martedì 8 febbraio 2011

Lettera dal Carcere maschile di Marassi - Genova

...è  rimasta, non a caso, ma perchè, secondo il mio modesto parere, che è poi lo stesso degli oltre 750 detenuti che sovrappopolano questa carente struttura, pian piano (neanche poi tanti piano) ci stanno privando anche di questo.
 Non dico così perchè non ci viene servito filetto o aragosta: al cibo, se uno proprio deve, ci si può abituare, ma al fatto che la NOSTRA SALUTE sia bistrattata i ignorata a tal punto che per un mal di testa una persona deve gridare per 8 ore (facendolo venire all'intera sezione), rischiare un rapporto disciplinare ( più 45 giorni di TORTURA), per poi alla fine ricevere in premio una semplice bustina di "Aulin" , qui panacea di tutti i mali , vietato in tutta Europa) che farà anche passare momentaneamente il mal di testa ma disintegra lo stomaco!

 E' questo è credo il più esiguo dei problemi.
 Dall'inizio dell'anno sono spariti nel nulla 2 o 3 detenuti, ufficialmente ricoverati, ma veri e propri "Desaparesidos"; solo a volte si riesce a conoscere la loro sorte e solitamente non è proprio quella che augurerei nemmeno al mio peggior nemico.

 Questa è solo la punta dell'iceberg, le cose più meschine se non ti capitano in prima persona, vengono prontamente insabbiate... continuare questa lettera mette i brividi persino a me che sono ormai abbastanza navigato.

 Tornando al discorso precedente, guardando i TG nazionali, è facile vedere squadre di pompieri e protezione civile combattere per togliere un cane dal fango, per carità, per come ti rieducano a rispettare la vita umana, quella animale è a volte considerata migliore, ma è più difficile sicuramente che trasmettano in Tv notizie vere come la TRISTEZZA delle carceri italiane a meno che, come cronaca insegna, qualche familiare privato di un padre, un figlio o un fratello, esploda e metta a nudo tutto il marcio che le istituzioni si impegnano a nascondere.
 Chi non è del mestiere potrebbe pensare che le carceri siano quelle che ogni tanto si vedono in "programmi verità" cioè pulite, 2 brande per cella, non pitturate ma quasi affrescate, la verità è molto più triste , purtroppo.
 Un giorno leggevo l'Ordinamento penitenziario e le cose che vi sono scritte non sarebbero neanche male se fossero rispettate.
 C'è anche una leggenda urbana che narra di 7 mq per ogni detenuto quindi, armato di pazienza ho misurato la cella, non ci crederete : 21 mq, un parco giochi se fossi qui da solo o al massimo in 3 : siamo in 8 ed in mq a testa sono 2,5! un parco? sì come agli autoscontri!
 Un giorno qualche promotore anarchico, probabilmente un garibaldino ha intrattenuto gli increduli spettatori con la "leggenda" dell'art. 3 della Costituzione italiana. e , sentendolo raccontare, una persona normale potrebbe anche credere alla sua esistenza visto il numero di volte che viene menzionato in difesa dei diritti e soprattutto dei sacrosanti doveri.
 Quel famosa art.3 racconta di cose a noi sconosciute come la parola UGUAGLIANZA che la maggior parte di noi ha letto alle spalle di chi senza troppi ripensamenti o problemi ci condanna ad anni di tortura per un semplice furto trasformandolo prontamente in ricettazione o essendo la maggior parte di noi tossicodipendenti , per uno semplice "uso personale" dipinti alla stregua di VENDITORI DI MORTE all'interno degli asili comunali.

 Con questo non voglio dire che chi sbaglia non debba pagare (anche se per me sarebbe conveniente) ma chi sbaglia paghi il giusto cioè ciò che la Costituzione afferma; la privazione della libertà è un prezzo molto alto.
 Nessuno però può essere privato della dignità, per nessun motivo.
 Quella famosa frase scritta nei Tribunali recita : " LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI", c'è anche una simpatica bilancia sotto per evidenziare il significato della frase ma o si tratta di una bilancia rotta oppure la domanda sorge spontanea :
TUTTI siamo uguali di fronte alla legge?

 E qui ritorniamo al principio di questa lettera: tanto sentiamo parlare di di "certezza della pena" e posso assicurarvi che se non si è più che facoltosi e famosi, la pena è certa.
 Quel di cui meno si sente parlare è l'equità della pena.
 Personalmente ho visto condannare senza possibilità di replica, a 2 o più anni di carcere , persone costrette a rubare per sfamare i figli mentre ho visto pedofili inviati ai domiciliari perchè "per lui la detenzione era troppo dura, era a rischio di suicidio, meglio l'ambiente familiare".

Oltre a questi abomini, l'altra cosa di cui si sente parlare è il decreto "svuotacarceri", altra leggenda metropolitana: dei circa 800 detenuti a Marassi, un quarto sono sotto l'anno di pena ma se ne sono usciti 20 è già tanto.
 Non vorrei mai che con il termine "svuotacarceri" si intenda l'atto di svuotarle non comprando i medicinali.
 Sicuramente chi esce grazie al decreto non ha possibilità di reiterare il reato, doglia di ogni tipo di rigetto, ma personalmente non credo nella buona fede di questo decreto.
 Per quel poco che vale la mia parola, credo che esitano modi un po' meno drastici per evitare il sovraffollamento e per migliorare la vita di chi, vista la gravità del reato commesso, nelle carceri deve viverci.
 Per ciò che concerne le pene alternative ci può essere d'aiuto la tecnologia: in tutto il mondo usano i braccialetti elettronici, funzionano meglio dei domiciliari controllati dalle forze dell'ordine per cui basta un guasto al citofono per essere già dati  per evasi.

Chiudo la presente con l'auspicio che queste parole riescano ad avvicinare questo problema a molti che , vivendo all'esterno, diventino la nostra voce, i nostri "arieti" per sfondare le porte dell'indifferenza.
 Se anche un sola persona, leggendo questa mia, ne parlerà con un'altra, la reazione a catena che potrebbe nascere sarebbe quella giusta.
 E se un solo detenuto avrà vita più degna grazie ad essa, questa lettera avrà svolto egregiamente il suo compito.
 Non mi resta che salutare sperando che almeno una voce si levi dal coro ed esponga i nostri problemi a chi di dovere.

 Cordiali saluti                                                                                   Un detenuto X

UMORISMO DI CELLA
"Saremo anche in un carcere ma la bellezza della natura non possono togliercela, senti: c'è l'amore nell'aria, senti i gatti in amore?"
L'indomani
"Ragazzi, si mangia!"
"Cosa c'è di buono?"
"CONIGLIO!!!"

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