venerdì 16 dicembre 2011

Domiciliari per le pene non superiori ai 4 anni


«Ho previsto un sistema di detenzione non carceraria per pene non superiori ai quattro anni, con la reclusione nella propria abitazione o in altra dimora privata». Così il ministro della Giustizia, Paola Severino, annuncia la grande riforma del sistema penitenziario, approvata oggi dal consiglio dei ministri. Il governo dà il via libera alle norme contenute nel cosiddetto pacchetto Severino, dedicate alla riforma e velocizzazione della giustizia civile. I provvedimenti prevedono due decreti legge, un disegno di legge, un decreto del presidente della Repubblica e un decreto legislativo.
Le misure principali contenute nel pacchetto comprendono la possibilità di un uscita progressiva dal carcere per 3.300 detenuti che potranno usufruire, negli ultimi diciotto mesi della pena da scontare, degli arresti domiciliari. Il pacchetto sancisce anche l’eliminazione del fenomeno delle «porte girevoli», per il quale gli arrestati in flagranza di reato erano costretti fino a questo momento a entrare in carcere per essere immatricolati, per poi uscirne scarcerati o per trascorrere la loro pena ai domiciliari nel giro di un tempo brevissimo. A beneficiare di questa seconda norma saranno circa 21mila detenuti che ogni anno passano negli istituti detentivi italiani, che da oggi in poi saranno invece destinati alle camere di sicurezza dei commissariati, fatte salve determinate condizioni di idoneità delle strutture ospitanti.
Insieme alle norme relative ai domiciliari, trovano posto nel pacchetto anche il Dpr per la Carta dei detenuti, misure volte a velocizzare il processo civile e accorpare alcuni uffici del giudice di pace e il tentativo di riduzione dell’emergenza carceraria.
«Il sovraffollamento delle carceri» dice il ministro Severino «è il primo dei miei pensieri ed è per questo che ho scelto lo strumento del decreto legge», riconoscendo però l’impossibilità di rivoluzionare un sistema in tempi rapidissimi. «È tempo di mettere mano ad una seria riforma del sistema penitenziario» sottolinea il ministro «ma sarei una sognatrice se pensassi di poterlo fare con le forze che mi accompagnano e con i tempi brevi di questo governo».

fonte: http://www.panorama.it/

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