martedì 13 settembre 2011

Cane in visita a Pontedecimo




Il cane in carcere
"Kim mi mancava tanto"

Nel carcere di Pontedecino "colloquio" tra una detenuta rinchiusa per stupefacenti e il suo piccolo pechinese. Ma il sindacato autonomo di Polizia penitenziaria protesta: "Ci sono altre priorità. La carenza di organico ad esempio e il sovraffollamento dei detenuti"

di VALENTINA EVELLIUn cane pechinese a "colloquio" con la sua padrona nel carcere femminile di Pontedecino. Perché il contatto con i propri animali rasserena e riaccende il desiderio di cambiare. La direzione della casa circondariale ha accettato la richiesta di una giovane detenuta rinchiusa in cella per i prossimi tre anni con l'accusa di spaccio di droga. L'incontro, una decina di giorni fa, nella cosiddetta "area verde", un minuscolo giardino attrezzato per i detenuti e i loro figli. Al guinzaglio di un parente della detenuta, il piccolo Kim ha superato i controlli della polizia penitenziaria ed è corso incontro alla sua padrona.

Ma la scelta della direzione del carcere solleva le critiche della polizia penitenziaria. "Mi stupisce la priorità che è stata data a questa richiesta in un carcere con molte criticità come quello di Pontedecimo", sottolinea polemicamente in una nota Roberto Martinelli, commissario straordinario della Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. "Non discuto il rapporto che si crea tra un padrone con il proprio cane ma spero che la sensibilità dimostrata dalla Direzione a questa richiesta venga riservata anche agli interventi legati alla sicurezza e all'ordine interno del carcere".

In una struttura penitenziaria come quella di Pontedecimo i posti letto regolamentari sono 96 ma i detenuti arrivano a essere 186, un numero difficilmente gestibile dal risicato organico dei poliziotti (dovrebbero essere 167 ma sono 110). "Solo nell'ultimo mese è 
stato spaccato un vetro antisfondamento nel gabbiotto dei cortili passeggio e un altro detenuto di origini magrebine ha cercato il corpo a corpo con il poliziotto di servizio sul piano per evitare di essere perquisito" ricorda Martinelli per sottolineare la gravità della situazione. Intanto la Direzione ha già organizzato il secondo incontro tra la detenuta e il pechinese che si svolgerà nei prossimi giorni.

fonte: http://genova.repubblica.it/

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