Centinaia di detenuti in tutta Italia e più di 300 tra i loro familiari stanno attuando lo sciopero della fame per chiedere al governo un'amnistia "che ponga fine all'illegalità delle carceri italiane e di una giustizia sopraffatta e bloccata da milioni di processi arretrati che danno origine all'irresponsabile amnistia illegale di 170.000 prescrizioni all'anno".
Lo rendono noto i Radicali, spiegando che l'iniziativa è partita dai reclusi di tutte le sezioni del carcere romano di Regina Coeli ed è a sostegno del digiuno che il leader del partito Marco Pannella porta avanti da ormai trenta giorni, "affinché l'Italia possa tornare in qualche misura a essere definita una democrazia".
Stanno rifiutando il cibo i detenuti delle carceri di Rebibbia, Rieti, Fuorni, Poggioreale, Catania Piazza Lanza, Sassari San Sebastiano, Agrigento, Cagliari Buon Cammino, Vercelli, Velletri, di Opera e San Vittore a Milano, Imperia, Ancona, Prato, Ariano Irpino, Venezia, Alessandria, Lanciano e Marassi.
"Una partecipazione straordinaria e in continuo aumento anche tra i familiari dei detenuti", sottolineano i Radicali.
Un appello a cittadini e associazioni perché partecipino all'iniziativa è stato rivolto ieri da don Andrea Gallo, ospite con Pannella di Radio Carcere, il programma in onda su Radio radicale:
"la legge per l'amministrazione carceraria non è applicata, le carceri oltre ad essere discarica sociale, sovraffollate, sono case dell'illegalità", ha dichiarato tra l'altro il religioso.
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