domenica 4 marzo 2012

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Si chiama legge Cirielli. Lui, Edmondo Cirielli era originariamente un carabiniere. Poi è divenuto un parlamentare di Alleanza Nazionale. Oggi è presidente della provincia di Salerno voluto dal Pdl. La legge che porta il suo nome è il simbolo più tragico della giustizia di classe. E’ una legge clemente coi ricchi e i potenti ma inflessibile coi poveracci e con tutti coloro che non possono assicurarsi una adeguata  e costosa difesa. In quella legge fu previsto il raddoppio, o quasi, dei tempi di prescrizione per una serie di reati, tra cui quelli dei colletti bianchi. Fu anche previsto un aumento di pena e la perdita dei benefici per i recidivi reiterati. Chi sono i recidivi reiterati? Sono quelli che vivono di piccoli espedienti, come i piccoli consumatori e/o spacciatori di droghe oppure gli immigrati che entrano nel circuito perverso della illegalità amministrativa. Per cui i ricchi non vengono condannati, vista la durata irragionevole dei processi nei loro confronti. I poveri vengono puniti dopo qualche ora di udienza non solo per il fatto commesso, ma anche per il loro passato. Nei giorni scorsi uno dei più ricchi, o forse il più ricco di tutti, Silvio Berlusconi, si è salvato grazie alla prescrizione.
Sempre nei giorni scorsi alcuni poliziotti penitenziari che torturavano detenuti si sono anch’essi salvati grazie alla prescrizione. Nel frattempo le galere si continuano a riempire di recidivi molto poveri. E’ questa una vera e propria ingiustizia di classe. Nel nome di una giustizia equa e non di classe la Cirielli andrebbe abrogata in tutte le sue parti, nessuna esclusa. Proviamo tutti a chiederlo a gran voce. In modo da non avere i corruttori assolti. In modo da non avere giovani tossicodipendenti condannati a tanti anni di galera per fatti non di particolare gravità sociale. Riprendiamoci la giustizia.
Patrizio Gonnella
(28-02-2012)http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/02/28/patrizio-gonnella-caro-monti-abroga-la-cirielli/

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