martedì 24 maggio 2011

"H O FATTO SESSO DI GRUPPO CON IL PRETE"





24 maggio 2011

Don Riccardo Seppia e i racconti di un egiziano minorenne all’epoca dei fatti: indagato per favoreggiamento della prostituzione
Riveste contorni sempre maggiormente grotteschi la storia di Don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente oggi in galera per prostituzione minorile e cessione di stupefacenti. Un’altra testimonianza ne inguaia ancora di più la posizione. Ne parla La Stampa in un articolo di Alessandra Pieracci:
«Ho fatto sesso a tre con don Riccardo Seppia e un ragazzo albanese»: il giovane egiziano Mohamed, diciotto anni compiuti lo scorso dicembre, aggrava con le sue dichiarazioni la situazione del parroco arrestato con l’accusa di violenza su minore e cessione di cocaina. Da vittima ora anche Mohamed, diventato maggiorenne, è indagato per favoreggiamento della prostituzione. È stato lui, infatti, a coinvolgere il diciassettenne albanese: entrambi vivono in una casa famiglia di Genova per ragazzi svantaggiati. Il chierichetto baciato dal parroco nella canonica della parrocchia di Santo Spirito ha detto di essersi spostato in tempo e che il sacerdote è riuscito «soltanto » a palpargli il sedere. Si profila quindi una nuova formulazione di accuse per il prete, trasferito ieri da Marassi alla sezione sex offenders del carcere di Sanremo: la violenza diventa tentata ma si aggiunge l’induzione alla prostituzione minorile.
Il suo avvocato, intanto, ha presentato ricorso ieri aMilano al Tribunale del riesame:
Ma gli inquirenti snocciolano tutta una serie di contraddizione tra la sua versione e i riscontri e le ammissioni degli altri interrogati. Non aggraverebbe invece la sua posizione il fatto di essere sieropositivo, come riporta l’ordinanza di arresto (durante la perquisizione della sua auto sono stati trovati alcuni farmaci) e come lui stesso ha dichiarato entrando in carcere.

I rapporti, a quanto pare, sarebbero stati sempre protetti.

Resta in carcere perché potrebbe inquinare le prove e soprattutto reiterare il reato Emanuele Alfano, 24 anni, l’uomo che con il sacerdote condivideva la predilezione per i ragazzi più giovani.

Come il quindicenne avvicinato sul sagrato di una chiesa, mentre chiedeva l’elemosina, e con il quale aveva poi consumato un rapporto sessuale. «Di solito contattavo i ragazzi in chat, si fa così, non ho mai offerto soldi, c’è una specie di accordo » si è difeso Alfano, sentito ieri dal gip Annalisa Giacalone che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. In questo modo rischia da 6 mesi a 3 anni per prostituzione minorile, rispetto a una condanna dai 6 ai 12 anni per induzione alla prostituzione minorile.
L’ex seminarista, allontanato dopo il primo anno propedeutico perchè aveva dichiarato la propria omosessualità, durante l’interrogatorio di venerdì scorso, condotto dal pmStefano Puppo, avrebbe proposto di parlare anche di quanto accadeva nel seminario genovese, ma il magistrato non ha ritenuto di approfondire l’argomento:
La procura sta invece tentando di fare chiarezza su una vecchia storia di molestie telefoniche che risale al ‘94, quando don Seppia era viceparroco nel quartiere di Quinto.All’epoca un parrocchiano, medico ospedaliero del pronto soccorso, aveva cominciato a ricevere strane telefonate: mute se rispondeva lui stesso, cariche di bestemmie e oscenità se il ricevitore veniva sollevato dai suoi due figli, chierichetti. Le indagini dei carabinieri, secondo quanto racconta oggi il medico, avrebbero appurato che forse le telefonate potevano provenire dalla canonica, ma poi non accadde più nulla. «Stiamo cercando il vecchio fascicolo dell’inchiesta arrivata in procura e sentiremo il medico» dicono il procuratore capo Vincenzo Scolastico e il pm. L’inchiesta attuale al momento registra un altro indagato a Genova, un commerciante fornitore di cocaina, e due indagati a Milano, entrambi per spaccio di droga, un appartenente alla Guardia di Finanza e un quarantenne della Guinea Bissau, detto Francy, l’uomo che compare in continuazione nelle intercettazioni perché era a lui che don Seppia si rivolgeva per chiedere bimbi piccoli, di dieci anni.

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