venerdì 25 febbraio 2011

Lettere dal carcere

Lettera di I.



20 febbraio 2011

Ieri pomeriggio ho avuto un attacco di emicrania, erano le 16.
E' iniziato con i classici sintomi ed ho chiesto alla mia concellina di chiamare l'agente per ottenere il farmaco prescritto dal neurologo del carcere.
" E basta!" , " un attimo!", "Piantatela!": queste sono state le risposte ricevute.
Sono caduta in uno stato di semi incoscienza e dopo aver vomitato più volte sono caduta per terra, nel mio vomito.
La mia concellina ha tentato di ripulire per evitare che vi soffocassi dentro; per 3 ore sono rimasta in quello stato, solo verso le 21 è giunto l'infermierie che ha affermato di non essere stato avvisato da nessuno.

                                                                                                            Amanda

Ex Direttore del carcere di Pontedecimo

Celle a luci rosse

Sesso in cella per dieci anni
Un’assassina tra le preferite

24 febbraio 2011

Carcere a luci rosse: le carte segrete
su direttore e agenti - in fondo alla pagina il link per il pdf

Ana Marleholm in una foto del 2003
«Gemma Benetello, detenuta dal 2001 al 2007, ricorda che sin dai primi tempi, la notte, sentiva che venivano aperte delle celle e le detenute uscivano per poi rientrare dopo qualche ora. Non riusciva a vedere chi venisse ad aprire, ma tra le detenute stesse si diceva che le donne andassero a consumare rapporti sessuali con le guardie». Gemma Benetello è un’insegnante di musica in pensione, che nell’agosto di dieci anni fa, cinquantenne, strangolò a Sanremo l’anziana Lisette Schaeffer, perché non voleva riassumerla come badante. E però diventa una delle testimoni che hanno alzato il velo sul carcere a luci rosse di Pontedecimo. Dove, si scopre adesso, per anni decine di recluse avrebbero dovuto concedersi all’ex direttore Giuseppe Comparone (oggi in pensione) e forse ad alcuni agenti. Consumando rapporti sessuali nelle cucine, in alloggi privati, in auto, persino in un «boschetto». L’unico obiettivo delle “vittime” era garantirsi un permesso in più o migliori condizioni dietro le sbarre. E anche un’assassina sarebbe stata premiata per il suo silenzio.
Comparone, nei giorni scorsi, è stato condannato a 2 anni e sei mesi per corruzione a sfondo sessuale e falso. Ora, dalle motivazioni della sentenza, nuove clamorose rivelazioni.

Il giudice Silvia Carpanini ha ribadito che sono dimostrabili «oltre ogni ragionevole dubbio» i rapporti in cambio di permessi con una sola carcerata, la marocchina Zakia El Idrissi, episodi classificabili come corruzione. Mentre sono cadute le accuse di violenza e concussione.
Eppure, nelle motivazioni di quel verdetto, depositate recentemente, sono contenuti molti verbali segreti (il processo si era svolto a porte chiuse poiché con rito abbreviato), che delineano per la prima volta un “sistema” decennale. E riscrivono da cima a fondo la storia di quello che fino a poco tempo fa era considerato un istituto modello (oggi la direttrice è Maria Milano e il clima è completamente cambiato, ndr).
Il carcere di Pontedecimo
Tutti gli interrogatori vanno in scena tra la fine del 2009 e il 2010, quando la Procura avvia un’indagine. E si riparte allora da Gemma Benetello: «Alla domanda se abbia mai sentito lamentele circa l’ammissione a benefici penitenziari in cambio di favori sessuali, ha confermato, precisando che quel che si diceva era “tu mi dai, io ti do”. E infatti ha notato che alcune detenute non avevano titolo per essere ammesse, se non il fatto di essere carine. Tra loro la detenuta Marleholm (Ana, romena, ndr)accusata di aver ucciso un uomo». Quindi in prima persona: «Costei era una delle preferite del direttore... l’ho visto diverse volte prenderla sottobraccio e sparire. Non so dove andasse, ma la situazione era evidente. La donna tornava dopo diverso tempo e non si sapeva dove fosse stata. Talvolta invece arrivava il direttore e la chiamava». Chi è Ana Marleholm? A Genova è stata condannata a 16 anni per aver ammazzato a scopo di rapina e con un complice, nel 2003, il commesso di sexy-shop Diego Carta, a Sampierdarena.
Davanti agli inquirenti siede poi B. B., 50 anni, ex ladra oggi libera: «Riferisce che fatti analoghi a quelli denunciati (cioè la liaison fra Comparone e la nordafricana El Idrissi, per cui è stato condannato) si sono verificati anche in passato e che è fatto notorio che le detenute belle e giovani hanno una “carriera” lavorativa molto veloce, agevolata in cambio di favori sessuali... Fa specifico riferimento alla detenuta Ana Marleholm (la romena assassina), alla sua rapida carriera lavorativa (agevolazioni nelle richieste di ammissioni ad attività esterne), alle allusioni della stessa in ordine a rapporti sessuali con il direttore». Ana Marleholm nega di aver fatto sesso dietro le sbarre o in alloggi di servizio, ma il giudice non le crede.
C’è molto di più, nelle carte. Dalla misteriosa figura di un ex finanziere, “Antonio”, che aveva rapporti con una marocchina durante il periodo del lavoro esterno, agli incontri sessuali d’una detenuta nel «boschetto» dove faceva le pulizie, fino al sesso nelle cucine dell’istituto, riferito da almeno una teste. Quanto sono credibili, queste indiscrezioni? È lo stesso giudice, pur non potendole contestare penalmente, ad accreditarle. Spiegando come «la particolarità» del carcere faccia sì che nessuno abbia interesse a denunciare d’iniziativa, temendo di peggiorare le proprie condizioni. E quindi è «verosimile» che episodi pure molto gravi siano passati per anni sotto silenzio. Finché il coraggio di alcuni agenti non ha svelato tutto.

