mercoledì 8 giugno 2011

Esplode la rabbia dei detenuti


CarcereBattute le sbarre in occasione della visita di una delegazione di Sel Anche i sindacati denunciano il sovraffollamento e la carenza di agenti


Wanda Cherubini VITERBO

 I detenuti del carcere di Viterbo non hanno perso ieri l'occasione per protestare, con battitura delle sbarre ininterrotta, all'arrivo del presidente dell'associazione «Antigone», Patrizio Gonnella, che ha visitato la casa circondariale insieme al consigliere regionale di Sel Luigi Nieri e a Torricelli. 
«I detenuti di Viterbo aderiscono cosi – ha spiegato Gonnella - alla protesta che sta interessando molte carceri italiane per ottenere condizioni di vita più umane all'interno degli istituti di pena». 
Gonnella ha sottolineato la gravità della situazione del carcere di Viterbo con 730 reclusi a fronte di una capienza regolamentare di 450 posti. 
«Inoltre – ha aggiunto - gli educatori sono 5 e le guardie penitenziarie lamentano forti carenze di organico. Problematiche sono anche le condizioni sanitarie per la scarsa presenza di medici. Abbiamo registrato l'ingiustificabile chiusura in cella dei detenuti per oltre 20 ore al giorno».
 «Siamo arrivati a contare 754 detenuti – ha precisato Daniele Nicastrini della Uil – Fino ad un mese fa erano 730.
 Il sovraffollamento crea problemi sanitari e di sicurezza. Purtroppo non c'è un piano organizzativo per la sanità penitenziaria.
 L'unica alternativa – ha proseguito - sarebbe quella di utilizzare il personale del Dipartimento, che conta circa 2.000 unità. Se un centinaio venissero destinati alle carceri del Lazio potremmo garantire un servizio adeguato. Ad ottobre sono previsti i nuovi corsi di formazione per 750 unità, ma le nostre carenze sono ben maggiori: di circa 1000 unità nel Lazio e 5.000 in tutta Italia». 
Anche per Andrea Fiorini della Cisl la situazione della Polizia penitenziaria viterbese è drammatica: «Siamo sotto organico in maniera spaventosa, di circa il 40% - ha precisato – mentre gli spazi vitali per i detenuti cominciano a mancare e questo crea momenti di tensione: pochi giorni fa c'è stato un altro episodio che ha coinvolto un agente. Bisogna poi aggiungere il periodo difficile che si sta avvicinando, visto che in estate ci sono le ferie, che incideranno sulla sicurezza perché dei posti di servizio verranno soppressi per mancanza di organico e non so fino a che punto si riuscirà a garantire tutti i diritti dei detenuti».
 Intanto gli avvocati Mazzatosta, Sensini e Ballarini, hanno aderito all'iniziativa dell'Unione camere penali dello sciopero della fame dal 25 al 27 giugno per protestare contro le condizioni dei penitenziari.

fonte:Il Tempo .it Lazio nord

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