giovedì 8 dicembre 2011

Pecorelle in carcere a Rebibbia


Carceri, consegnato gregge a detenute Rebibbia

Il gregge consegnato alle detenute di Rebibbia (Rm), a destra l'assessore capitolino Visconti
Dieci pecore sarde hanno trovato casa nell’azienda agricola che si trova all’interno della Casa circondariale femminile di Rebibbia. Il piccolo gregge è stato consegnato ieri mattina alle ospiti del carcere dall’assessore all’Ambiente, Marco Visconti, dal garante dei detenuti di Roma, Filippo Pegorari, e dal delegato del sindaco alla salute degli animali, Federico Coccia. «Il progetto fa parte di un più ampio programma di agricoltura sociale promosso dalle aziende agricole capitoline, che si propone di migliorare le condizioni di vita delle detenute e di favorire il processo di integrazione di persone svantaggiate. Il latte prodotto dalle pecore sarà utilizzato per la produzione di una linea di formaggi e, se la sperimentazione funzionerà, porteremo altri esemplari nella fattoria del carcere» ha dichiarato Marco Visconti. L’azienda agricola di Rebibbia, 2 ettari di territorio interno alla struttura di detenzione, ospita galline ovaiole, conigli, polli e tacchini mentre negli orti, rigorosamente biologici, si trovano le produzioni stagionali ed ogni genere di pianta aromatica. «Si tratta di un progetto importante perché non solo aumenta le competenze professionali delle ospiti della struttura carceraria ma, soprattutto, favorisce il recupero del gap affettivo che aggrava ulteriormente le condizioni di vita delle detenute: abbiamo verificato, infatti, che alla presenza di animali corrisponde una forte diminuzione degli atti di autolesionismo» ha aggiunto Filippo Pegorari. «Alcune delle pecore che abbiamo consegnato sono in stato di gravidanza e i piccoli nasceranno in primavera. Gli animali sono tutti in salute, le condizioni igienico-sanitarie delle strutture agricole sono più che perfette, a testimonianza del grande lavoro eseguito dalle lavoranti e dell’attenzione rigorosa prestata del personale ministeriale» ha detto Federico Coccia.
fonte: http://www.online-news.it/

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