Quelli che il carcere...di Patrizia "Pralina" Diamante
Viaggio esilarante e drammatico tra i regolamenti e le disposizioni carcerarie.
Prima di addentrarmi nello scemenzario carcerario con pochi ma significativi aneddoti, vi dirò che non esiste un regolamento per detenuti e familiari uguale per tutti gli istituti, ma che questo varia da istituto a istituto creando una situazione che i giornalisti amerebbero definire "anarchia dei regolamenti".
Potrebbe sembrare una delle tante incongruenze made in Italy, in realtà è una vera e propria strategia per creare situazioni di arbitrarietà che fiacchino giorno dopo giorno la solidarietà e la resistenza di un mondo "esterno" intorno al carcere, e che rendano la vita dei ristretti ancora più penosa ed angosciante dato che per ogni piccola cosa devono dipendere dai capricci della guardia di turno.
Ci sono poi delle considerazioni di tipo economico: se ai familiari fosse consentito di portare generi anche costosi, questi non sarebbero più acquistati dai detenuti al "sopravvitto", con evidente perdita per chi ci "ladra" quotidianamente...
La Casa Circondariale.
Una volta si chiamavano solo carceri, oggi sono "case circondariali" ma la sostanza non cambia e sempre gabbie sono.
Casa Circondariale suona ingannevolmente come "casa che ti circonda" o qualcosa di simile, mentre la separazione del prigioniero/a dalla famiglia, gli affetti, la "casa" è la cosa più dolorosa che deve sopportare !
La Domandina.
Ogni richiesta, dall'invio di una raccomandata all'acquisto di un dentifricio, passa attraverso questo rito "tribale" della domandina, che viene compilata dal detenuto e deve ottenere una risposta dalle autorità carcerarie.
La tribù che ha ormai perso ogni contatto con la natura: quintali di carta macinati e quindi di alberi abbattuti ogni giorno per le cose più stupide, è quella degli agenti di polizia penitenziaria detti affettuosamente "guardioni" o "sbirri" che, pur avendo ottenuto miracolosamente una licenza (dopo l'ultimo tentativo per entrare nei carabinieri) si scoprono sapienti lettori e scrittori di domandine e di altri fogli da compilare (c'è sempre qualcosa da compilare in un carcere).
Già il termine "domandina" sembra appartenere a un gergo da scuola materna, ma credo che i moderni insegnanti abbiano verso i bambini e le bambine un linguaggio più rispettoso delle loro capacità comunicative. Il detenuto è considerato ancora meno di un bambino, da umiliare non da educare... da umiliare e basta.
Il Pacco Regolamentare.
Che cosa è possibile portare a un detenuto quando si accede a colloquio? Un pacco settimanale di alimenti e vestiario che attualmente non può superare i 5 kg di peso. Che cosa metterci esattamente non si sa. Il regolamento varia non solo da istituto a istituto, ma anche da sbirro a sbirro. In taluni carceri sono consentiti il pesce e la carne, sempre che siano cotti; in altre solo la carne; in altre ancora non saranno né carne nè pesce ad essere accettati. A volte però alcuni generi che erano consentiti, diventano improvvisamente proibiti. Il pretesto? Qualcuno dei familiari ha messo la "droga" dentro. Con tale motivazione sono vietati tutti i dolci, con l'esclusione della torta di mele a Bologna, però è vietatissimo lo strudel di mele (a meno che Bolzano non costituisca una pericolosa eccezione), e ovviamente il gelato che visti i tempi di compilazione dei moduli arriverebbe tutto squagliato.
Le verdure vanno bene però cotte, e non si capisce se è soltanto per motivi igienici o perché non riescono a distinguere un'insalata di rucola da una raccolta di marijuana !
