giovedì 19 maggio 2011

Cresce ovunque mobilitazione per amnistia. Centinaia di detenuti in sciopero della fame. Con Pannella anche Don Andrea Gallo



Cresce la mobilitazione tra i detenuti e i loro familiari per chiedere al governo che venga varato un provvedimento di amnistia "che ponga fine all'illegalità delle carceri italiane e di una giustizia sopraffatta e bloccata da milioni di processi arretrati che danno origine all'irresponsabile amnistia illegale di 170.000 prescrizioni all'anno".

 A capeggiare l'iniziativa è Marco Pannella, in digiuno da 30 giorni: in sciopero della fame, a sostendo di Pannella, ci sono anche molti detenuti di Regina Coeli, Rebibbia, Rieti, Fuorni, Poggioreale, Catania Piazza Lanza, Sassari San Sabastiano, Agrigento, Cagliari Buon Cammino, Vercelli, Velletri, di Opera e San Vittore a Milano, Imperia, Ancona, Prato, Ariano Irpino, Venezia, Alessandria, Lanciano e Marassi.

 "Una partecipazione straordinaria e in continuo aumento anche tra i familiari dei detenuti - spiegano i Radicali - che in più di trecento hanno finora dato la propria adesione allo sciopero della fame per l'amnistia".

Intervento di Don Andrea Gallo durante la trasmissione Radiocarcere andata in onda ieri alle 21 sulle frequenze di RadioRadicale


«Per me Marco (Pannella) è sempre stato un punto di riferimento massimo.
 Massimo, per la difesa dei diritti civili di tutte le persone, degli ultimi, e di tutte quelle persone che stanno in carcere, italiani e stranieri.

La Massima solidarietà.

Con Marco veniamo da lontano. Mi  ricordo che anni fa partimmo con altre compagne e compagni, insieme anche a Don Mazzi e moltissimi altri, da via della Conciliazione, e siamo andati a piedi fin sotto il Quirinale. Era la marcia di Natale per l'amnistia, a me ha fatto parlare sotto il carcere di Regina Coeli.

Io credo che la nostra Costituzione dovrebbe essere un nostro vanto. Per la civiltà giuridica italiana dovrebbe essere un riferimento massimo, per tutti, per noi  che abbiamo il Beccaria. C'è una legge per l'amministrazione carceraria che non è applicata. Le carceri oltre ad essere discarica sociale, sovraffollate, sono case dell'illegalità. E Marco è sempre in prima fila. Con questa laicità dovrebbe raccogliere tutti in uno sforzo, se veramente uno vuole essere civile democratico, socialista, per non parlare dei valori cristiani. E io vorrei essere come lui. 
Grande ammirazione, grande stima, grande solidarietà a Marco.
La politica è a sé, ha ragione Pannella. La partitocrazia, non riesce a rinnovarsi. Non è tanto il servizio ai cittadini l'obiettivo della politica, ma entrare nelle stanze del potere. Se l'obiettivo prioritario non è il bene comune, allora è chiaro che questa non è democrazia. E' chiaro che l'invito è a partecipare all'iniziativa di Marco, e non basta che sia solo lui. 
L'invito è ai cittadini, alle associazioni, ai gruppi, perchè l'emerginazione bisogna prenderla a 360gradi. Il potere emargina chi non è produttivo,
è una inciviltà, stiamo andando verso una barbarie. Su di me ha un forte richiamo il digiuno di Pannella, che io definirei come un rito, nel senso che non vuol essere solo simbolico, ma una testimonianza che dovrebbe stimolare tutti quegli uomini e quelle donne di buona volontà».

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