mercoledì 8 giugno 2011

Ancora dalla fogna di Poggioreale




Il nostro nuovo amico Giuseppe Trombini continua a parlarci delle condizioni di quel letamaio (senza offesa per i letamai, naturalmente che è il famigerato carcere di Poggioreale. L’unico punto su cui contesto Giuseppe è quando paragona il carcere di Poggioreale a un lager nazista. Dobbiamo sempre mantenere un minimo di equilibrio. Un lager è un abominio che non è paragonabile a niente. Detto ciò… basterebbe un dato delle cose che racconta Giuseppe per fare capire l’incubo in cui vivono i detenuti di Poggioreale.. Anche se tutto i resto di ciò che racconta non fosse vero.. basterebbe l’annotazione del fatto che nelle celle “alloggiano” fino a 14/15 persone. Ma riuscite a immaginare la devastazione psicofisica non solo di stare in carcere.. ma di essere pigiato con un’altra decina di persone in una cella.. a “subire” la televisione e la radio ad ogni ora.. a non avere mai un attimo di pace, di intimità, di silenzio, di concentrazione?
Ma basterebbero 5 detenuti in cella per renderla quasi invivibile….
Naturalmente non gliene fotte nulla a nessuno. Scusate l’inglese.
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Poggioreale  24.05.2011
Carissimi amici e compagni/e,
ritengo sia necessario fare avere a tutti notizie riguardanti la struttura di Poggioreale. Per certi aspetti è un luogo leggendario, dove sono stati reclusi personaggi ottocenteschi e contemporanei. Aluni dei quali hanno scritto la storia d’Italia. Una struttura definita cuore all’occhiello dello stato italiano, per storicità e per imponenza. Sorge in pieno centro cittadino, a pochi metri dal centro direzionale napoletano, con un ingresso interno principale interamente rinnovato, simile ad una maestosa Hall di un albergo a 10 stelle holliwoodiano. Ma se storia e leggenda ci dicono questo, la realtà è ben altra.
Provate, anche minimamente, ad immaginare l’interno di un vulcano in eruzione. Più di ciò che può essere un inferno.. con tanti Sataana armati di manganelli più che di tridenti, dove disumanità, crudeltà, fanatismo, illegalità e tutte le possibili violazioni dei diriti umani vengono giornalmente attuate da coloro che dirigono questa struttura. Questo è il carcere di Poggioreale, forse unico in Europa dove esistono dei regolamente fuori da ogni regola, quasi preistorici. Un lagher nazista dove si sono consumati i più feroci eccidi della storia “in confronto a Poggioreale è un Eden”.
All’interno del carcere di Poggioreale, con il permesso del suo Direttore, e la complicità di buona parate della magistratura, ogni giorno vengono commessi i più efferati reati che il “nostro” codice contempla e allo stesso tempo prevede e punisce. Riduzione in schiavitù, percosse e lesioni, omissione di soccorso, tortura personale e mentale, sfruttamento del lavoro, omissione  sulla regolamentazione delle basilari norme igieniche, istigazione al suicidio, e tanto altro ancora.. tutti reati commesi in danno dei reclusi.
I suicidi nel 2010 hanno avuto una escalation impressionante. Credo oltre 60, di cui 4 sono a Poggioreale. Tutti a distanza di pochi giorni tra di loro. 60 esseri umani, che, piuttosto che sopportare e subire quanto ho già citato sopra, hano preferito togliersi la vita. Atti classificati suicidi.. ma di fatto omicidi legalizzati, perchè indotti da chi gestisce le carceri e dal sistema.
Orma il detenuto è trattato come una bestia allo stato brado.
Le celle del famigerato carcere di Poggioreale contengono ognuna 14/15 persone (il triplo della capienza). In tali condizioni le sofferenze individuali diventano intollerabili. Tanto da giungere spesso proprio al suicidio. Dove a tutti vengono negati i più elementari diritti.. quello di non potersi lavare se non due volte alla settimana, quello di non poter usufruire delle ore d’aria consentite, di non avere nessun tipo di socialità, ma solo reclusione in cella 22 ore su 24. Tutto ciò con i responsabili del carcere, dei “nostri” politici e dei  magistrati che giornalmene non sannno fare altro se non giocarsi in allegria, per la loro effimera e non sempre onorevole visibilità, il tempo, cioè la vita degli altri.
La libertà non è un frutto proibito!
Ciao Alfredo, pubblica tutto.
Giuseppe Trombini

fonte: Le Urla dal silenzio

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