sabato 8 ottobre 2011

ALFONSO PAPALa lettera dal carcere getta benzina sul fuoco


Il "caso" Papa sembra riservare sempre nuovi colpi di scena. Al centro dell'attenzione, ora, la sua missiva dal carcere. Una "lettera drammatica" scritta, presumibilmente, la settimana scorsa dal parlamentare Alfonso Papa al premier Silvio Berlusconi. A metterla nero su bianco è stato, ieri, il quotidiano "Libero", spiegando che nelle sue righe il deputato del Pdl, da due mesi a Poggioreale, attacca i magistrati che "gli avrebbero fatto capire che per tornare a casa deve inguaiare Silvio.
Nel frattempo ha perso 10 chili". Il quotidiano racconta che in due paginette scritte a mano, Papa spiega fra l'altro le condizioni in cui è costretto a vivere in una cella che oggi ospita altri cinque detenutì e anche, secondo il resoconto di Libero, di non comprendere questo periodo di carcerazione preventiva.
E proprio qualche giorno fa, i difensori di Papa, Carlo Di Casola e Giuseppe D'Alise, avevano deciso di rinunciare alla difesa del loro cliente perché, a loro dire, la sua detenzione non consentirebbe di concordare e mettere in atto una adeguata strategia difensiva. I due avvocati hanno reso note le motivazioni della loro decisione, nel corso di una conferenza stampa in cui hanno posto l'accento, in particolare, sul fatto che il gip Luigi Giordano, nel rigettare l'ultima istanza di scarcerazione da loro presentata, non ha acquisito la cartella clinica così come era stato invece chiesto dalla difesa.
Papa, infatti, come si evincerebbe dalla cartella clinica, è fortemente depresso, e viene spesso sedato dai medici. L'inchiesta sulla presunta loggia segreta P4, condotta dai pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock, sembra non allentare la sua morsa. Il Riesame, accogliendo un'impugnazione dei pm, ha anche aggravato il quadro accusatorio riconoscendo la sussistenza anche dell'accusa di associazione per delinquere, che non era stata condivisa dal gip al momento dell'emissione della misura cautelare di Papa.
Il parlamentare è accusato, pertanto, di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, alla ricettazione, al favoreggiamento e alla rivelazione di segreto, anche se la Camera lo scorso luglio ha autorizzato l'arresto solo per alcuni di questi reati: quelli per i quali il gip aveva concesso la misura cautelare.
fonte: L'OPINIONE delle Libertà

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