Carceri: Corte tedesca “libera” i detenuti che vivono in cattive condizioni | ![]() | ![]() | ![]() |
sabato 26 marzo 2011 | |
![]() Una sentenza - questa della Corte - che rovescia una giurisprudenza precedente molto più cauta e che anteporre il valore della dignità umana a quello della sicurezza. I motivi per il quale un detenuto può essere rilasciato possono essere di diverso ordine, in primis ad esempio, il sovraffollamento - in quanto, secondo la giurisprudenza tedesca - non è possibile garantire una detenzione rispettosa della dignità. Il primo a "beneficiare" di questa nuova legge è stato un detenuto originario del Nord-Reno Westfalia, rinchiuso durante la sua carcerazione per 23 ore su 24 in una cella di 8 metri quadrati, con il gabinetto separato da un paravento ma senza aerazione. Non solo, il detenuto doveva condividere lo spazio con un compagno di cella fumatore il che lo costringeva a respirare un mix insopportabile di fumo e puzza di gabinetto. Inoltre, gli era consentito farsi la doccia solo due volte alla settimana. Inutile, inizialmente, la richiesta del detenuto di essere trasferito in una cella singola; e anche quella successivamente avanzata alla Regione di un risarcimento pecuniario per le condizioni detentive che gli erano state imposte. Ora, però, i giudici gli hanno dato ragione: le condizioni in cui ha vissuto giustificano la richiesta di un indennizzo, perché lesive della dignità umana. E in certi casi, hanno aggiunto, qualora non sia possibile garantire una sistemazione dignitosa, lo Stato ha il dovere "di rinunciare all'esecuzione della condanna". ![]() SERENA GUERRERA Agenzia Radicale |
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