La frutta a seconda degli istituti, ad esempio ad Alessandria è proibito l'avocado (il nome non è equivoco? Per far entrare l'avocado in aula, pardon in carcere, dovete far trasferire il vostro caro in un altro istituto, dove magari è proibito solo il kiwi). Le banane sono le più proibite, perché non sia mai che possano servire come arma impropria o altro... Woody Allen nel film "Prendi i soldi e scappa" tentò di evadere dal penitenziario, con una saponetta intagliata a forma di pistola, giusto ?
Il pane in talune carceri "entra" in altre no. La cucina regionale toscana è vietata nella stragrande maggioranza degli istituti (peccato! volete mettere la pappa al pomodoro, la panzanella, la ribollita, i fagioli al fiasco ecc., con quell'ignobile sbobba carceraria ?). Con la bistecca fiorentina potreste avere dei problemi perché "poco cotta". Gli affettati vanno affettati. Le lasagne a Firenze entrano spappolate, i tortellini a Bologna sono vietati. Chiaramente sono vietati l'olio e tutti i condimenti, i sughi, la mayonese, le marmellate, tutti gli intingoli e i cibi elaborati. Il motivo? Noi familiari ci mettiamo d'impegno la sera prima ad avvelenare i cibi, a nascondere droga, lamette, esplosivo, nonché a sguinzagliare il feroce botulino affinché la vita dei nostri cari e ogni sicurezza interna venga messa a repentaglio. I funghi sono considerati peggio della peste per tre motivi: 1) possono essere avvelenati; 2) possono essere drogati; 3) possono essere afrodisiaci...
Ma alle autorità carcerarie sta così a cuore la salute dei ristretti? È di questi giorni la notizia che al carcere di Marassi (Genova) ai detenuti con l'A.I.D.S. conclamato che hanno perso tutti i denti viene dato a pranzo e a cena il latte coi biscotti... così soffrono anche di colite. Metter loro una protesi? Mandarli a casa? Sono cose da fantascienza.
Anche gli indumenti e gli oggetti vengono limitati e un detenuto non può ricevere dai familiari canottiere e mutande in numero ec-cessivo (e se in vena di scherzi maliziosi invierete body di piz-zo o mutandine da donna per posta, queste verranno senza alcuno spirito e senza alcun indugio sequestrate e inviate al "casellario" perché ogni indumento anche singolo deve risultare entro questo famigerato pacco regolamentare!); oggetti come cuscini o pupazzetti di pelouche che potrebbero occultare droga (e ridài!) e musicassette che prima di essere consegnate vengono trattente (forse per duplicarle).
Carmelo Musumeci segnalava il divieto nel carcere di Parma di tenere in cella i maglioni a collo alto e più di 25 foto. Tale divieto non è motivabile neanche con i soliti problemi di spazio, visto che 25 foto occupano lo spazio di un quaderno !
Se poi volete davvero provocare una rissa, cercate di far entrare spugne naturali, pareo e copriletti indiani, pout-pourri, candele, incensi profumati... queste sono cose che farebbero la felicità della vostra erborista, ma che non sono nemmeno nominate dal regolamento. Il materiale informatico li fa impazzire, e i controlli sono ancora più arbitrari e privi di ogni criterio logico. Mentre è stabilito dappertutto che le stampe entrano (grazie agli illuministi), a Bologna da poco tempo non è possibile tenere in cella più di 5 libri e comunque, come recita un foglio applicato con lo scotch al muro d'ingresso: "non è consentito portare libri RILEGATI". Bene, qualcuno mi spieghi com'è possibile portare un libro: a brandelli, a fogli, a capitoli? In coriandoli ?
La Posta e il Telefono.
Molte persone mi chiedono se la posta viene letta. La risposta è no, ma, forse e dipende. La posta viene letta SICURAMENTE in un caso: che si tratti di reclami e di esposti indirizzati al locale Magistrato di Sorveglianza che il detenuto è costretto a fare per i quotidiani maltrattamenti e vessazioni... una bella coda di paglia... e forse una precauzione inutile, dato che spesso tale figura dovrebbe ancora rispondere a decine e decine di lettere depositate e stratificate sulla sua scrivania più o meno dall'inizio del Quaternario.
