Gli ergastolani augurano buon lavoro
al nuovo sindaco di Milano

Ricordando che in Italia esiste la “Pena di Morte Viva”, una pena che non finisce mai se al tuo posto in cella non ci metti un altro
e che l’ergastolo ostativo ai benefici penitenziari è una pena di morte dove il boia è il tempo, dove sei ammazzato ogni secondo, minuto, ogni giorno, ogni anno che passa.
Ricordando che gli ergastolani sono le persone più “fortunate” della terra perché sono gli unici che guadagnano qualcosa dalla propria morte: la libertà
e che la condanna di un uomo al carcere a vita equivale ad una riduzione in schiavitù.
e che l’ergastolo “normale” è una pena inutile, crudele e disumana, quello ostativo ai benefici è anche una tortura giuridica, ricattatoria, delinquenziale e criminale.
Ricordando che l’avvocato Giuliano Pisapia nell’elaborazione del nuovo progetto di riforma del codice penale a suo tempo aveva prospettato l’abolizione dell’ergastolo, dichiarando:
-Abolire l’ergastolo sarebbe l’attuazione dell’articolo 27 della Costituzione secondo il quale le pene devono tendere alla rieducazione del condannato
gli ergastolani in lotta per la vita di Spoleto gli augurano buon lavoro.
Carcere Spoleto
2 Giugno 2011
Senza nessun beneficio, senza mai un giorno di permesso: anni e anni, decenni, senza mai un giorno fuori dal carcere, senza mai un Natale in famiglia, senza mai un abbraccio libero con i propri cari. Tutto questo per reati commessi anche 20-30- 40 anni prima.

Le persone condannate all’ergastolo ostativo, anche quando scontato 20-30 anni di reclusione e hanno realizzato una radicale trasformazione interiore, NON POTRANNO USCIRE VERAMENTE MAI DAL CARCERE e, dunque, viene a morire il fine educativo della pena (Art. 27 della nostra Costituzione “Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”)Nessuno è colpevole per sempre.

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