giovedì 24 febbraio 2011

Colloqui- sezione femminile - Marzo 2011

MERCOLEDÌ 2
SABATO 5
LUNEDÌ 7
GIOVEDÌ 10
MERCOLEDÌ 16
SABATO 19
LUNEDÌ 21
GIOVEDÌ 24 
MERCOLEDÌ 30



lunedì 21 febbraio 2011

...ero simile ad una farfalla...

Si crea, anzi, un altro reato.
Ed allora vai ... per i tossici recidiva reiterata infra-quinquennale: quasi 1o anni della tua vita per detenzione e spaccio.
Si chiede di depenalizzare i tossicodipendenti con misure alternative.
Ma oltre i 6 anni non hai più diritto ad alcuna misura alternativa.
La mia concellina G. ha una pena da scontare di 18 anni, fine pena 2022, per detenzione e spaccio, 4 sentenze. Lei è tossicodipendente da 30 anni, qui è da 5, è sempre in cura con metadone; poco tempo fa era sull'orlo di una grave depressione: le hanno aggiunto una pastiglia al mattino oltre la terapia che già assume da tempo.
G. dorme tutto il giorno, si sveglia solo a tratti, il suo fegato è malandato, avrà bisogno di un trapianto tra un paio di anni ma lei ha già abbandonato la vita.
Non sta più uscendo dalla cella, non riesce a svolgere un lavoro, non reagisce più né fisicamente né psicologicamente. E' debilitata. Io penso tante volte che non ce la farà, ho paura per lei; chi entra colpevole esce vittima avendo perso tutta la dignità.
Il carcere così fatto non crea sicurezza ma solo delinquenza e malavita.
POGGIOREALE: tossicodipendente in cura si uccide l'anno scorso. arrestato con 2g di eroina dopo 40 giorni si toglie la vita. Si chiamava Antonio Granata.
ANNA : suicida. Seminferma di mente in carcere per furto.
Ultima settimana di Anna: 7 giorni di isolamento in cella cioè nuda, con un materasso sporco e una sola coperta, senza vetri alle finestre. DIGNITÀ' RINNEGATA.
Lei diceva spesso che si sarebbe tolta la vita.
Di chi la colpa?
Per l'autorità il caso è chiuso. NESSUNO ha la responsabilità del suo decesso, né medici, né paramedici.

NON ABBIAMO PIU' LA FORZA DI REAGIRE, POSSIAMO SOLO SUBIRE?
ESISTE IL DOLORE, ESISTE LA PROVOCAZIONE MA LA SODDISFAZIONE DI NON PERCEPIRE ALCUNA EMOZIONE CI LIBERA DALLE CATENE! 
                                                                                 L.V.

sabato 19 febbraio 2011

Horresco referens (Inorridisco nel raccontarlo)


Esaurite le scorte di assorbenti a Pontedecimo!

Da qualche giorno le ragazze del carcere non possono usufruire del servizio di fornitura di assorbenti, pare siano finite le scorte.

