martedì 29 marzo 2011

MICHELE MINORITA
Carcere: Pannella esagera? Intanto, accade che…

28-03-2011
Marco Pannella li chiama “nuclei consistenti di shoah”: la situazione nelle carceri, quello che nelle carceri avviene. Esagerazioni? Vediamo.

Si chiamava Mario Di Fonso. Aveva 35 anni. Era detenuto nel carcere di Pescara. Era detenuto dallo scorso settembre, arrestato nell’ambito di un’inchiesta per un presunto traffico di sostanze stupefacenti. La mattina di qualche giorno fa ha preso il suo lenzuolo, ne ha ricavato una rudimentale corda, ha fatto un cappio, e così l’ha fatta finita. Si è preso la sua personale, definitiva amnistia.

Come lui, dall’inizio dell’anno hanno fatto altri dodici detenuti: Altri venti sono morti per cause diverse, moltissimi per infarto. Quattro per cause da accertare. Si chiamavano Adel, Victor, Enzo, Giuseppe, Francesco, Michele, Jean-Jacques, Vasile, Raffaele, Gianluca, Jon, Ciprian, Gioffré, Salvatore, Antonino, Mamhoud, Michele, Brahim, Yuri, Salvatore… Di molti non sappiamo neppure il nome. Comunque non sappiamo perché erano in carcere, accusati di cosa, in attesa di giudizio o condannati definitivamente…nulla. Sappiamo solo che sono morti.
"Alle ore 24.00 del 20 marzo negli istituti penitenziari italiani, circuito per adulti, erano ristretti 67.318 detenuti, 64.370 uomini e 2.948 donne, a fronte di una disponibilità reale di posti detentivi pari a 45.059. Un surplus di 22.259 detenuti in più rispetto alla massima capienza che determina un indice medio nazionale di affollamento pari al 54,2 per cento." A fotografare la situazione delle carceri italiane è stata la Uil Pa Penitenziari, attraverso il suo segretario generale, Eugenio Sarno. Nessun notiziario televisivo, nessun giornale si è accorto della denuncia di Sarno.

Un dato cronico: in nove regioni italiane il tasso di affollamento varia dal 23 al 50 per cento. In dieci dal 51 all'80 per cento. Capofila, per sovraffollamento, la Calabria: 77,6 per cento, seguita da Puglia: 76,3 per cento; Emilia Romagna: 73,7 per cento; Marche: 72,1 per cento; Lombardia: 65,9 per cento. Il carcere con il più alto tasso di affollamento è quello di Lamezia Terme (193,3 per cento); seguito da quello di Busto Arsizio (164,7 per cento); poi Vicenza (155,5 per cento), Brescia-Canton Mombello, 152,5 (per cento); e Mistretta, 137,5 (per cento)".

Altri dati relativi ai cosiddetti eventi critici: dal 1 gennaio al 20 marzo del 2011, si sono verificati 14 suicidi in cella. Nello stesso arco temporale in 91 istituti, sui 205 attivi, sono stati tentati 194 suicidi. I detenuti che debbono la vita a salvataggi in extremis da parte di poliziotti penitenziari sono stati 31. Il numero maggiore di tentati suicidi si è verificato a Venezia Santa M.M., 10; vengono poi Como, Firenze Sollicciano e San Gimignano 7 ciascuno. In 134 istituti si sono verificati 1.025 episodi di autolesionismo. Il triste primato - rimarca Sarno - spetta a Lecce, 54, seguita da Bologna e Firenze Sollicciano, 33, nonché da Genova Marassi e dall'OPG di Napoli, 31.

Dal 1 gennaio di quest’anno le proteste collettive, all'interno dei penitenziari sono state 75. Gli scioperi della fame 1.153; i rifiuti delle terapie mediche 57; i rifiuti del vitto dell'Amministrazione 217; gli atti di turbamento dell'ordine e della sicurezza 59.

La deficienza organica della polizia penitenziaria è stimata intorno alle 6.500 unità, e determina intuibili problemi, costituiti dai carichi di lavoro insostenibili e dalle infami condizioni di lavoro. Allora: esagera Pannella?

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