sabato 7 maggio 2011

Carceri: 131 milioni di debiti

Ansa, 5 maggio 2011

“67.600 presenze per 44.800 posti, 131 milioni di euro di debito e una carenza di organico che tra polizia penitenziaria altri profili che assomma ad almeno 10,000 unità, è questa l’attuale situazione del sistema penitenziario italiano a fronte di prospettive future non certo più rosee".
Quanto si legge in una lettera all’indirizzo del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a firma di Leo Beneduci segretario generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).


I gravi debiti dell’Amministrazione penitenziaria, accumulati 


negli ultimi tre anni, riguardano situazioni anche di notevole 


allarme - prosegue il leader dell’Osapp - quali quelle 


riguardanti le spese per i servizi di missione e di traduzione 


dei detenuti da parte del personale di polizia penitenziaria o i 


canoni di acqua, luce e gas necessarie all’erogazione dei 


servizi nelle celle detentive e negli alloggi del personale”.

“Ma le situazioni gravi nono finiscono qui e, secondo i nostri 


calcoli - indica ancora il sindacalista - i fondi per il pagamento 


delle spese per il vitto ai detenuti termineranno non oltre il 


prossimo mese di settembre, tant’è che già adesso, una 


notevole quantità di generi destinati ai detenuti è a carico 


delle associazioni di volontariato che si occupano di carcere e 


questo non ci sembra degno di un Paese civile”.

“Se consideriamo, inoltre, che le attuali misure deflattive quali la detenzione domiciliare con 12 mesi di pena residua (7.000 detenuti interessati) e, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia europea, la decadenza del reato di clandestinità (1.300 detenuti che dovranno essere scarcerati) hanno come unico effetto quello di “rallentare” da 800-1.000 a 200-500 mensili i nuovi ingressi in carcere, mentre gli iniziali 5.000 posti detentivi in più del il c.d. piano-carceri non potranno essere disponibili, bene che vada, prima di gennaio 2013, probabilmente per il carcere in Italia sono necessari ulteriori impegni anche dal punto di vista normativo”
“Soprattutto, appare assolutamente indifferibile - conclude Beneduci - che il Ministro della Giustizia Alfano, a cui il sistema penitenziario ha dato molte meno preoccupazioni e, grazie alla professionalità del Personale, anche quale soddisfazione rispetto al sistema giudiziario, si faccia promotore delle irrinunciabili riforme strutturali a partire da quella della polizia penitenziaria”.

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