La Postacelere può essere consegnata subito come recita l'intestazione oppure potrebbe giacere anche una settimana sotto un cumulo di altre lettere. I telegrammi in talune carceri vengono consegnati subito, in altre aspettano il giorno dopo.
Le telefonate con il Nuovo Ordinamento Penitenziario verranno portate da 6 a 10 minuti di durata, grande concessione che faciliterà sicuramente un avvicinamento del detenuto con la sua famiglia.
Il Sopravvitto.
Due anni fa un detenuto di Sollicciano (Firenze) scriveva a Liberarsi dalla necessità del carcere (notizia riportata anche daRivista anarchica): "qui un kilo di radicchio rosso costa 9.950 lire"; seguiva un interessante elenco di prezzi del sopravvitto carcerario, tutti maggiorati rispetto alle tabelle dei mercati e supermercati "fuori" di circa dalle 2.000 alle 4.000 lire.
Un altro esempio? Il profumo. Un flacone da 50 ml di profumo che in un grande magazzino "fuori" costerebbe 63.000 lire, alla Dozza (Bologna) è venduto a 80.000 lire.
Ma gli esempi potrebbero andare avanti all'infinito. È evidente che l'interesse non riguarda solo le guardie che per l'occasione invertono i ruoli..., riguarda anche tutte quelle ditte che hanno vinto gli appalti di carceropoli per cui il detenuto non potrà acquistare altro che prodotti della Nestlè o bere vino (chiamiamolo vino) "Tavernello". Un business da svariati miliardi, dalle imprese per le costruzioni (che utilizzano materiale scadente) alle case farmaceutiche (che smaltiscono le scorte). A proposito, la lista dei medicinali disponibili è limitata e tutti i mali sono accorpati sotto un unico rimedio... due o tre "pillole" buone per ogni sintomo, sono praticamente impossibili cure omeopatiche o altro, ma l'eroina e gli psicofarmaci non mancano mai !
Per concludere questo mio articolo, devo dire che ho letto il Nuovo Ordinamento Penitenziario (quello recentemente tanto sbandierato dai giornali, che riportavano titoloni come "Ora sarà possibile il sesso tra le sbarre") e non vi sono novità veramente sostanziali per la vita delle detenute e dei detenuti, che comunque a livello teorico - con il governo del bastone e della carota tanto caro alle autorità penitenziarie - "se fanno i bravi" potrebbero usufruire di colloqui straordinari, in luoghi adatti, prolungabili fino a 24 ore che proteggano e tutelino la loro privacy affettiva.
A parte le considerazioni di tipo politico (a me personalmente questa cosa fa orrore), nello stato attuale delle cose, risulta quasi incredibile e inattuabile. Le carceri stanno già scoppiando per la mancanza di spazio; i colloqui in molte carceri si fanno ancora con i vetri divisori; i familiari vengono perquisiti e trattati senza rispetto, e la tendenza da sempre non è quella di "umanizzare" ma quella di reprimere ogni umanità a partire da ciò che è più sacro in una persona: gli affetti.
Se mi sono "divertita" a scherzare con questi aneddoti, è perché avendo un compagno in carcere, conosco molto bene ormai questi meccanismi e credo che sia utile mettere in luce le dinamiche perverse che il potere utilizza nell'istituzione totale per eccellenza. Il carcere non si può rendere più umano, ma si può e si deve superare.
Potrebbe sembrare una delle tante incongruenze made in Italy, in realtà è una vera e propria strategia per creare situazioni di arbitrarietà che fiacchino giorno dopo giorno la solidarietà e la resistenza di un mondo "esterno" intorno al carcere, e che rendano la vita dei ristretti ancora più penosa ed angosciante dato che per ogni piccola cosa devono dipendere dai capricci della guardia di turno.
Ci sono poi delle considerazioni di tipo economico: se ai familiari fosse consentito di portare generi anche costosi, questi non sarebbero più acquistati dai detenuti al "sopravvitto", con evidente perdita per chi ci "ladra" quotidianamente...
