mercoledì 12 ottobre 2011

Vivere al San Sebastiano è una pena suppletiva


C
agliari, 11 ott. - (Adnkronos) - 
''Astenendomi da un commento del fatto in se', sul quale non mi permetto di intervenire poiche' ancora oggetto di indagine, continuero' il delicato compito che mi e' stato assegnato nella convinzione, divenuta oggi ancora piu' dolente, che il carcere di San Sebastiano comporti per i detenuti una pena suppletiva che e' quella di abitare una struttura fatiscente, indecente e umiliante per le persone''. 

Lo afferma Cecilia Sechi, garante dei detenuti del Comune di Sassari, dopo la morte nel carcere di San Sebastiano di un giovane, che nei giorni scorsi, e' deceduto per l'inalazione di gas da una bombola da campeggio.

''Dobbiamo riflettere - afferma la Sechi - su cosa vuol dire il termine pena e quanto sia inutile e terribilmente dannoso proprio per l'efficacia della stessa, quando questa infierisce e nega la dignita' delle persone. In questi pochi mesi ho trovato in carcere prevalentemente situazioni di svantaggio sociale, affettivo ed economico e non carriere di vita criminale''.

''Questo - conclude - e' un aspetto particolarmente doloroso che deve riguardaci e interrogarci tutti come cittadini, come educatori, come persone, poiche' rappresenta una sconfitta per la nostra societa' civile''.

fonte: http://www.libero-news.it/index.jsp

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