Una email giuntaci questa mattina.
In poche righe il dramma di una ragazza in ansia per la salute del fratello detenuto a Parma.
Carissima Elledizeta
io sono la sorella di ..............., carcerato nella casa penitenziaria di Parma!
Un carcere orrendo e punitivo anche x la piu' banale cosa!!
La mia vita si è fermata dal momento ke lo hanno portato li'... Vivo stati d'ansia tutto il giorno!
Mio fratello si trova li x reati commessi nella gioventu' legati a un passato di tossicodipendenza...
Soffre dalla nascita di una grave asma polmonale! Una sera a rischiato di morire soffocato! Xke al suo ingresso nella casa penitenziaria nn gli hanno dato il suo puff ke porta sempre con lui!!
Si trova con persone in cella cn reati seri!! I suoi sono legati solo alla tossicodipendenza.. Sappiamo che reati puo' commettere un drogato! Quelli della sopravivenza.. Reati di furto e altre piccole cose.. Ke a oggi sono diventati definitivi.. ha una pena di 8 anni.. Assurdo!!
Tt questo dalla cassazione di genova!!
Io ho bisogno di aiuto!!
Ho anche una situazione familiare molto grave.. Mio padre nn sta' bene, è cardiopatico cn parecchi interventi al cuore, cn insufficenza renale e un rene! Respira con ossigeno terapeutico... Non cammina x tt questi problemi!!
Sn riuscita a portare mio padre da mio fratello x un colloquio, ci hanno trattato cm carcerati!!
E a mio padre stava finendo l'ossigeno! Xkè ha un autonomia di 6 ore!!
Ho paura per mio fratello... Che possa commettere qualche sciocchezza!!
Non ce la fa più a stare lì.. Sta impazzendo!!
E gli hanno dato 20 giorni di isolamento!!
Cosa rispondere a questa ragazza?
Coltiviamo la speranza che il suo s.o.s venga ascoltato da qualcuno che possa concretamente darle una mano.
Per chi non ne avesse memoria o ne ne fosse ancora al corrente, il carcere di Via della Burla, a Parma, rimarrà tristemente famoso per il "caso Saldino" che qui riportiamo fedelmente:
APERTA UN’INCHIESTA PER OMICIDIO COLPOSO. LA MADRE: ERA SANO, ADESSO VOGLIO LA VERITÀ
Parma, 32enne muore
dopo una notte in cella
Giuseppe Saladino era stato fermato dopo aver violato gli arresti domiciliari per un furto di monetine
dal nostro inviato Francesco Alberti
Giuseppe Saladino (Ansa) |
Tutto è filato liscio fino a venerdì scorso quando, a metà pomeriggio, Giuseppe, non rendendosi forse conto della gravità del gesto, è uscito di casa: di fatto, per il codice penale, si è trattato di una evasione. La sua passeggiata però è stata di breve durata. Sorpreso da una pattuglia della polizia e riconosciuto, è stato immediatamente portato nel carcere di via Burla. Addio domiciliari, per lui. Erano le 17 di venerdì quando le porte del penitenziario si sono chiuse alle sue spalle. Quindici ore dopo, alle 8 di sabato, in casa della madre Rosa è squillato il telefono. All’altro capo del filo c’era il direttore del carcere: voce bassa, tono di circostanza. Racconta la donna ai microfoni di Tv Parma: «Il direttore mi ha detto che Giuseppe era morto, che era stata una cosa improvvisa, inspiegabile, mi pare abbia parlato di un malore. Poi ha aggiunto che aveva voluto telefonarmi di persona perché aveva preso in simpatia il mio ragazzo e perché sapeva che siamo brave persone... ».
Parole, ovviamente, che non possono bastare a una madre. La donna, infatti, si è immediatamente rivolta a un avvocato, deciso a fare luce: «Voglio sapere, voglio che tutto venga chiarito, non può succedere una cosa del genere». Il lavoro del legale Letizia Tonoletti, alla quale si è rivolta Rosa Martorano, parte da un assunto («Il ragazzo, quando è entrato in carcere, era sano») e da un interrogativo («Cosa è successo in quel breve lasso di tempo?»). Due periti, uno nominato dalla famiglia, l’altro dal sostituto procuratore Roberta Licci, avranno il compito di risalire alle cause del decesso, prima tappa di un percorso investigativo che punta a ricostruire nei dettagli quelle maledette 15 ore trascorse dal giovane nel carcere di via Burla. L’autopsia è già stata eseguita, i risultati si conosceranno nei prossimi giorni.
fonte: http://www.corriere.it/
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