 Alla richiesta di pannolini si sono sentite rispondere: "Non ce ne sono più"
 Che fare?
 Asciugamani strappati e carta igienica al posto di Lines ed Ob!
 Qui la fantasia e la creatività galoppano ( e la Candida albicans pure!) ma ................
L' I G I E N E ?????

 Le ASL passano quintali di pannoloni agli incontinenti, e le quantità elargite ai singoli sono tali da non poter essere smaltite  nemmeno da un intero reparto geriatrico.

 Bilanciamo i capitoli di spesa e riforniamo le carceri femminili delle dotazioni necessarie! 

 Nell'attesa ci rivolgiamo ai sugherifici sardi, ai bar, ai ristoranti... inviate dei tappi!!!! 


martedì 15 febbraio 2011

GARANTIRE LA SPERANZA
E' IL NOSTRO COMPITO

" ... ho avuto problemi con il brigadiere addetto alla consegna della posta. Non so nemmeno se questa mia ti arriverà..."

 Questa tua mi è arrivata, caro XYZ, rinchiuso nelle belle carceri di Marassi, dove chi deve insegnare con l'esempio e la dedizione IL PERCORSO DELLA RIABILITAZIONE si arroga l'arbitrio di trattenere per punizione la corrispondenza dei detenuti!

 Talvolta chi indossa una divisa si sente già un generale con ampio margine di potere... immaginatelo senza... che derelitto!
                                                     





giovedì 10 febbraio 2011

Pochi grammi di hascish, misure restrittive, 2 bombole di gas, un sacco .... VOLEVA SBALLARE?!?



18:46 09 FEB 2011 

(AGI) - Genova, 9 feb. - Sara' effettuata domani l'autopsia sulla salma Gheorghita Florin Ciprian, 25 anni, romeno, il detenuto trovato agonizzante nel bagno della sua cella con a fianco
un sacco nero che emanava odore di butano e due bombole di gas usate di solito per cucinare. Non e' noto se il giovane abbia tentato il suicidio o abbia invece usato il gas nel tentativo di stordirsi. La procura ha intanto disposto gli accertamenti autoptici che saranno effettuati nelle camere settorie dell'istituto di Medicina legale dell'ospedale San Martino. (AGI) Ge1/Mav
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15:45 09 FEB 2011 

(AGI) - Genova, 9 feb. - "Dal 17 agosto scorso Ciprian Florin Gheorghita, 25 anni, romeno, era recluso nel carcere di Marassi a Genova, dopo che i carabinieri della stazione di San Teodoro (Genova)
lo avevano arrestato perche in possesso di alcuni grammi di hascisc e per resistenza. Condannato a 13 mesi di carcere (di cui 6 gia' scontati), avrebbe terminato la pena il 9 settembre prossimo. Ma ieri pomeriggio lo hanno trovato agonizzante nel bagno della cella, con accanto un sacco nero di plastica che emanava ancora gas butano, e due fornelletti da camping. E' morto poco dopo nell'infermiera mentre provavano a rianimarlo. A novembre la fidanzata di Ciprian Florin era stata fermata nella sala colloqui dagli agenti della polizia penitenziaria dopo che le unita' cinofile avevano fiutato dell'hascisc, una piccola dose nascosta nelle scarpe. Da quel momento alla donna era stata vietato l'incontro con il fidanzato. Piu' recentemente il romeno era stato trovato in possesso di un cellulare all'interno della cella e per questo al giudice di sorveglianza era stata proposta l'adozione di una misura di sorveglianza piu' restrittiva. I detenuti al Marassi sono circa 730 detenuti (il 60% dei quali stranieri), a fronte di una capienza di 456 posti letto. Il Sappe, sindacato della Polizia penitenziaria, parla di suicidio. Per il direttore del carcere, Salvatore Mazzeo, invece si e'trattato di un incidente: "Il detenuto - si legge in una nota - era tossicodipendente e seguito dal Sert, con ogni probabilita' ha inalato il gas per lo sballo, in carcere una pratica alternativa alla droga". Il ritrovamento vicino al ragazzo morente di un sacchetto di plastica riempito di gas sembra pero' avvalorare l'ipotesi del Sappe. Di solito lo 'sballo' viene ottenuto inalando il butano dalla bomboletta posta sotto le narici, mentre la pratica di riempire di gas il sacchetto e poi di infilarselo in testa e' utilizzata prevalentemente per uccidersi. Lo scorso anno - si legge in una nota dell'osservatorio permanente sulle morti in carcere - su un totale di 66 detenuti suicidi, in 8 hanno scelto questo metodo, sicuramente meno cruento rispetto a quello dell'impiccagione, e tuttavia meno utilizzato. Nei primi 40 giorni dell'anno salgono a 6 i suicidi in carcere e a 12 il totale dei detenuti morti".
  (AGI) Com/Sep

