Carcere Pontedecimo: una nuova area verde per i colloqui dei detenuti
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Pontedecimo. Siepi che fioriranno di ciclamini, oleandri e ginestre, attorno a centocinquanta metri di terreno seminato a prato inglese. E’ la nuova area verde della Casa Circondariale di Pontedecimo per coltivare i propri affetti familiari anche in carcere, incontrando figli e coniugi in uno spazio protetto, ma aperto e piacevole anche per i bambini, realizzato con il sostegno dell’assessorato alle Carceri della Provincia che ha finanziato anche cinque borse lavoro per i detenuti che hanno partecipato al progetto, ideato dalla direzione del carcere e gestito dalla cooperativa Il Rastrello.
“Sotto la guida dei nostri tutor – dice Lorenzo Monteverde del Rastrello – le persone detenute con le borse lavoro finanziate dalla Provincia hanno ripulito e spianato gli spazi, realizzato opere di sostegno e recinzione di ingegneria naturalistica, piantato le siepi di essenze floreali e seminato l’erba per il prato all’inglese”. Un progetto “che la Provincia ha sostenuto con molta convinzione – dice l’assessora Milò Bertolotto – perché siamo consapevoli della situazione delle persone detenute, per le quali siamo da tempo impegnati e questa nuova area verde potrà migliorare la qualità della loro vita e delle relazioni affettive con i loro figli e le famiglie, e un clima più disteso e sereno all’interno del carcere agevolerà e migliorerà anche le difficili condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria, fortemente impegnata nella realizzazione del progetto”.
La Provincia aveva già finanziato anche la prima area verde in Liguria dentro un carcere, quello di Chiavari e a Pontedecimo, dove da poco esiste già una bella e coloratissima sala colloqui interna per gli incontri tra genitori e figli e anche fra coppie di coniugi o conviventi che possono pranzare insieme in alcune occasioni organizzate dalla direzione, con la nuova area verde gli incontri potranno svolgersi anche all’aperto. “Questi spazi verdi permetteranno – dice il direttore Maria Milano – di far incontrare detenuti e detenute con i loro figli e familiari anche all’aperto, lo prevede il regolamento e consente alle famiglie di svolgere un ruolo importante e prezioso nella risocializzazione delle persone ristrette e di rendere, nei limiti del possibile, più sereno e positivo il loro adattamento alla reclusione, anche in vista del loro futuro reinserimento”. L’area verde non è nata per abbellire il carcere, ma per offrire maggiori possibilità di reggerne l’impatto per i detenuti, i figli, i familiari e la Polizia Penitenziaria, pesantemente sotto organico, ma determinante e molto partecipe nella realizzazione del progetto.
“Crediamo – dice il comandante Stefano Bruzzone – nel dettato costituzionale e lo attuiamo con grande convinzione per la rieducazione delle persone detenute e l’area verde, attraverso gli incontri con i loro bambini e familiari, ne aumenterà i
tempi al di fuori delle celle e sarà importante anche per far crescere la serenità e ridurre le tensioni del nostro lavoro che svolgiamo sotto organico e con un sovraffollamento, nazionale e in Liguria, di persone detenute. Questa iniziativa è anche un segnale del forte sostegno che gli enti locali, e la Provincia con l’assessora Bertolotto in particolare, ci stanno dimostrando”.
tempi al di fuori delle celle e sarà importante anche per far crescere la serenità e ridurre le tensioni del nostro lavoro che svolgiamo sotto organico e con un sovraffollamento, nazionale e in Liguria, di persone detenute. Questa iniziativa è anche un segnale del forte sostegno che gli enti locali, e la Provincia con l’assessora Bertolotto in particolare, ci stanno dimostrando”.
Da : Genova24.it
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