Pontedecimo, emergenza carcere: detenuta tenta suicidio, poi aggredisce agenti
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Genova. “La situazione è ben oltre il limite della tolleranza. Lo dimostra chiaramente la sistematicità quasi quotidiana con cui avvengono episodi di tensione nel penitenziario genovese di Pontedecimo”. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto ieri pomeriggio, secondo quanto riportato dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe). Una detenuta italiana e tossicodipendente ha cercato prima di impiccarsi, poi, impedita nell’intento dall’intervento di una sovrintendente e di un agente di polizia penitenziaria, si è scagliata contro di loro, colpendo anche la compagna di cella.
Alla base del tentativo di suicidio e della successiva aggressione, sembra vi sia stata la richiesta da parte della detenuta di uscire dalla cella in orari non consentiti. Ma il vero problema, secondo il sindacato autonomo, è il sovraffollamento (170 detenuti a fronte dei 96 posti letto) e la mancanza di organico. Il Sappe auspica infatti che l’organico del carcere genovese di Pontedecimo venga adeguatamente incrementato con le nuove assunzioni previste per la Polizia Penitenziaria nel 2011, circa 3mila unità. “Lo chiederemo al ministro della Giustizia Alfano ed al capo dell’Amministrazione Penitenziaria Ionta, che incontreremo nei prossimi giorni a Roma – ha scritto Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto e Commissario straordinario per la Liguria – nonostante l’Italia sia un Paese il cui ordinamento è caratterizzato da una legislazione all’avanguardia per quanto riguarda la possibilità che i tossicodipendenti possano scontare la pena all’esterno, oggi quelli in carcere con problemi di tossicodipendenza sono circa il 35% dei presenti”.
Da "Genova24.it"
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