giovedì 23 giugno 2011

Delia Garcia Quinde-35 anni-per la tua morte nessun colpevole






DETENUTA MORI' IN CARCERE, ASSOLTI I MEDICI CHE L'AVEVANO IN CURA


15:31 22 GIU 2011 

(AGI) - Genova, 22 giu. - Dopo avere riesaminato gli atti su disposizione della Corte di Cassazione, i giudici della Corte d'appello di Genova hanno assolto i due medici, Marilena Zaccardi e Antonio Abbondati, gia' condannati nei due gradi di giudizio, a Genova, a un anno il primo e a otto mesi il secondo per omicidio colposo nei confronti di una detenuta ecuadoriana.
  La Cassazione aveva invece respinto il ricorso per un terzo medico, Giacomo Toccafondi, gia' condannato a un anno.
 I tre medici della casa circondariale di Pontedecimo erano stati condannati per la morte di una detenuta di 35 anni che, secondo l'accusa, non sarebbe stata sottoposta a consulenza infettivologica. 
Toccafondi, difeso dall'avvocato Alessandro Vaccaro, era responsabile dell'area sanitaria del carcere di Pontedecimo mentre la Zaccardi, assistita dall'avvocato Mario Iavicoli e Abbondati (avvocato Ersilio Gavino) erano medici di guardia della stessa struttura.
 La morte della donna, madre di cinque figli, avvenne il 29 marzo 2002 per complicazioni di una meningo-encefalite tubercolare. L'ecuadoriana da un po' di tempo stava male ed il 16 marzo 2002 era stata ricoverata in ospedale a Voltri.(AGI)


02 giugno 2007 —

CON TRE condanne e un' assoluzione è stato definito ieri il processo a carico di quattro medici accusati di omicidio colposo, quello legato alla morte di una detenuta ecuadoriana (Delia Garcia Quinde, 35 anni, madre di 5 figli), morta il 29 marzo 2002 a causa di una meningite tubercolare non diagnosticata. Ai dottori Giacomo Toccafondi e Marilena Zaccardi, difesi dall' avvocato Mario Iavicoli, sono stati inflitti dodici mesi di carcere ciascuno, mentre il dottor Antonio Abbondati (assistito dall' avvocato Ersilio Gavino) è stato punito con 8 mesi di reclusione. E' stato invece assolta con formula ampia la ginecologa Elivia Burchielli (patrocinata dall' avvocato Monica Tranfo). Alle parti civili è stata assegnata una provvisionale di complessivi 120 mila euro, a titolo di risarcimento danni. Detenuta a Pontedecimo, la giovane donna accusò reiteratamente malesseri vari, ma i sanitari che si occuparono di lei omisero di approfondire gli accertamenti sulla paziente. La Garcia fu ricoverata al San Martino e qui venne diagnosticata la grave patologia. Troppo tardi, però. Fu aperta un' inchiesta e due periti di Torino conclusero che se il male fosse stato diagnosticato tempestivamente e adeguatamente curato, la donna sarebbe stata quasi sicuramente salvata. - (ViC.)


fonte : La Repubblica.it



CHI E' IL DOTTOR GIACOMO TOCCAFONDI?
Inviato da sadmin Sabato, 01 settembre 2007 ore 09:21
Contributo di Niklaus
Il dottor Giacomo Toccafondi è stato richiamato in servizio presso il Ministero della Difesa – Distretto militare di Genova durante il mese di luglio del 2007. Come pubblicato nella delibera della ASL 3 di Genova presso la quale presta servizio (delibera n° 909 del 1° agosto 2007, pubblicata all’albo il 6 agosto 2007).
Cosa c’è di strano?
Di strano c’è che il dottor Toccafondi è uno degli imputati nel processo in corso a Genova per le torture inflitte ad oltre 250 persone, italiane e straniere, che nel mese di luglio del 2001 “transitarono” per il carcere provvisorio di Genova Bolzaneto. Il dottor Toccafondi era stato nominato, dal Magistrato Sabella, coordinatore di tutte le attività inerenti il servizio sanitario presso il sito penitenziario di Bolzaneto. Avrebbe dovuto occuparsi dei manifestanti: visitarli e, se feriti, curarli o disporne il trasferimento in ospedale. A Bolzaneto arrivarono moltissimi feriti (provenienti dalla macelleria messicana della Scuola Diaz, dalle strade di Genova, rastrellati dagli ospedali dove si erano recati per le ferite subite) ma nessuno di loro fu curato, anzi! Molti subirono nuove violenze, percosse ed ingiurie proprio a Bolzaneto. Il dottor Toccafondi costrinse un manifestante a gridare “Viva il duce”, ad un altro disse “Alla Diaz dovevano fucilarvi tutti” oppure “bastardi”. Ad una ragazza tedesca, con la bocca distrutta dalla polizia alla Diaz, disse, invece di prestarle le cure necessarie, puntandole un manganello alla bocca: “Manganello, manganello”. Il dottor Toccafondi a Bolzaneto non indossava il camice sanitario, come ogni medico che si rispetti, ma una maglietta con la scritta “Polizia penitenziaria” ed i pantaloni di una tuta mimetica, così che molti dei manifestanti pensarono che si trattasse di un agente della penitenziaria e non di un medico. Il dottor Toccafondi a Bolzaneto si è appropriato di alcuni effetti personali dei manifestanti dicendo che erano i suoi TROFEI, vantandosi di avere anche dei TROFEI che aveva raccolto in Bosnia. Nel processo in corso per Bolzaneto sono state rinviate a giudizio 45 persone tra carabinieri, agenti di polizia, agenti di custodia, medici ed infermieri carcerari. Le accuse nei loro confronti sono: abuso d’ufficio, violenza privata, lesioni personali, percosse, ingiurie, minacce e falso ideologico, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, violazione dell’ordinamento penitenziario, e omissione di referto. Nella richiesta di rinvio a giudizio sono elencati gli abusi verbali e fisici subiti dai detenuti:
- i detenuti sono stati sottoposti a trattamenti crudeli, inumani e degradanti in violazione dell'art. 3 della Convenzione europea sui diritti umani e le libertà fondamentali che vieta la tortura. Il dottor Toccafondi è stato rinviato a giudizio per minacce, ingiurie, violenza privata, percosse e danneggiamento e, nonostante questo, è stato richiamato in servizio dal Ministero della difesa. Verrà nuovamente impiegato in qualche missione “di pace” come già in passato è stato inviato in Bosnia? Sono questi gli elementi che l’Italia invia all’estero in paesi già devastati da conflitti e guerre? E’ per questo che alcune delle donne transitate a Bolzaneto hanno subito la minaccia: “Avrebbero dovuto stuprarvi tutte come in Kossovo”??
Enrica BartesaghiComitato verità e giustizia per Genova
www.veritagiustizia.it 



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