domenica 22 maggio 2011

La situazione di Marassi.


A sostegno dell'iniziativa della deputata Radicale 
Rita Bernardini, al 10mo giorno di sciopero della fame
 con altri compagni, per chiedere tempi certi e celeri 
perche' si concedano i domiciliari a coloro i quali
 hanno un anno da scontare e si dia seguito
 alle promesse di applicazione della cosiddetta 
"messa in prova",
 abbiamo voluto rilevare la situazione di Marassi.
 

La comunque buona qualita' generale della struttura non consente condizioni dignitose di vita tanto ai detenuti quanto agli operatori.

 Infatti su una capienza regolamentare di 435 posti (tollerata di 580) oggi erano presenti ben 788 persone di cui 430 stranieri. 
360 I detenuti tossicomani, pochi quelli presi in cura dai Sert mentre si prevede la possibilita' tra un paio di mesi di allestire un reparto con sicurezza di secondo livello per chi sceglie la preparazione alle comunita' in totale astinenza. 22 i sieropositivi. 

In virtu' del taglio dei fondi per l lavoro solo 4 detenuti sono dipendenti dall'amministrazione penitenziaria mentre altri 15 sono impiegati da cooperative (forno e falegnameria). 

Se non si son verificati suicidi o tentativi, e' molto alto il numero di coloro che si sono inflitti lesioni (167). 

Altrettanto preoccupante la carenza di organico della polizia penitenziaria, infatti a fronte dei 472 agenti previsti ne risultano presenti 389. La mancanza di 1/6 dell'organico complica notevolmente la gestione dell'istituto sovrappopolato che, specie di notte quando un agente e' chiamato a sorvegliare due piani di circa 70 persone l'uno, e' potenzialmente esplosivo.
 Solo una reciproca comprensione tra conviventi in una situazione indegna tra l'organico e i detenuti consente una sostanziale tranquillita'.

Ma il vero scandalo e' quello dell'amministrazione della giustizia, letteralmente illegale: 331 gli imputati, 128 gli appellanti, 89 I ricorrenti, persone che potrebbero attendere il giudizio definitivo altrove.

Infine, come notato apprezzando le iniziative di formazione portate avanti grazie alla provincia, non possiamo non denunciare la totale assenza del Comune e della Regione nel sostegno al piu' popolato carcere della Liguria, in particolare ci appelliamo al Presidente Burlando perche' venga istituita presto la figura del garante dei detenuti, di essenziale importanza in una situazione drammatica come l'attuale.

Radicali Italiani


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