lunedì 16 gennaio 2012

Carceri fantasma


Carceri e paradossi StampaE-mail
lunedì 16 gennaio 2012
di Gianluca Perricone

Ho scritto più volte del paradosso di sapere, da una parte di carceri sovraffollati con detenuti ridotti a vivere ammassati come animali da macello, e dall’altra parte di istituti penitenziari costruiti e mai inaugurati e che attualmente stanno lentamente percorrendo la strada del degrado.

Nei giorni scorsi è stato reso noto l’VIII rapporto nazionale sulle condizioni delle carceri italiane realizzato dall’osservatorio dell’associazione Antigone che ha denunciato l’esistenza di ben 38 “carceri fantasma” sparsi sull’intero territorio nazionale; penitenziari che, dopo essere costruiti (e talvolta anche arredati e, paradossalmente, anche vigilati) sono rimasti inutilizzati o in stato di completo abbandono.

Lo scorso 19 dicembre scrivevo sull’apertura di nuovi istituti penitenziari, puntualizzando che di ‘apertura’ è d’obbligo parlare e non di ‘costruzione ex novo’ «perché, anche da questo punto di vista, c’è chi bara in modo spudoratamente dilazionatorio, con l’unico intento di dare un abbozzo di soluzione al problema “quando la costruzione dei vari penitenziari” (e non prima) sarà completata: con i tempi che ben tutti conosciamo, la questione sarebbe destinata a rimanere irrisolta. E’ inutile negare (l’archivio di Striscia la notizia è colmo di servizi in merito) che sarebbe più facile e meno costoso mettere in funzione quei penitenziari che, dopo essere stati costruiti ed attrezzati, sono rimasti inutilizzati ed abbandonati a se stessi, ennesimi simboli di sperpero di finanze pubbliche!».

Del resto, i casi riportati nel rapporto di Antigone sono eclatanti. Solo alcuni esempi.
A Bovino (Foggia) c’è una struttura da 120 posti pronta, ma non è mai stata aperta. Sempre a Foggia, ad Accadia, un penitenziario è stato ultimato nel 1993 ma non è mai stato utilizzato.
Il carcere di Irsina (Matera) è costato 3,5 miliardi di lire negli anni Ottanta ma è stato in funzione soltanto un anno e oggi è un deposito del Comune.
In compenso il penitenziario di Codigoro (Ferrara) nel 2001, dopo lunghi lavori, sembrava pronto all’uso ma oggi è ancora chiuso, mentre a Revere (Mantova), dopo vent’anni dall’inizio dei lavori di costruzione, il carcere con capienza di 90 detenuti è ancora incompleto.
Nella sezione femminile del carcere di Agrigento, le sei detenute attualmente detenute si sentono un po’ spaesate ad occupare tutti e cento i posti che sono a disposizione nella struttura
Ed in Puglia, l’istituto penitenziario di Castelnuovo della Daunia (Foggia) è arredato da 15 anni e non è mai stato inaugurato. Invece nel carcere di Monopoli (Bari) non ci sono mai stati i detenuti, ma sono stati sfrattati degli occupanti abusivi che vivevano nelle celle in abbandono da 30 anni.
Nel frattempo, le celle dei 206 istituti in funzione sul territorio italiano scoppiano: al 30 settembre 2011 c’erano 21mila detenuti in eccesso rispetto ai posti disponibili.

fonte: http://www.giustiziagiusta.info/

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