mercoledì 1 giugno 2011

penitenziaria sul piede di guerra


Degrado nel carcere, penitenziaria sul piede di guerra

Lecce: Ugl e Osapp, in sit-in di fronte alla casa circondariale "Borgo San Nicola", denunciano la fatiscenza e il degrado igienico sanitario della struttura. "Auspichiamo un ricambio nella dirigenza"

 Da sinistra: Pasquale Alessano, Antonio Verardi, Giampiero Pantaleo e Luigi Pellè.
LECCE - Protestano i funzionari del corpo di polizia penitenziaria, appartenenti alle sigle Osapp e Ugl, di fronte al carcere “Borgo San Nicola” a Lecce. Non è la prima volta che le sigle sindacali ricorrono al sit-in per denunciare la situazione carceraria. L'Osapp, che oggi era presente anche con il suo segretario provinciale Pasquale Alessano, solo dieci giorni addietro ha lanciato un duro monito sulla degenerazione alla quale si potrebbe andare incontro, salvo provvedimenti urgenti, con il sopraggiungere dell'estate (leggi).

Oltre al solito e prevedibile disagio, condiviso con i detenuti e legato al sovraffollamento che regna nella casa circondariale del capoluogo, questa volta c'è di più. E la denuncia tocca direttamente ai vertici dell'amministrazione che, a detta dei sindacati, non adotterebbero soluzioni razionali nella gestione del lavoro, del personale e delle risorse, seppur esigue, a disposizione. In particolare, è la manutenzione ordinaria dei locali, ferma dal 1997, a provocare quella condizione di degrado oggetto di interminabili e ben note denunce.

“L'allarme igienico sanitario è scattato anche in seguito alle nuove leggi nazionali che hanno riempito le celle di immigrati privi del regolare permesso di soggiorno - spiega Antonio Verardi dell' Ugl - gli spazi sono così insufficienti a contenere 1500 detenuti e appena 500 poliziotti che lavorano su quattro turni di sei ore e che non si possono nemmeno rivolgere alla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo per rivendicare il proprio diritto a un lavoro più sicuro e dignitoso, ma soccombono, ogni giorno, agli ordini impartiti dall'alto”. La situazione leccese è una semplice fotografia di ciò che accade a livello nazionale, con i concorsi pubblici banditi di rado e un ricambio di appena 700 unità per 2000 funzionari andati in pensione negli ultimi due anni.

Eppure le soluzioni a disposizione di quest'amministrazione “sorda” al disagio ci sarebbero, come spiega il segretario regionale Ugl, Luigi Pellè: “Tanto per cominciare, invece di appaltare i servizi di pulizia e tinteggiatura alle ditte esterne, si potrebbe impegnare il personale detenuto in questi lavori che rappresenterebbero una qualifica professionale da spendere per il futuro inserimento nel mondo del lavoro”. L'unica iniziativa concreta, presa dall'attuale amministrazione, sarebbe stata una parziale solarizzazione dell'istituto. Un provvedimento del tutto insufficiente per i sindacati che insistono ormai nel chiedere un ricambio nei vertici della direzione.

“Negli ultimi quindici anni, la struttura non è stata mai adeguata rispetto alle novità tecnologiche e informatiche che avrebbero facilitato il lavoro della Polizia penitenziaria - Giampiero Pantaleo, vicesegretario nazionale Ugl- ci auguriamo, quindi, che l'aria di cambiamento che si respira dopo l'assegnazione di un nuovo comandante di reparto possa essere concretizzata anche dalla nomina di un nuovo direttore dell'istituto”.
(martedì 31 maggio 2011)





M. S.

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