martedì 8 febbraio 2011

Lettera dal Carcere maschile di Marassi - Genova

...è  rimasta, non a caso, ma perchè, secondo il mio modesto parere, che è poi lo stesso degli oltre 750 detenuti che sovrappopolano questa carente struttura, pian piano (neanche poi tanti piano) ci stanno privando anche di questo.
 Non dico così perchè non ci viene servito filetto o aragosta: al cibo, se uno proprio deve, ci si può abituare, ma al fatto che la NOSTRA SALUTE sia bistrattata i ignorata a tal punto che per un mal di testa una persona deve gridare per 8 ore (facendolo venire all'intera sezione), rischiare un rapporto disciplinare ( più 45 giorni di TORTURA), per poi alla fine ricevere in premio una semplice bustina di "Aulin" , qui panacea di tutti i mali , vietato in tutta Europa) che farà anche passare momentaneamente il mal di testa ma disintegra lo stomaco!

 E' questo è credo il più esiguo dei problemi.
 Dall'inizio dell'anno sono spariti nel nulla 2 o 3 detenuti, ufficialmente ricoverati, ma veri e propri "Desaparesidos"; solo a volte si riesce a conoscere la loro sorte e solitamente non è proprio quella che augurerei nemmeno al mio peggior nemico.

 Questa è solo la punta dell'iceberg, le cose più meschine se non ti capitano in prima persona, vengono prontamente insabbiate... continuare questa lettera mette i brividi persino a me che sono ormai abbastanza navigato.

 Tornando al discorso precedente, guardando i TG nazionali, è facile vedere squadre di pompieri e protezione civile combattere per togliere un cane dal fango, per carità, per come ti rieducano a rispettare la vita umana, quella animale è a volte considerata migliore, ma è più difficile sicuramente che trasmettano in Tv notizie vere come la TRISTEZZA delle carceri italiane a meno che, come cronaca insegna, qualche familiare privato di un padre, un figlio o un fratello, esploda e metta a nudo tutto il marcio che le istituzioni si impegnano a nascondere.
 Chi non è del mestiere potrebbe pensare che le carceri siano quelle che ogni tanto si vedono in "programmi verità" cioè pulite, 2 brande per cella, non pitturate ma quasi affrescate, la verità è molto più triste , purtroppo.
 Un giorno leggevo l'Ordinamento penitenziario e le cose che vi sono scritte non sarebbero neanche male se fossero rispettate.
 C'è anche una leggenda urbana che narra di 7 mq per ogni detenuto quindi, armato di pazienza ho misurato la cella, non ci crederete : 21 mq, un parco giochi se fossi qui da solo o al massimo in 3 : siamo in 8 ed in mq a testa sono 2,5! un parco? sì come agli autoscontri!
 Un giorno qualche promotore anarchico, probabilmente un garibaldino ha intrattenuto gli increduli spettatori con la "leggenda" dell'art. 3 della Costituzione italiana. e , sentendolo raccontare, una persona normale potrebbe anche credere alla sua esistenza visto il numero di volte che viene menzionato in difesa dei diritti e soprattutto dei sacrosanti doveri.
 Quel famosa art.3 racconta di cose a noi sconosciute come la parola UGUAGLIANZA che la maggior parte di noi ha letto alle spalle di chi senza troppi ripensamenti o problemi ci condanna ad anni di tortura per un semplice furto trasformandolo prontamente in ricettazione o essendo la maggior parte di noi tossicodipendenti , per uno semplice "uso personale" dipinti alla stregua di VENDITORI DI MORTE all'interno degli asili comunali.

 Con questo non voglio dire che chi sbaglia non debba pagare (anche se per me sarebbe conveniente) ma chi sbaglia paghi il giusto cioè ciò che la Costituzione afferma; la privazione della libertà è un prezzo molto alto.
 Nessuno però può essere privato della dignità, per nessun motivo.
 Quella famosa frase scritta nei Tribunali recita : " LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI", c'è anche una simpatica bilancia sotto per evidenziare il significato della frase ma o si tratta di una bilancia rotta oppure la domanda sorge spontanea :
TUTTI siamo uguali di fronte alla legge?