La Casa Circondariale.
Una volta si chiamavano solo carceri, oggi sono "case circondariali" ma la sostanza non cambia e sempre gabbie sono.
Casa Circondariale suona ingannevolmente come "casa che ti circonda" o qualcosa di simile, mentre la separazione del prigioniero/a dalla famiglia, gli affetti, la "casa" è la cosa più dolorosa che deve sopportare !
La Domandina.
Ogni richiesta, dall'invio di una raccomandata all'acquisto di un dentifricio, passa attraverso questo rito "tribale" della domandina, che viene compilata dal detenuto e deve ottenere una risposta dalle autorità carcerarie.
La tribù che ha ormai perso ogni contatto con la natura: quintali di carta macinati e quindi di alberi abbattuti ogni giorno per le cose più stupide, è quella degli agenti di polizia penitenziaria detti affettuosamente "guardioni" o "sbirri" che, pur avendo ottenuto miracolosamente una licenza (dopo l'ultimo tentativo per entrare nei carabinieri) si scoprono sapienti lettori e scrittori di domandine e di altri fogli da compilare (c'è sempre qualcosa da compilare in un carcere).
Già il termine "domandina" sembra appartenere a un gergo da scuola materna, ma credo che i moderni insegnanti abbiano verso i bambini e le bambine un linguaggio più rispettoso delle loro capacità comunicative. Il detenuto è considerato ancora meno di un bambino, da umiliare non da educare... da umiliare e basta.
Il Pacco Regolamentare.
Che cosa è possibile portare a un detenuto quando si accede a colloquio? Un pacco settimanale di alimenti e vestiario che attualmente non può superare i 5 kg di peso. Che cosa metterci esattamente non si sa. Il regolamento varia non solo da istituto a istituto, ma anche da sbirro a sbirro. In taluni carceri sono consentiti il pesce e la carne, sempre che siano cotti; in altre solo la carne; in altre ancora non saranno né carne nè pesce ad essere accettati. A volte però alcuni generi che erano consentiti, diventano improvvisamente proibiti. Il pretesto? Qualcuno dei familiari ha messo la "droga" dentro. Con tale motivazione sono vietati tutti i dolci, con l'esclusione della torta di mele a Bologna, però è vietatissimo lo strudel di mele (a meno che Bolzano non costituisca una pericolosa eccezione), e ovviamente il gelato che visti i tempi di compilazione dei moduli arriverebbe tutto squagliato.
Le verdure vanno bene però cotte, e non si capisce se è soltanto per motivi igienici o perché non riescono a distinguere un'insalata di rucola da una raccolta di marijuana !
La frutta a seconda degli istituti, ad esempio ad Alessandria è proibito l'avocado (il nome non è equivoco? Per far entrare l'avocado in aula, pardon in carcere, dovete far trasferire il vostro caro in un altro istituto, dove magari è proibito solo il kiwi). Le banane sono le più proibite, perché non sia mai che possano servire come arma impropria o altro... Woody Allen nel film "Prendi i soldi e scappa" tentò di evadere dal penitenziario, con una saponetta intagliata a forma di pistola, giusto ?
Il pane in talune carceri "entra" in altre no. La cucina regionale toscana è vietata nella stragrande maggioranza degli istituti (peccato! volete mettere la pappa al pomodoro, la panzanella, la ribollita, i fagioli al fiasco ecc., con quell'ignobile sbobba carceraria ?). Con la bistecca fiorentina potreste avere dei problemi perché "poco cotta". Gli affettati vanno affettati. Le lasagne a Firenze entrano spappolate, i tortellini a Bologna sono vietati. Chiaramente sono vietati l'olio e tutti i condimenti, i sughi, la mayonese, le marmellate, tutti gli intingoli e i cibi elaborati. Il motivo? Noi familiari ci mettiamo d'impegno la sera prima ad avvelenare i cibi, a nascondere droga, lamette, esplosivo, nonché a sguinzagliare il feroce botulino affinché la vita dei nostri cari e ogni sicurezza interna venga messa a repentaglio. I funghi sono considerati peggio della peste per tre motivi: 1) possono essere avvelenati; 2) possono essere drogati; 3) possono essere afrodisiaci...
