venerdì 9 marzo 2012

Carcere di Pontedecimo: “Struttura efficiente ma pesanti contraddizioni”


Piredda in visita al carcere di Pontedecimo: “Struttura efficiente ma pesanti contraddizioni”

Genova. “Una struttura molto efficiente con personale preparato, che però soffre di pesanti contraddizioni che devono essere risolte”. E’ questo il primo commento della consigliera regionale Maruska Piredda al termine della visita al carcere di Pontedecimo.
“La contraddizione tra chi cerca di svolgere al meglio il suo lavoro e si ritrova di fronte a carenze strutturali pesantissime” dice Piredda.
Il carcere di Pontedecimo è l’unico carcere femminile della Liguria. Attualmente le detenute sono 95, di cui 53 extracomunitarie. La capienza ottimale sarebbe di 45 detenuti. Dal 2005 nel carcere è stata aperta una sezione maschile, dove oggi sono presenti 88 detenuti di cui 52 extra-Ue.
“Il contesto è molto curato anche grazie ai lavori di ristrutturazione realizzati la scorsa estate: ci sono spazi per i laboratori e nuove aree per i colloqui con i famigliari” spiega Piredda. In carcere con una detenuta c’è anche un bamino: “Per la legge non dovrebbe stare qui ma in strutture ad hoc per detenute madri con figli piccoli, ma in Liguria queste strutture non sono ancora state realizzati”.
I tagli delle varie Finanziarie intanto si stanno facendo sentire: “Gli operatori ci hanno detto che spesso a mancare sono i beni primari, dai generi alimentari alla benzina per le macchine della penitenziaria, è difficile lavorare bene in questo modo” dice la consigliera regionale.
Un problema specifico riguarda la sanità carceraria che, dal 2010 è di competenza della Asl3: “Il medico in carcere è presente fino alle 15. Dopo resta solo un infermiere e la sera più nulla: se un detenuto si sente male occorre chiamare il 118″.
Il ginecologo va a Pontedecimo una volta alla settimana, il dentista due, ma per tutte le visite specialistiche occorre “tradurre” i detenuti verso gli ospedali vicini e questo comporta tempi e costi notevoli: “Alla mia domanda su cosa sarebbe più utile per migliorare il suo lavoro il medico del carcere ha risposto un ecografo,per evitare di andare a far visite continuamente fuori dal carcere” ha spiegato Piredda che ha assicurato che presenterà al più presto un’interrogazione in Regione.
Katia Bonchi
fonte:http://www.genova24.it/         





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