Nell'indecorosa emergenza delle nostre carceri, sovraffollate e medievali, passa indecorosamente sotto silenzio uno scandalo tutto italiano: quello dei braccialetti elettronici.
Una decina di anni fa si diceva che questi strumenti avrebbero risolto il problema dell’affollamento delle prigioni: una tecnologia intelligente avrebbe permesse che i detenuti non particolarmente pericolosi potessero essere confinati in casa perché controllati a distanza con un sistema elettronico che, fissato alla caviglia, li avrebbe resi contrllabili a distanza in ogni istante. Per quel sistema, applicato a due soli casi (2; e lo ripeto: 2!), l’Italia ha speso in dieci anni 110 milioni di euro. Poi parliamo di sprechi…
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