venerdì 27 maggio 2011

L'allarme dell'UilPa sull'emergenza carceri


L'allarme dell'UilPa sull'emergenza carceri

Scritto da Vito SoldoMercoledì 25 Maggio 2011 10:12
Eugenio Sarno, responsabile dell' UILPA, dopo l'episodio accaduto ieri nel carcere "Marassi" di Genova, seguito da un episodio analogo in quello di Vicenza, fa il punto della situazione, lanciando un grido d'allarme sulla situazione complessa in cui gli agenti di polizia penitenziaria e tutto il personale occupato nelle carceri versa. 
"Anche ieri sera, come era stato preannunciato, i detenuti del carcere di Marassi hanno protestato contro il sovrappopolamento del carcere genovese e per chiedere l'amnistia.
La rumorosissima protesta è stato messa in atto attraverso la battitura delle vettovaglie sulle grate delle finestre e sulle superfici dei cancelli. Fortunatamente non si sono ripetute gli atti violenti dell'altra sera, quando i detenuti avevano appiccato mini incendi, fatto scoppiare bombolette e allagato alcune celle.
 Evidentemente l'azione di persuasione del personale è andata a buon fine e ha portato i detenuti più facinorosi a rivedere il proprio comportamento. Da ieri anche alla Casa Circondariale di Vicenza i detenuti hanno comunicato di procedere alle proteste, con le stesse motivazioni per cui si protesta a Marassi, attraverso cicliche battiture a cui hanno faranno seguire l'astensione dalla consumazione del vitto fornito dall'Amministrazione Penitenziaria. 
Ugualmente a Vicenza,  a parte l'assordante rumore provocato dalla battitura delle stoviglie,  non si sono registrati atti di particolare violenza ed il personale di polizia penitenziaria ha potuto gestire con relativa tranquillità la protesta.
 A Genova Marassi a fronte di una capacità ricettiva di 435 detenuti, ne sono ospitati più di 800; a Vicenza i detenuti ristretti assommano a 346 rispetto ad una capacità massima di 146. Mentre  si allarga il fronte delle proteste all'interno degli istituti,  il personale di polizia penitenziaria, gravato da carichi di lavoro e  turni insostenibili, continua a salvare vite umane. 
Negli ultimi giorni ben quattro tentativi di  suicidio sono stati sventati dagli agenti penitenziari. Ieri a Teramo è stato sottratto a morte certa un detenuto che aveva cercato di impiccarsi,  così come sabato scorso,sempre a Teramo,   gli agenti avevano salvato la vita ad una detenuta. Altri tre detenuti, nei giorni scorsi, sono stati salvati da suicidio a Porto Azzurro, Venezia e  Prato. Domani, a Roma, i responsabili delle OO.SS. rappresentative della Dirigenza Penitenziaria si incontreranno per pianificare eventuali iniziative di protesta. 
All'esame delle rappresentanze : la mancata apertura del tavolo per contrattualizzare la categoria e  le difficoltà gestionali, operative ed amministrative conseguenti alle scelte adottate dal Governo in materia penitenziaria,  a cominciare dagli insopportabili tagli ai capitoli di bilancio che rischiano di determinare la più completa paralisi del sistema penitenziario.
 E' verosimile immaginare che si arrivi a proclamare uno sciopero dei Direttori,  ed io non avrò alcuna riserva a firmare la relativa comunicazione. Intanto sono state sospese, momentaneamente, le proteste degli agenti penitenziari in servizio al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti di Roma Rebibbia. Il DAP si è fatto carico di inviare a supporto, fino al 30 ottobre, alcune unità di polizia penitenziaria attualmente in servizio in uffici dipartimentali. E' un segnale che giudichiamo molto positivamente, nella speranza che sia arrivi a quel confronto sulle piante organiche più volte richiesto. Resta aperta, ma queste sono responsabilità che stanno in capo a Tremonti ed Alfano, la questione dei mancati pagamenti di missioni e straordinari. Da alcuni mesi (in qualche realtà da 16 )  i baschi blu non percepiscono le relative indennità. Occorre sottolineare che per garantire la presenza dei detenuti nelle aule di giustizia il personale ha spesso anticipato le spese di vitto e alloggio e in più di qualche  caso ha dovuto provvedere in proprio anche ai rifornimenti degli automezzi preposti alla movimentazione dei detenuti. Ne deriva che le anticipazioni non rientrate determinano debiti nei bilanci familiari per migliaia di euro. Alcune unità del Nucleo TP di Caserta attendono rimborsi per cifre vicine ai diecimila euro. Non credo occorra aggiungere altro !"
fonte: http://www.foggiapress.it/




E Alfano, che dice?

