SANTA MARIA, IL CARCERE E' AL COLLASSO Il Lisiapp denuncia l'emergenza al Parlamento europeo e al Tar Campania
Mirko Manna, segretario del libero sindacato della polizia penitenziaria: stato di crisi, molti camorristi, poco personale. Miscela esplosiva, servono misure urgenti
SANTA MARIA, UNA MISCELA ESPLOSIVA. "Credo - afferma Manna - che Santa Maria Capua Vetere sia la situazione più complessa, e per certi versi anche la più pericolosa del panorama penitenziario regionale. Non è solo il grave sovrappopolamento a porre il carcere sammaritano nella black list delle criticità penitenziarie nazionali. E' soprattutto la presenza di molti detenuti appartenenti al crimine organizzato, la gravissima deficienza organica del personale di polizia ed amministrativo e le numerose spettanze in ordine di straordinario e missioni non pagato al personale del nucleo traduzioni da parte della direzione della struttura penitenziaria".IL RICORSO AL TAR. "Proprio a quest’ultima situazione - dice Manna - la nostra organizzazione sindacale, unitamente alla prima organizzazione sindacale del corpo, si è attivata in modo da investire della problematica anche il Tar presentando un ricorso contro questo ennesimo taglio dei diritti di tutti i poliziotti penitenziari". "Lo abbiamo fatto - sottolinea Manna - nel modo meno speculativo in ordine di pubblicità proprio per dare un segno tangibile e di serietà di saper fare sindacato. Inoltre, purtroppo, siamo alla quasi paralisi ed è bene che l'Amministrazione metta in campo iniziative concrete, prima che Santa Maria Capua Vetere assurga nuovamente alle cronache nazionali per quello che potrebbe capitare in quell' istituto".
CARCERI SOVRAFFOLLATE OVUNQUE. Anche sul fronte del personale il LiSiAPP evidenzia e denuncia una situazione al limite del gestibile: "Confermando che l' emergenza più acuta su questo fronte è a Santa Maria Capua Vetere, non possiamo ignorare come la situazione complessiva non possa certamente generare ottimismo. Il contingente regionale è fissato in 4.838 unità, ma ne sono presenti 4523. Bisogna, tra l'altro, tenere conto che le 119 unità di Sant'Angelo dei Lombardi non figurano ancora tra gli organici ufficiali e che circa 230 unità sono impiegate in strutture non operative. Questo rende ancora più pesante il passivo e contribuisce ad aggravare le già non facili condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari della Campania".
domenica 19 giugno 2011
fonte: CAMPANIAC'ENTRO
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