16-06-11 | |
CARCERI: A TERAMO MUORE DETENUTO ITALIANO TOSSICODIPENDENTE | |
(ASCA) - Roma, 16 giu - Alle 17:30 circa di ieri, un detenuto italiano di 40 anni, P.E., e' morto nella sua cella all'interno della sezione per tossicodipendenti del carcere di Teramo. Lo riferisce, in una nota il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. All'uomo, sottoposto a grande sorveglianza per il suo stato psichico, era stato da tempo tolta la disponibilita' del fornellino a gas in cella poiche' talvolta ha tentato d'inalare il gas. Il detenuto, spiga il Sappe, ''e' stato immediatamente soccorso dagli agenti operanti in sezione e successivamente dal sanitario di turno, ma a nulla e' valso l'intervento del 118 che ne ha constatato la morte''. ''La notizia della morte di un detenuto italiano nel carcere di Teramo - commenta Donato Capece, segretario generale del Sappe - intristisce tutti, specie coloro che il carcere lo vivono quotidianamente nella prima linea delle sezioni detentive, come le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio con professionalita', zelo, abnegazione e soprattutto umanita'. Come a Teramo, realta' comunque difficile come dimostrano anche gli eventi critici avvenuti nel corso del 2010: parliamo di 85 episodi di autolesionismo, di 18 tentati suicidi, 1 suicidio, 53 soggetti che hanno in essere ferimenti, 73 scioperi della fame e 22 episodi violenti che hanno determinato danneggiamenti di beni dell'Amministrazione Penitenziaria''. ''Questa ennesima morte di un detenuto testimonia ancora una volta la drammaticita' della vita nelle carceri italiane'' rilancia il Sappe, che rinnova il suo appello alla classe politica del Paese: ''A poco o nulla e' servita ad oggi la legge approvata sulla detenzione domiciliare, la legge 199 del novembre 2010 (improvvidamente definita 'svuota carceri'), che consente di scontare ai domiciliari pene detentive non superiori a un anno, entrata in vigore il 16 dicembre scorso''. |
Un altro se n'è andato.
Senza un nome.
Con un etichetta al collo : TOSSICODIPENDENTE
Non aveva il fornelletto in cella.
Quale la causa del decesso?
......
in attesa di spiegazioni ci auguriamo di non dover ancora una volta leggere:
arresto cardiaco...
Si muore tutti quando il cuore cessa di battere e non ce la beviamo più la storia
dei ventenni morti in carcere perché cardiopatici.
Un abbraccio solidale alla famiglia
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