Ma alle autorità carcerarie sta così a cuore la salute dei ristretti? È di questi giorni la notizia che al carcere di Marassi (Genova) ai detenuti con l'A.I.D.S. conclamato che hanno perso tutti i denti viene dato a pranzo e a cena il latte coi biscotti... così soffrono anche di colite. Metter loro una protesi? Mandarli a casa? Sono cose da fantascienza.
Anche gli indumenti e gli oggetti vengono limitati e un detenuto non può ricevere dai familiari canottiere e mutande in numero ec-cessivo (e se in vena di scherzi maliziosi invierete body di piz-zo o mutandine da donna per posta, queste verranno senza alcuno spirito e senza alcun indugio sequestrate e inviate al "casellario" perché ogni indumento anche singolo deve risultare entro questo famigerato pacco regolamentare!); oggetti come cuscini o pupazzetti di pelouche che potrebbero occultare droga (e ridài!) e musicassette che prima di essere consegnate vengono trattente (forse per duplicarle).
Carmelo Musumeci segnalava il divieto nel carcere di Parma di tenere in cella i maglioni a collo alto e più di 25 foto. Tale divieto non è motivabile neanche con i soliti problemi di spazio, visto che 25 foto occupano lo spazio di un quaderno !
Se poi volete davvero provocare una rissa, cercate di far entrare spugne naturali, pareo e copriletti indiani, pout-pourri, candele, incensi profumati... queste sono cose che farebbero la felicità della vostra erborista, ma che non sono nemmeno nominate dal regolamento. Il materiale informatico li fa impazzire, e i controlli sono ancora più arbitrari e privi di ogni criterio logico. Mentre è stabilito dappertutto che le stampe entrano (grazie agli illuministi), a Bologna da poco tempo non è possibile tenere in cella più di 5 libri e comunque, come recita un foglio applicato con lo scotch al muro d'ingresso: "non è consentito portare libri RILEGATI". Bene, qualcuno mi spieghi com'è possibile portare un libro: a brandelli, a fogli, a capitoli? In coriandoli ?
La Posta e il Telefono.
Molte persone mi chiedono se la posta viene letta. La risposta è no, ma, forse e dipende. La posta viene letta SICURAMENTE in un caso: che si tratti di reclami e di esposti indirizzati al locale Magistrato di Sorveglianza che il detenuto è costretto a fare per i quotidiani maltrattamenti e vessazioni... una bella coda di paglia... e forse una precauzione inutile, dato che spesso tale figura dovrebbe ancora rispondere a decine e decine di lettere depositate e stratificate sulla sua scrivania più o meno dall'inizio del Quaternario.
La Postacelere può essere consegnata subito come recita l'intestazione oppure potrebbe giacere anche una settimana sotto un cumulo di altre lettere. I telegrammi in talune carceri vengono consegnati subito, in altre aspettano il giorno dopo.
Le telefonate con il Nuovo Ordinamento Penitenziario verranno portate da 6 a 10 minuti di durata, grande concessione che faciliterà sicuramente un avvicinamento del detenuto con la sua famiglia.
Il Sopravvitto.
Due anni fa un detenuto di Sollicciano (Firenze) scriveva a Liberarsi dalla necessità del carcere (notizia riportata anche daRivista anarchica): "qui un kilo di radicchio rosso costa 9.950 lire"; seguiva un interessante elenco di prezzi del sopravvitto carcerario, tutti maggiorati rispetto alle tabelle dei mercati e supermercati "fuori" di circa dalle 2.000 alle 4.000 lire.