"Rispondo solo sulla riforma della Costituzione per evitare che, parlando di altro, tutto cio' che ho detto sulle audizioni alla Camera si annulli con questa risposta". Si rivolge cosi' il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ai cronisti che, al termine della prima tornata di audizioni sul suo ddl, gli chiedono cosa ne pensi del premier Berlusconi che ieri, al G8, ha detto al presidente Usa Obama che in Italia c'e' una dittatura dei giudici di sinistra. Ai cronisti che insistono il guardasigilli non concede nessun commento. (Mar/ Dire)

Roma, 27 mag. - Il ministro Angelino Alfano difende la norma sulla responsabilita' civile dei magistrati, inserita, all'articolo 14 della riforma costituzionale della giustizia. Al termine delle audizioni della mattina sul suo ddl, nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, il guardasigilli replica alle osservazioni 'critiche' fatte dall'avvocato generale dello Stato, Ignazio Francesco Caramazza e dal presidente del Consiglio di Stato, Pasquale de Lise, che sottolineano il rischio di ledere l'autonomia delle toghe, nell'emettere sentenze, se si rendono sanzionabili al pari degli altri pubblici dipendenti.
Il guardasigilli spiega: "Nel nostro testo, non abbiamo pensato di integrare, sul tema della responsabilita' civile dei magistrati,l'articolo 28 della Costituzione, che e' quello sui funzionari e i dipendenti dello Stato, ma di costituire uno 'status' autonomo di responsabilita' dei giudici, che pero', se sbagliano, e' giusto che paghino come tutti gli altri".



DIRE) Roma, 27 mag. - "Sulla prima giornata di audizioni do un giudizio positivo, perche' c'e' stato un confronto avvenuto nel merito della riforma". E' quanto dice il ministro Angelino Alfano lasciando le commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera dove si sono avviati gli 'ascolti' di esperti e rappresentanti istituzionali sulla riforma costituzionale della parte II della Costituzione.
"Dal primo ciclo di audizioni- sottolinea il guardasigilli- emerge con chiarezza la necessita' della riforma della responsabilita' civile dei magistrati. Si conferma la indispensabilita' di questa norma che caratterizza il nostro progetto. Chi sbaglia paga, la legge e' uguale per tutti e quindi anche per i magistrati". Per il resto, continua Alfano, "riemergono nodi che sono presenti nel dibattito sulla giustizia italiana fin dai tempi dell'Assemblea costituente, nodi che hanno caratterizzato gli ultimi 63 anni. Non si puo' immaginare che si sciolgano oggi, ma questo e' un lavoro proficuo e io confermo la mia disponibilita' a partecipare a tutte le audizioni". Per molte questioni, spiega, "e' indispensabile procedere con legge costituzionale. Poi e' chiaro che si dovranno fare delle integrazioni con legge ordinaria, ma intanto abbiamo individuato la 'cornice' entro cui muoverci". Le audizioni, conclude Alfano, "serviranno per evidenziare gli ambiti su cui confrontarci in commissione. Siamo aperti a tutte le soluzioni se servono a migliorare il testo e non per bocciarlo con questioni pregiudiziali". (Mar/ Dire)

 (fonte: Angelino Alfano- sito personale) 
ecc... ecc....


NO, pare proprio che 
delle carceri in protesta 
non gliene possa fregar di meno!




E Alfano, che fa?

Ecco il suo programma settimanale:


Eventi per la settimana  (fonte: Angelino Alfano- sito personale)
22 Maggio 2011 - 28 Maggio 2011
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27 Maggio


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