martedì 27 settembre 2011

Il direttore del carcere di Opera è inopportuno


“Apprendo oggi dalla stampa che Giacinto Siciliano, direttore del carcere di Opera, è sotto processo per una brutta storia di rapporti illegali con un camorrista. E penso che ciò sia gravemente incompatibile con la carica da lui ricoperta oltre che lesivo della dignità del regime carcerario del 41 bis, scritto con il sangue dei martiri di questa nostra Repubblica.
Tanto più che, come recita a chiare lettere il rapporto di servizio stilato dopo una visita dell’onorevole Sonia Alfano, il detenuto d’eccellenza Totò Riina ha avuto per lui, in mezzo alle pesanti minacce rivolte ai parlamentari, parole di elogio e stima.
E qualsiasi parola di elogio da parte di un uomo come Riina rappresenta una vergogna nei confronti della legalità e della storia democratica di questo Paese.
Prima che arrivi la giustizia, chiediamo quindi a Siciliano un gesto di responsabilità: si sospenda finché non venga fatta chiarezza.
Intanto, come consigliere regionale, mi impegno a vigilare settimanalmente sulla gestione del carcere e invito tutti i miei colleghi a fare altrettanto con sopralluoghi improvvisati, pretendendo di esercitare appieno il nostro ruolo. Saremo il pungolo affinché il direttore si renda conto al più presto della sua inopportunità.
Al signor Riina ricordo che l’impunità collusa di cui ha lungamente goduto nella sua condizione di detenuto tollerato si concluderà nel momento in cui verrà riconosciuto come pavido prepotente di questi ultimi decenni.
Al dottor Siciliano ricordo che la garanzia di buona detenzione non può permettersi di sfociare in un lassismo nei confronti dei suoi detenuti perché, al di là di ciò che è politicamente corretto, Totò Riina è una vergogna di questo Paese”.

Giulio Cavalli, consigliere regionale Sinistra Ecologia Libertà

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