domenica 11 settembre 2011

Convegno alla biblioteca regionale "Il dopo carcere: quali prospettive?"


L'appuntamento è organizzato dall'Associazione Valdostana Volontariato Carcerario
10/09/2011
    
 
AOSTA. "Il dopo carcere: quali prospettive?". Il quesito è la "colonna portante" del confronto-dibattito, promosso dall'Associazione Valdostana Volontariato Carcerario il 6 ottobre prossimo, alle 17,30, nel salone della biblioteca regionale di Aosta. Un'iniziativa organizzata per ricordare, innanzitutto, l'anno del volontariato e per sensibilizzare i cittadini sulle difficoltà, molto spesso rilevanti, degli ex detenuti.
Piera Asiatici, presidente dell'Associazione, esprime il concetto base della tavola rotonda: «Molte persone non si pongono il problema della vita nel dopo carcere. Quali sono le aspettative di chi ha alle spalle un percorso travagliato? E' fondamentale instaurare nella gente una coscienza civica nei confronti di chi ha infranto la legge per i più svariati motivi».
All'iniziativa, patrocinata dall'assessorato regionale alla Sanità, interverranno l'assessore Albert Lanièce; il dirigente dell'amministrazione penitenziaria Piemonte/Valle d'Aosta Marco Bonfiglioli; il direttore del penitenziario valdostano Domenico Minervini; Marisa Rey responsabile del Centro del Diritto del Lavoro Disabili e Svantaggiati del Dipartimento Politiche del Lavoro e Formazione; Silvia Messina, responsabile della sede del Ser UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna); Don Aldo Armellin, direttore della Caritas diocesana e Piera Asiatici. Moderatore Flavio Curto, Difensore civico.
La libertà riacquistata può comportare, sovente, l'ingresso nel baratro della solitudine, dell'emarginazione, della depressione. Molti ex detenuti si trovano da soli ad affrontare un mondo da cui sono stati assenti per anni. Una società che può anche essere cambiata e che non sempre è disposta ad accettarli e a riaccompagnarli nel difficile cammino del reinserimento famigliare e lavorativo. Il passato offusca il presente, annullando il futuro.
«La "tavola rotonda" - riprende Piera Asiatici - offrirà al pubblico l'opportunità di intervenire. Di porre domande ai relatori e di dare suggerimenti per iniziative mirate al rientro in società di ex detenuti».
E' opinione comune che le varie galere siano popolate da delinquenti incalliti e irrecuperabili. «Nulla di più fuorviante - afferma la presidente dell'Associazione Valdostana Volontariato Carcerario -. Nella "Casa Circondariale" di Brissogne abbiamo conosciuto ragazzi con ottimi principi, incappati nelle maglie della giustizia per errori di gioventù. Ma sono giovani a cui si deve tendere un mano perché sono recuperabili ai massimi livelli».
L'offerta di un lavoro si rileva il primo ed essenziale gradino della scala del riscatto sociale. Le azioni del privato raggiungono traguardi di grande pregio. L'impegno delle istituzioni e della direzione del penitenziario regionale favorisce l'apprendimento di un mestiere all'interno della struttura, mettendo il detenuto nelle condizioni di lavorare una volta libero.
Corsi di formazione professionale, lavoro esterno garantito da ditte private o da cooperative sociali e attività all'interno del carcere costituiscono i cardini del progetto reinserimento.
«Durante i lavori - anticipa Piera Asiatici - verrà presentato un monologo in quattro parti dal tiolo "Carceri senza mura", curato dallo scrittore Alessandro Marchetti, di Aosta. Si articolerà con il racconto di un'esperienza carceraria di particolare interesse», conclude.
 
Sandra Lucchini

fonte: http://www.aostaoggi.it/

Nessun commento:

Posta un commento