Un altro esempio? Il profumo. Un flacone da 50 ml di profumo che in un grande magazzino "fuori" costerebbe 63.000 lire, alla Dozza (Bologna) è venduto a 80.000 lire.
Ma gli esempi potrebbero andare avanti all'infinito. È evidente che l'interesse non riguarda solo le guardie che per l'occasione invertono i ruoli..., riguarda anche tutte quelle ditte che hanno vinto gli appalti di carceropoli per cui il detenuto non potrà acquistare altro che prodotti della Nestlè o bere vino (chiamiamolo vino) "Tavernello". Un business da svariati miliardi, dalle imprese per le costruzioni (che utilizzano materiale scadente) alle case farmaceutiche (che smaltiscono le scorte). A proposito, la lista dei medicinali disponibili è limitata e tutti i mali sono accorpati sotto un unico rimedio... due o tre "pillole" buone per ogni sintomo, sono praticamente impossibili cure omeopatiche o altro, ma l'eroina e gli psicofarmaci non mancano mai !
Per concludere questo mio articolo, devo dire che ho letto il Nuovo Ordinamento Penitenziario (quello recentemente tanto sbandierato dai giornali, che riportavano titoloni come "Ora sarà possibile il sesso tra le sbarre") e non vi sono novità veramente sostanziali per la vita delle detenute e dei detenuti, che comunque a livello teorico - con il governo del bastone e della carota tanto caro alle autorità penitenziarie - "se fanno i bravi" potrebbero usufruire di colloqui straordinari, in luoghi adatti, prolungabili fino a 24 ore che proteggano e tutelino la loro privacy affettiva.
A parte le considerazioni di tipo politico (a me personalmente questa cosa fa orrore), nello stato attuale delle cose, risulta quasi incredibile e inattuabile. Le carceri stanno già scoppiando per la mancanza di spazio; i colloqui in molte carceri si fanno ancora con i vetri divisori; i familiari vengono perquisiti e trattati senza rispetto, e la tendenza da sempre non è quella di "umanizzare" ma quella di reprimere ogni umanità a partire da ciò che è più sacro in una persona: gli affetti.
Se mi sono "divertita" a scherzare con questi aneddoti, è perché avendo un compagno in carcere, conosco molto bene ormai questi meccanismi e credo che sia utile mettere in luce le dinamiche perverse che il potere utilizza nell'istituzione totale per eccellenza. Il carcere non si può rendere più umano, ma si può e si deve superare.
Patrizia "Pralina" Diamante
elenco provvisorio giornali del/dal/sul carcere BADU E CARROS OLTRE IL DUEMILAEsperienza del Gruppo di Lavoro di detenuti dell'Alta Sicurezza di Nuoro Rivolgersi a: Gruppo di Lavoro c/o Casa Circondariale Area Educativa - Loc. Badu e Carros - 08100 Nuoro - tel. 0784/200126 BUTTO LA PIETRAGiornale dell'IPM di Torino Ferranti Aporti Corso Unione Sovietica, 327 - Torino tel. 011/6194201 - fax 011/6194249 COMUNICAREC/o Carcere Buoncammino di Cagliari Viale Buoncammino, 19 - 09100 Cagliari, tel. 070/662481 CONTROSENSO Centro Solidarietà Carcere Piazza Bazzani, 1 - 46100 MANTOVA EFFATA' Strumento di dialogo dell'o.p.g. di Reggio Emilia Segreteria: c/o educatori c/o Don Daniele Simonazzi Via Settembrini, 8 42100 Reggio