
il parroco di Sestri Ponente, da nove giorni in carcere con l’accusa di abusi
Dall’altra, le gerarchie ecclesiastiche che tentano di mettere
(Leggi l’articolo). Sullo sfondo i lavori in Vaticano della 63ma
Assemblea generale dei vescovi italiani durante la quale il presidente
Angelo Bagnascotorna a prendere posizione contro la pedofilia,
“un’infame emergenza non ancora superata, che causa danni incalcolabili
a giovani vite e alle loro famiglie, cui non cessiamo di presentare
il nostro dolore e la nostra incondizionata solidarietà”.
Il cardinale ha rivelato che da oltre un anno un gruppo interdisciplinare
Il cardinale ha rivelato che da oltre un anno un gruppo interdisciplinare
di esperti lavora per “tradurre” per l’Italia le indicazioni del Vaticano
per Linee guida contro la pedofilia dei preti.
Già il 16 maggio, due giorni dopo l’arresto del prete genovese,
contro la pedofilia (Leggi l’articolo): nel documento si poneva l’accento
sul “dovere della Chiesa
di dare una risposta adeguata” ai casi di abuso sessuale su minori commessi da preti.
Anche oggi Bagnasco è tornato sull’argomento della responsabilità civile
dei sacerdoti ribadendo la necessità di “non transigere” sull’integrità dei sacerdoti,
“costi quel che costi” perché “anche un solo caso, in tale ambito, sarebbe troppo”.
E “quando poi i casi si ripetono, – ha aggiunto – lo strazio è indicibile e l’umiliazione totale”. Tuttavia, ha detto il presidente della Cei “le ombre, anche le più gravi e dolorose,
non possono oscurare il bene che c’è”, quindi “ancora una volta noi Vescovi
confermiamo stima e gratitudine al nostro clero che si prodiga con fedeltà,
sacrificio e gioia, nella cura delle comunità cristiane”.
Intanto, anche Emanuele Alfano, l’ex seminarista e aspirante croupier
Intanto, anche Emanuele Alfano, l’ex seminarista e aspirante croupier
in carcere Don Riccardo Seppia (Leggi l’articolo), “potrebbe inquinare
le prove e reiterare il reato per cui è stato arrestato”. Con queste le motivazioni
il gip Annalisa Giacalone ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare
in carcere per l’ex seminarista, al termine dell’interrogatorio di convalida
nel carcere di Marassi. Non ci sarebbe invece, secondo quanto si apprende,
pericolo di fuga.
l’egiziano indagato nella vicenda e un albanese di 16 anni.
Ha inoltre confermato di avere dato il contatto telefonico dei due ragazzini a don Riccardo.
L’ex seminarista ha cercato però di ridimensionare l’accusa di induzione alla prostituzione.
“Ho conosciuto i due in chat – ha raccontato al gip -.
Non ho proposto io il pagamento, ma c’è stata una sorta di tacito accordo,
perché funziona così”.
Secondo il gip, però, ci sarebbero delle incongruenze nelle dichiarazioni
di Alfano e per questo le sue dichiarazioni non sarebbero completamente attendibili.
Questa sera don Seppia verrà trasferito dal carcere di Marassi alla casa
Questa sera don Seppia verrà trasferito dal carcere di Marassi alla casa
circondariale di Sanremo.
E’ stato lo stesso parroco a chiedere al direttore del carcere di Marassi,
Salvatore Mazzeo, di essere trasferito per le minacce ricevute dagli altri detenuti
. Dopo le scritte sulle mura della chiesa del Santo Spirito di Sestri Ponente
contro il parroco “infame pedofilo”, ieri, allo stadio di Genova Luigi Ferraris
è stato esposto uno striscione contro Seppia: “Preti pedofili al rogo”.
Nel carcere di Sanremo, l’ultimo luogo di detenzione italiano
Nel carcere di Sanremo, l’ultimo luogo di detenzione italiano
prima della frontiera con la Francia, don Seppia sarà recluso nella sezione
‘sex offenders’ che si trova nella cosiddetta ‘Penisola’, un’ala del penitenziario
dove si trovano due sezioni: una per i ‘predatori sessuali’ e l’altra
per i collaboratori di giustizia non ancora ammessi alla protezione.
La struttura carceraria ha un ambulatorio Sert che segue un centinaio di detenuti tossicodipendenti, 10 dei quali trattati con metadone.
I sieropositivi sono 20, la metà dei quali trattati con antiretrovirali.
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