giovedì 19 maggio 2011

Don Seppia: "Trovali più piccoli"


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 “Difficile da snidare”, un uomo che “evidentemente si sentiva al di sopra di ogni sospetto”, ossessionato dal desiderio di avere rapporti con “bambini”. 
Questo l’identikit di don Riccardo Seppia, il parroco arrestato venerdì scorso per pedofilia e cessione di stupefacenti, tracciato nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Milano Maria Vicidomini.
L’indagine prende le mosse nella seconda metà di ottobre quando i carabinieri del Nas, impegnati a Milano in un’inchiesta sul traffico di anabolizzanti in palestre e saune, si imbattono in una conversazione tra un pusher africano, soprannominato Franky, e il parroco genovese.
Ecco la telefonata: “Ah... niente... senti.... non trovi nessun bambino...?” chiede don Riccardo Seppia a Franky. E’ il 22 ottobre. Don Seppia, nella stessa conversazione aggiunge: “... eh che mi piace... non hai tuoi amici che mi vogliono fare di tutto...?”.
 Gli inquirenti si precipitano in procura e aprono un fascicolo sul prete genovese. Scrive don Seppia a Franky in un sms: “Mi trovi bambini?”.
Sono le 21 del 22 ottobre. Alle 21 e 26 un altro messaggio: “Hai trovato uomini negri?”.
 Il 23 ottobre altro traffico telefonico tra il parroco e Franky: “Senti, ti chiamo perché ieri avevi parlato che avevi trovato un ragazzo...” dice il prete. “Sì... io ho trovato però lui è andato in galera... hai capito?” risponde. “Ma ha meno di 15 anni?” chiede don Seppia. “Eh, magari 18...” replica Francy. “E no a me mi serve... mi piace... con meno di 14 anni io li cerco” dice il prete.
Alle 22 dello stesso giorno diventa evidente che Franky ha dei contatti con altre persone in grado di fornirgli bambini per pedofili: 
“Adesso quando ti interessa dimmi... io chiamo a loro subito uomo: ho capito... se vuoi uno o due... io prendo... capito?” dice Francy al parroco. “Pero’ ragazzo probelma...” aggiunge.
Il 29 ottobre don Seppia scrive in un sms: “Trova un bambino 10 anni”.
 L’ossessione cresce, fino a dicembre, quando Franky sembra abbia trovato la ‘preda’ giusta.
 E’ il 13 dicembre: “Ti volevo dire, sei riuscito a trovare qualche bambino?” chiede Seppia. Franky dice che, si’, lo ha trovato: “Si trovato pero’ ancora non c’e’”. “Quanti anni?” chiede Seppia. “11, 12...” risponde Franky.
“Bene bene - dice Seppia - senti, guardo, guarda se ce l’hai.. che... posso prenderlo”.
 E aggiunge: “Ah bene, me li trovi piu’ piccoli?”. 
La sera del 22 dicembre 2010 Seppia vuole un bambino, e chiama un amico invitandolo ad abusarne insieme: “Stai a sentire, ti volevo dire questo... Ho avuto modo di trovare qualcosa di tenero eh... per noi... quando vengo in su... eh... e cazzo, cosi’ ci divertiamo”.
 La cosa non va in porto, il parroco e’ furioso e parla con Francy: “Ma puoi trovare qualche madre che ha un bambino... che ha bisogno di coca no?!”.
FERMATO L'EX SEMINARISTA - E’ stato fermato oggi pomeriggio Emanuele Alfano, l’ex seminarista di 41 anni, amico e presunto complice di don Riccardo Seppia. Le accuse nei suoi confronti sono di induzione alla prostituzione minorile continuata e favoreggiamento. Alfano si stava imbarcando su una nave dove avrebbe fatto il croupier nel casinòdi bordo
BAGNASCO: IL NOSTRO CONFRATELLO FERISCE IL VOLTO DELLA CHIESA - “Il nostro dolore e’ tanto piu’ sconvolgente in quanto improvviso e inatteso, perche’ nulla lo faceva presagire ai nostri occhi. Ci sentiamo percossi ma non abbattuti”. Cosi’ il cardinale di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco nell’omelia pronunciata in occasione della giornata di santificazione sacerdotale al santuraio della Madonna della Guardia, riferendosi alla vicenda di pedofilia che vede coionvolto don Riccardo Seppia ex parroco di Sestri Ponente.
Bagnasco ha espresso “dolore per ogni forma di peccato e di male che, se risultera’ realmente commesso da un nostro confratello, sfigura la bellezza dell’anima, scandalizza le anime, ferisce il volto dela Chiesa. Vogliamo affidare alla Madonna quanti hanno subito scandalo in qualunque modo e dire a loro la nostra vicinanza umile e sincera.
“’Per crucem ad lucem’ (Attraverso la Croce verso la luce), dice la fede pasquale: e noi crediamo, pastori e fedeli, che la prova e il senso di sgomento ci porteranno a salutari riflessioni su quel cammino di conversione dal quale -ha aggiunto il cardinal Bagnasco- nessuno e’ mai esente, ma che interpella senza sosta ogni discepolo di Cristo, ogni vero ministro di Dio. Come figli docili chiediamo dunque alla Vergine Maria di avere ognuno il coraggio della verita’, di guardarci nel profondo per cantare le opere del Signore” e “per riconoscere le ombre da fugare, le pieghe da affrontare, la sensibilita’ spirituale da curare perche’ non venga meno, la preghiera quotidiana, la confessione sacramentale regolare e frequente, la vita fraterna fatta di appuntamenti puntuali, di occasioni programmate e occasionali, di amicizia sacerdotale che significa aiutarci nella fedelta’ alla vocazione , senza reticenze”.
In un altro passaggio dell’omelia il cardinale ha voluto ringraziare Gesu’: “Per poter stare accanto alla nostra gente ogni giorno e condividere, da fratelli e padri, gioie e dolori”.


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