Emilia tel. 0522/922601 ESPRESSIONIRedazione a cura della Casa di San Francesco Piazza San Francesco, 19 55100 Lucca tel. 0583 91797 - fax 0583 952550 coordina Fortunata De Martinis FUORI BINARIOGiornale di strada dei senza dimora Via Giano della Bella , 22 50124 Firenze tel. e fax 055 220903 coordina Maria Pia Passigli GARCONGiornale dell'IPM Casal del marmo, Via Barellai, 140 - 00135 Roma tel. 06/303301 e fax 06/3387525 G.I.D.A. notizieRedazione: c/o Casa Circondariale Mario Gozzini (Sollicciano) Via Minervini, 8/r 50142 Firenze IL CAMMINOCasa Circondariale Secondigliano - Reparto Verde tel. 081/266666 e Fax 081/5535168 IL CAMPANONERedazione: Località S. Lucia Via Raffaele De Grada,4 - 53037 San Gimignano (SI) tel. 0577 940637 e fax 0577 940334 IL CIELOGiornale dell'IPM di Catanzaro Via Francesco Paglia, 43 - 88100 Catanzaro tel. 0961/725188 IL FILO DI ARIANNA Periodico dell'Istituto a Custodia Attenuata di Eboli Richiedere a: Istituto a Custodia Attenuata 84025 Eboli (SA) IL PONTE Redazione: c/o Casa di Reclusione Via P. Pellegrini,17- 54100 Massa tel. 0585/790921 LA GRANDE PROMESSARedazione: c/o Casa di Reclusione di Porto Azzurro Via S.Giacomo,1 57036 Porto Azzurro tel. 0565 95045 fax 0565 95159 L'ARCOBALENO Periodico dei detenuti Casa circondariale di Viterbo GAVAC (Gruppo Assistenti Volontari Animatori Carcerari) - Casa di accoglienza detenuti - Via Santa Rita, 1 01100 Viterbo - tel. e fax 0761 223288 LA STORIA DI NABUCRivista dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa C/o Ospedale Psichiatrico Giudiziario "Filippo Saporito" Via S.Francesco, 2 81031 Aversa (CE) http://utenti.tripod.it/nabuc e-mail: nabuc@hotmail.com LIBERA...MENTECasa Circondariale Via Popilia, 17 87100 Cosenza LIBERARSI DALLA NECESSITA' DEL CARCEREVia A. Tavanti, 20 - 50134 Firenze tel e fax 055/ 488017 L' INFORMATUTTOGiornale interno a cura della biblioteca del carcere di San Gimignano Per contatti : L'informatutto c/o Biblioteca Detenuti Località Ranza - 53037 S.Gimignano (SI) tel. e fax 0577/942120 KASANZABABBA' Redazione: c/o Casa Circondariale "Don Bosco" di Pisa Via Giovanni Bosco, 43 - 56127 Pisa tel carcere 050/574102 JONATHANGiornale dell'IPM di Lecce Via Monteroni, 9 - 73100 Lecce Tel. 0832/351407 MAGAZINE 2 o Giornale di S. Vittore Piazza Filangeri, 2 - 20123 Milano Coordinatrice Emilia Patruno: e-mail: emilia@virgilio.it MARRAKESH EXPRESS Carcere di Monza - sezione protetta tel. 039/2026112/3/4 fax 039/2840943 MASCHERE E FACCECarcere di S.Vittore Tel. 02/438521 e fax02/48008027 All'attenzione dell'Educatrice Barbara Campagna MAYDAY Periodico di informazione, cultura e opinione dal carcere Via del Gomito, 2 - 40123 Bologna Coordinatore Marcello Mattè, e-mail: marcello@dehoniane.it C/o ARCI Empoli e-mail: arci.empoli@penteres.it MICROCOSMO Trimestrale della Casa Circondariale di Verona Richiedere a: Casa Circondariale - 37033 Montorio - Verona NISIDA NEWSGiornale dell'IPM di Nisida 80124 Nisida (Na) tel. 081/7620130 NON SOLO CHIACCHIERE Periodico elaborato da detenuti dell'Alta Sicurezza di Rebibbia e dalla cooperativa "il gruppo libero" Per