lunedì 23 maggio 2011

Don Riccardo, i fedeli: "Dottor Jekyll e Mr Hyde". E lui: "Malato di sesso e cocainomane da anni"


Lunedí 23.05.2011 09:00


Agli occhi della maggior parte dei suoi parrocchiani era "una bravissima persona e un prete irreprensibile". A una settimana dal suo arresto per abuso su minori e cessione di stupefacenti, gli abitanti del quartiere di Sestri Ponente, a Genova, che frequentano la chiesa dello Spirito Santo si interrogano sul vero volto di don Riccardo Seppia. "Dottor Jekyll e Mr Hyde", come lo descrive un'anziana fedele prima di entrare in Chiesa per la Messa della domenica. "Cosa volete che vi dica? Siamo sconvolti", commenta un signore con il rosario in mano che cammina a passo svelto davanti agli insulti scritti nella notte sulla facciata della parrocchia. "Ma vi sembra possibile tutto questo?", aggiunge indicando proprio quelle scritte. «La nostra comunità è ferita - sottolinea - e questi insulti non ci fanno certo piacere". "Perchè non li vanno a scrivere davanti al carcere, dove è detenuto? Noi cosa c'entriamo con tutto questo", afferma un'altra fedele con la voce alterata dalla rabbia e dal dolore di un quartiere che non trova pace. "Io sono nata qui e, anche se ora abito da un'altra parte - spiega una signora - sono venuta alla Messa per partecipare alla sofferenza di questa comunità".
SCRITTE CONTRO L'EX SACERDOTE - E sempre domenica nuove scritte con insulti contro don Seppia sono comparse sulla chiesa dello Spirito Santo a Genova Sestri-Ponente. I carabinieri sono intervenuti per farle rimuovere
OK AL TRASFERIMENTO - Il pubblico ministero Stefano Puppo ha autorizzato il trasferimento in un'altra struttura di don Riccardo Seppia, in carcere da 10 giorni a Genova Marassi per violenza sessuale su minore e cessione di stupefacenti. Non è noto quando avverrà il traferimento che è stato chiesto dallo stesso sacerdote a seguito di minacce e insulti avuti da altri detenuti. E' invece stato ribadito che don Seppia andra' nel carcere di Sanremo nel settore che ospita detenuti per reati sessuali. In giornata l'avvocato di don Seppia, Paolo Bonanni, depositerà al tribunale del riesame di Genova un ricorso di scarcerazione poggiando gli argomenti sulle rivelazioni raccolte durante i giorni scorsi a seguito degli interrogatori delle presunte vittime del sacerdote. In particolare a don Seppia è contestato dal gip di Milano Maria Vicidomini di avere dato con violenza un bacio a un chierichetto sedicenne della chiesa di Santo Spirito dove don Seppia era parroco. Il ragazzino in sede di interrogatorio avrebbe ridimensionato questo episodio dicendo di essere stato toccato ma non baciato. Nella stessa ordinanza di custodia cautelare di Vicidomini sono contestati al sacerdote diversi passaggi di stupefacenti anche a un minorenne in cambio di favori sessuali. Anche in questo caso don Seppia ha detto ieri al pm Puppo di avere avuto cocaina solo per uso personale. Sulla base di questi due argomenti l'avvocato Bonanni chiederà la scarcerazione del suo assistito. Sempre oggi intanto è previsto l'interrogatorio di garanzia di Emanuele Alfano, l'ex seminarista 24enne confidente e amico di don Seppia. L'interrogatorio dovrebbe avvenire in carcere a Marassi e sarà condotto dal gip Annalisa Giacalone.
SONO COCAINOMANE DA ANNI - Se sul fronte incontri con ragazzini, don Riccardo Seppia (nella foto) continua a dichiararsi innocente ("Sempre e soltanto con adulti"). Sull’argomento droga, invece, ammette: "Sono cocainomane da anni e qualche volta l’ho condivisa con qualcun altro, magari con Alfano, ma non certo come merce di scambio". Dal giorno dell’arresto i suoi genitori non si sono più visti a Sestri Ponente, il quartiere dove abitano da sempre. In via Calda, dove Alfano viveva con loro, la casa e le finestre sono chiuse, sprangate. Mentre a Milano i carabinieri non si riposano neppure di domenica, incrociando i dati raccolti e facendo riscontri sui racconti e i ricordi di quanti, in certi locali, lo hanno incontrato per sesso e per droga. E sarebbero tanti.


CAOS SULLA SIEROPOSITIVITA' - Invece sulla sieropositività del parroco che sta scatenando paure e sdegno tra le famiglie, gli inquirenti in qualche modo tranquillizzano, ribadendo che tra le persone contattate nessuno è stato contagiato. E sui timori di molti genitori che "la Curia non poteva non sapere" , il portavoce del cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, precisa: "Nel 1995, quando era vescovo di Genova, dieci anni dopo che don Seppia era stato ordinato sacerdote, il cardinale Tettamanzi ricorda di non aver mai avuto lamentele o segnalazioni e che nel normale rapporto con il prete, non aveva mai ravvisato comportamenti che lo obbligassero a intervenire" .
SPORTELLI ANTIPEDOFILIA IN TUTTE LE DIOCESI - La Chiesa corre ai ripari per combattere il fenomeno della pedofilia nel clero. Il cardinale Angelo Bagnasco aprirà infatti l'assemblea generale dei vescovi italiani affrontando il tema delle linee guida antipedofilia che Benedetto XVI ha chiesto di definire sul territorio nazionale entro maggio 2012. Nel dettaglio, la Cei starebbe pensando di istituire degli sportelli antipedofilia in ogni diocesi e di realizzare una banca dati per le denunce. Sul progetto, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, da mesi è impegnato un nutrito gruppo di lavoro. La Santa Sede ha insistito sulla necessità di raccogliere le segnalazioni e sul ruolo fondamentale dei vescovi, cui spetterà anche il compito di dare risposte adeguate.
Proprio in quest'ottica la Cei sta cercando di organizzare una sorta di banca dati per monitorare costantemente la situazione e aver sotto controllo il quadro generale legato proprio alla piaga della pedofilia nelle diocesi italiane. Le indicazioni della Santa Sede, del resto, parlano chiaro. "Ogni vescovo ha il dovere di assicurare la protezione dei bambini e dei giovani, assicurando ambienti sicuri anche con l'utilizzo di organi consultivi di sorveglianza e di discernimento dei singoli casi", si legge nel testo inviato alla Cei.
Linee guida che ricordano molto la strada indicata dalla Chiesa in Germania: ogni vescovo nomina una o più persone a cui "rivolgersi in caso di sospetti di abusi sessuali su minori".

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