Carceri: in 3 mesi 14 suicidi e quasi duecento tentativi
È il bilancio della Uil-Pa Penitenziari: si sono verificati 1.025 episodi di autolesionismo e 75 proteste collettive. Sovraffollamento: oltre 22mila detenuti di troppo
È il bilancio della Uil-Pa Penitenziari: si sono verificati 1.025 episodi di autolesionismo e 75 proteste collettive. Sovraffollamento: oltre 22mila detenuti di troppo
Roma, 25 marzo 2011 - Dal 1 gennaio al 20 marzo nelle carceri italiane di 205 penitenziari si sono verificati 14 suicidi in cella e, in 91 istituti, 194 tentati suicidi: 31 i detenuti salvatati in extremis da poliziotti penitenziari. Il numero maggiore di tentati suicidi si è verificato a Venezia Santa Maria Maggiore (10), seguita da Como, Firenze Sollicciano e San Gimignano (7).
È il bilancio della Uil-Pa Penitenziari che attraverso il segretario generale Eugenio Sarno parla di “numeri da brivido” e di una situazione in generale nelle carceri italiane “al limite del gestibile”. Secondo i dati Uil-Pa, in 134 istituti si sono verificati 1.025 episodi di autolesionismo . Il triste primato spetta a Lecce (54), seguita da Bologna e Firenze Sollicciano (33) e da Genova Marassi (31). Ad aggravare il quadro complessivo ci sono 59 episodi di aggressioni ai danni di poliziotti penitenziari: il corpo conta finora 39 agenti feriti con ferite giudicate guaribili oltre i sette giorni. A Genova Marassi il maggior numero di aggressioni ai Baschi blu (6), seguita dall’Opg di Aversa, Opg Napoli e Como (5).
Ma non mancano nemmeno le proteste. Dal 1 gennaio al 20 marzo 2011 le manifestazioni di protesta collettive all’interno dei penitenziari sono state 75: 1.153 gli scioperi della fame; 57 i rifiuti delle terapie mediche; 217 i rifiuti del vitto dell’amministrazione; 59 gli atti di turbamento dell’ordine e della sicurezza.
“Questi numeri fotografano oltre ogni competente commento la realtà che connota i nostri penitenziari, sempre più città fantasma confinate nelle retrovie dell’attenzione di chi è deputato ad analizzare e risolvere le grandi questioni sociali: i politici”, continua Sarno.
“Questi numeri fotografano oltre ogni competente commento la realtà che connota i nostri penitenziari, sempre più città fantasma confinate nelle retrovie dell’attenzione di chi è deputato ad analizzare e risolvere le grandi questioni sociali: i politici”, continua Sarno.
Il sindacato lancia anche l’allarme sovraffollamento: al 20 marzo negli istituti penitenziari italiani (circuito per adulti) erano ristretti 67.318 detenuti (64.370 uomini e 2.948 donne), a fronte di una disponibilità reale di posti pari a 45.059. Un surplus di 22.259 detenuti che determina un indice medio nazionale di affollamento del 54,2%.
In nove regioni italiane il tasso di affollamento varia dal 23 al 50%, in dieci dal 51 all’80%.
In nove regioni italiane il tasso di affollamento varia dal 23 al 50%, in dieci dal 51 all’80%.
Unica regione che non presenta una situazione sovraffollata è il Trentino-Alto Adige. Maglia nera invece per sovraffollamento è la Calabria (77,6%), seguita da Puglia (76,3%), Emilia Romagna (73,7%), Marche (72,1%) e Lombardia (65,9%). L’istituto con il più alto tasso di affollamento è quello di Lametia Terme (193,3%), seguito da Busto Arsizio (164,7%), Vicenza (155,5%), Brescia Canton Mombello (152,5%) e Mistretta (137,5%).
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