informazioni: "Il gruppo libero" Via del Giuba, 4 - 00199 Roma oppure Coordinatore interno del giornale: Giancarlo Trovato C/o Rebibbia Via R.Majetti, 165 - 00156 Roma OLTRE IL MUROCasa Circondariale Sanremo Educatore Filippo Paternò tel. 0184/515040fax 0184/514979 ORA D'ARIA UMBRIA Via della Viola,1 06122 Perugia tel. 075/5721441 - 5731074, fax 075/5730616 ORTI ORICELLARI 18 Redazione c/o Istituto G.P. Meucci Via Orti Oricellari,18 50123 Firenze tel. 055/5001056, fax 055/213101 Vanni Oragani /Paolo Lami e-mail: lapari@fol.it PENSIERO LIBEROGiornalino redatto a cura dei ragazzi dell'IPM di Treviso Coordinamento del Progetto: Associazione "Il Soffio onlus" Via della Pace, 7/a tel. 0422/958864 - fax 0422/959748 31040 Castagnole di Paese (Treviso) PIANETA MIOGNICarcere - Via Felicita Morandi, 5 - 21100 Varese tel. 0332/283708 fax.0332/830006 PORT'AUREAVia Port'Aurea, 57 - 48100 Ravenna Casa Circondariale Ravenna Educatrice Daniela Bevilacqua Tel. 0544/36836 fax 0544/333 PROSPETTIVA ESSE Periodico Casa Circondariale di Rovigo Via Verdi 2/a - 45100 Rovigo C/o Centro Francescano di Ascolto Via Mure Soccorso,5 - 45100 Rovigo tel. 0425/200009 - fax 0425/28385 e-mail: centroascolto@iol.it RAGAZZE FUORI Redazione: c/o Casa a Custodia Attenuata Femminile Via Valdorme - Pozzale- 50053 Empoli (FI) Coordinatrice Barbara Antoni e-mail: babsi@katamail.com RISTRETTI ORIZZONTI Periodico di informazione e cultura del carcere Due Palazzi di Padova Via Due Palazzi, 35/a - 35136 Padova Ornella Favero: coordinamento redazionale e-mail:ornif@iol.it Associazione di volontariato "Il granello di Senape" - Giudecca, 194 - 30123 Venezia SOLIDARIETA'Pubblicazione della casa circondariale di Poggioreale A cura dei detenuti ex-tox padiglione Roma tel. 081/7021414 SPIRAGLI Mensile dell'OPG di Montelupo Fiorentino Redazione: Viale Umberto I, 42 - 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Riferimento esterno ARCI Empoli STRADA FACENDOGiornale dell'IPM di Bologna Via del Pratello, 34 - Bologna SURGE ET AMBULAOPG Castiglione delle Stiviere - Mantova TAITA Periodico del Circolo Culturale LOTTICA C/o Casa Circondariale La Dogaia - Via La Montagnola, 76 - Maliseti - 59100 Prato Vanni Oragani /Paolo Lami, e-mail: lapari@fol.it TAM TAM Casa Circondariale Enna tel. 0935/501196 TG GALEOTTO Redazione: c/o Casa di Reclusione - Isola di Gorgona (LI) tel. 0586/ 861021 fax 0586/861004 VOCI DI QUINTACasa Circondariale Modena tel. 059/450800 e fax 059/452092 33,3 O.P.G. Napoli - Dottoressa Fulvia Grimaldi tel. 081/5493460 tel. 081/5493381 fax 081/5493279 TERRE DI MEZZOMensile di strada Piazza Napoli, 30/6 - 20146 Milano tel. e fax 02/48953031 - 02/48953032 e-mail: migi.tdm@flashnet.it FRAMMENTI NUOVIGiornale del Collettivo Verde Via Prati Nuovi, 7 - 27058 Voghera (PV) |
Salve!Complimenti per il blog!Mi chiamo Daniela:sto per laurearmi in Ostetricia con una tesi riguardante i problemi ostetrico-ginecologici delle donne in carcere.Ecco il mio indirizzo e-mail per chi avesse qualche testimonianza o per chi ne volesse sapere di più..
RispondiEliminadanielacorrain@libero.it Grazie saluti Daniela