 E qui ritorniamo al principio di questa lettera: tanto sentiamo parlare di di "certezza della pena" e posso assicurarvi che se non si è più che facoltosi e famosi, la pena è certa.
 Quel di cui meno si sente parlare è l'equità della pena.
 Personalmente ho visto condannare senza possibilità di replica, a 2 o più anni di carcere , persone costrette a rubare per sfamare i figli mentre ho visto pedofili inviati ai domiciliari perchè "per lui la detenzione era troppo dura, era a rischio di suicidio, meglio l'ambiente familiare".

Oltre a questi abomini, l'altra cosa di cui si sente parlare è il decreto "svuotacarceri", altra leggenda metropolitana: dei circa 800 detenuti a Marassi, un quarto sono sotto l'anno di pena ma se ne sono usciti 20 è già tanto.
 Non vorrei mai che con il termine "svuotacarceri" si intenda l'atto di svuotarle non comprando i medicinali.
 Sicuramente chi esce grazie al decreto non ha possibilità di reiterare il reato, doglia di ogni tipo di rigetto, ma personalmente non credo nella buona fede di questo decreto.
 Per quel poco che vale la mia parola, credo che esitano modi un po' meno drastici per evitare il sovraffollamento e per migliorare la vita di chi, vista la gravità del reato commesso, nelle carceri deve viverci.
 Per ciò che concerne le pene alternative ci può essere d'aiuto la tecnologia: in tutto il mondo usano i braccialetti elettronici, funzionano meglio dei domiciliari controllati dalle forze dell'ordine per cui basta un guasto al citofono per essere già dati  per evasi.

Chiudo la presente con l'auspicio che queste parole riescano ad avvicinare questo problema a molti che , vivendo all'esterno, diventino la nostra voce, i nostri "arieti" per sfondare le porte dell'indifferenza.
 Se anche un sola persona, leggendo questa mia, ne parlerà con un'altra, la reazione a catena che potrebbe nascere sarebbe quella giusta.
 E se un solo detenuto avrà vita più degna grazie ad essa, questa lettera avrà svolto egregiamente il suo compito.
 Non mi resta che salutare sperando che almeno una voce si levi dal coro ed esponga i nostri problemi a chi di dovere.

 Cordiali saluti                                                                                   Un detenuto X

UMORISMO DI CELLA
"Saremo anche in un carcere ma la bellezza della natura non possono togliercela, senti: c'è l'amore nell'aria, senti i gatti in amore?"
L'indomani
"Ragazzi, si mangia!"
"Cosa c'è di buono?"
"CONIGLIO!!!"

giovedì 3 febbraio 2011

Il mondo dietro le sbarre: The end

Il mondo dietro le sbarre: The end: "............THE END............."

Carcere e cure mediche e affini

Dalla lettera di Amanda:


" ... da questa mattina ho un forte attacco di emicrania ed un terribile mal di denti.
Verso le 10,30 mi hanno dato un Imigran che non è bastato.
Fra le terapie ritenute idonee al mio caso (prescritte dal medico) sono compresi la "Novalgina" ed antidolorifici più efficaci.
Il problema, qui dentro, è che le cure non vengono somministrate dalle 12 alle 21 e se riesci ad attirare l'attenzione gridando e piangendo ecco le sole cose che si ottengono : A) aspirina B) sedativi C) nulla
Alla sofferenza psichica derivante dalla privazione dei contatti con i familiari, gli amici, il fidanzato, si aggiunge così la sofferenza fisica.


Il "Carcere Modello", decantato dall'On.Cassinelli vede come unico luogo per la socializzazione un cortile inagibile nelle giornate di pioggia, freddo o neve soprattutto per le ragazze che non hanno nemmeno un giubbotto caldo da indossare.
Non esiste una sala di lettura, la biblioteca è nel caos più totale perchè non esiste una persona addetta al riordino dei libri... non verrebbe pagata!
E così lo spettacolo è desolante : libri gettati alla rinfusa sul tavolo e sugli scaffali o a terra.


I 3 pasti previsti dal regolamento consistono in un bicchiere di latte al mattino (COLAZIONE) , pasta (PRANZO), uova scure o polpettone immangiabile (CENA).

Si sa, le donne costruiscono il loro nido ovunque si trovino costrette a soggiornare ma qui vige il divieto assoluto di affiggere disegni, poster, cartoline o foto alle pareti... tutto deve essere grigio topo... riabilitazione = depressione?"

The end

............THE END.............