scaricati da siti internet o dai programmi di file sharing,
erano nei computer sequestrati a don Riccardo Seppia,
il parroco di Sestri Ponente arrestato dieci giorni
fa nell’ambito dell’inchiesta su abusi su minori
e cessione di stupefacenti, e a Emanuele Alfano,
l’ex seminarista finito in carcere venerdì scorso.
Gli inquirenti stanno cercando di capire se si tratti
di foto e immagini con minori.
di foto e immagini con minori.
Se dovesse arrivare la conferma,
per i due scatterebbe anche l’accusa
di detenzione di materiale pedopornografico.
per i due scatterebbe anche l’accusa
di detenzione di materiale pedopornografico.
Nei computer di don Seppia e Alfano sono rimaste
anche le tracce delle chat gay che l’ex parroco
e l’ex seminarista frequentavano per «abbordare» giovani vittime.
«Frasi a volte irripetibili», confermano gli inquirenti.
anche le tracce delle chat gay che l’ex parroco
e l’ex seminarista frequentavano per «abbordare» giovani vittime.
«Frasi a volte irripetibili», confermano gli inquirenti.
Nei prossimi giorni, invece, sarà sentito il medico che
nel 1994 denunciò don Seppia perché, a suo dire,
il sacerdote molestava al telefono i suoi figli,
due femmine di 10 e 13 anni, e un maschio di 15 anni.
nel 1994 denunciò don Seppia perché, a suo dire,
il sacerdote molestava al telefono i suoi figli,
due femmine di 10 e 13 anni, e un maschio di 15 anni.
Le chiamate arrivavano dalla parrocchia di San Pietro di Quinto,
frequentata dai figli del medico, dove don Riccardo era allora curato.
Intanto spunta, a proposito di don Seppia, l’ipotesi di prostituzione minorile.
La Procura starebbe infatti per formalizzare il nuovo capo
di accusa nei confronti del sacerdote, che lunedì è stato trasferito
dal carcere di Marassi, dove veniva quotidianamente minacciato
e insultato dagli altri detenuti, alla sezione speciale del carcere
di Sanremo dedicata ai «sex offenders».
frequentata dai figli del medico, dove don Riccardo era allora curato.
Intanto spunta, a proposito di don Seppia, l’ipotesi di prostituzione minorile.
La Procura starebbe infatti per formalizzare il nuovo capo
di accusa nei confronti del sacerdote, che lunedì è stato trasferito
dal carcere di Marassi, dove veniva quotidianamente minacciato
e insultato dagli altri detenuti, alla sezione speciale del carcere
di Sanremo dedicata ai «sex offenders».
E mentre l’avvocato Paolo Bonanni, legale del sacerdote,
continua a ribadire che «alla luce dell'interrogatorio tutta
questa vicenda mi sembra ridimensionata», spunta il contenuto di un sms
inviato da una delle vittime di don Seppia, un ragazzo di 15 anni,
a una sua amica: «Se non la smette, mi suicido».
L’sms è stato intercettato dai carabinieri del Nas di Milano.
È opinione dei magistrati che il ragazzino, a causa delle pressioni
subite da parte del sacerdote, fosse caduto in depressione
e fosse realmente intenzionato a uccidersi.
Infine, il legale dichiara che si sta valutando l’opportunità di fare
effettuare una perizia psichiatrica a don Seppia, in relazione
al suo atteggiamento compulsivo nei confronti del sesso.
continua a ribadire che «alla luce dell'interrogatorio tutta
questa vicenda mi sembra ridimensionata», spunta il contenuto di un sms
inviato da una delle vittime di don Seppia, un ragazzo di 15 anni,
a una sua amica: «Se non la smette, mi suicido».
L’sms è stato intercettato dai carabinieri del Nas di Milano.
È opinione dei magistrati che il ragazzino, a causa delle pressioni
subite da parte del sacerdote, fosse caduto in depressione
e fosse realmente intenzionato a uccidersi.
Infine, il legale dichiara che si sta valutando l’opportunità di fare
effettuare una perizia psichiatrica a don Seppia, in relazione
al suo atteggiamento compulsivo nei confronti del sesso.
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