giovedì 26 maggio 2011

L’Associazione Liberarsi di Firenze aderisce alla mobilitazione, interna ed esterna al carcere

Comunicato stampa, 25 maggio 2011

L’Associazione Liberarsi di Firenze aderisce alla mobilitazione, interna ed esterna al carcere, promossa da Marco Pannella e dal partito Radicale in favore dell’amnistia, a fronte delle condizioni inumane ed illegali delle carceri italiane.
Di più, aggiungiamo noi: condizioni di tortura che sfociano con cadenza impressionante in una catena di morti, al punto che l’invio in carcere diventa per moltissime persone detenute invio al cimitero! Alla strage carceraria, opportunamente silenziata con la complicità mediatica, va aggiunta una ancora più invisibile quota dei sepolti vivi: l’ergastolo ed il 41bis, le punte dell’iceberg della tortura nelle nostre carceri!
L’Associazione Liberarsi, con tutti i suoi soci interni ed esterni al carcere, si unisce alla mobilitazione richiamandosi a quell’articolo 27 della Costituzione che sembra essere diventata carta straccia per il Ministero della Giustizia e dell’intero governo non più in grado di garantire la sopravvivenza delle persone recluse.


Ai nostri soci e alle agenzie sociali che già aderiscono a questa 



mobilitazione segnaliamo l’appuntamento unitario del 24, 25 


e 26 giugno (il 26 giugno è la Giornata internazionale 


dell’Onu contro la tortura).


 In questi tre giorni ci sarà una nuova mobilitazione dentro e 


fuori le carceri su quattro punti: 


sovraffollamento e invivibilità, 


no all’ergastolo,


 la tortura del 


41bis,


 la chiusura degli Opg.




Per l’Associazione Liberarsi:
Christian De Vito, Beppe Battaglia, Giuliano Capecchi, Carmelo Musumeci, Alfredo Sole



fonte: http://detenutoignoto.blogspot.com/



La responsabilità penale è personale.
L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla
rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte. 

Art.27 

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