domenica 15 maggio 2011

Relazione sul Carcere di Pontedecimo-Genova


L'interrogante ha visitato la casa circondariale di Genova-Pontedecimo 

assieme ad Irene Testa (segretaria dell'associazione Il Detenuto Ignoto),

 Alessandro Rosasco (membro del comitato nazionale di Radicali Italiani), 

Susanna Mazzucchelli (segretaria dell'associazione Radicali Genova),

Stefano Petrella (segretario del gruppo radicale Adele Faccio) 

Claudia Bornico (presidente dell'associazione Radicali Genova);

 la delegazione è stata accompagnata dalla direttrice, dottoressa Maria Milano; 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA Atto a cui si riferisce: C.4/11115 [Grave situazione di sovraffollamento nel carcere di Genova] Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11115 presentata da RITA BERNARDINI lunedì 7 marzo 2011, seduta n.444 BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - 

Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: il 28 gennaio 2011, l'interrogante ha visitato la casa circondariale di Genova-Pontedecimo assieme ad Irene Testa (segretaria dell'associazione Il Detenuto Ignoto), Alessandro Rosasco (membro del comitato nazionale di Radicali Italiani), Susanna Mazzucchelli (segretaria dell'associazione Radicali Genova), Stefano Petrella (segretario del gruppo radicale Adele Faccio) e Claudia Bornico (presidente dell'associazione Radicali Genova); la delegazione è stata accompagnata dalla direttrice, dottoressa Maria Milano; 

dalla visita ispettiva è emerso il seguente quadro:

 nel carcere di Genova-Pontedecimo sono presenti 172 detenuti, 81 donne e 91 uomini, a fronte di una capienza regolamentare di 100 posti; 

gli agenti di polizia penitenziaria sono 104 di cui 34 distaccati, 5 al nucleo traduzioni e piantonamenti; nei 104 sono compresi amministrativi, malati, aspettative e altro; il numero è del tutto insufficiente per coprire tutte le esigenze dell'istituto, in primo luogo quelle trattamentali;

 l'istituto presenta gravi carenze strutturali che ne pregiudicano la sicurezza e la salubrità dei luoghi e, in particolare, ci sono lavori urgentissimi che dovrebbero essere eseguiti al più presto come: lavori per infiltrazioni d'acqua nelle aule scolastiche e in altri locali; rifacimento zona colloqui (c'è ancora il vietatissimo muretto divisorio); sostituzione di una telecamera dell'impianto di videosorveglianza; collegamento delle telecamere della II sezione maschile con i monitor della porta carraia e della sezione detentiva maschile; lavori di varia natura nelle celle detentive della sezione maschile; diffusori d'acqua per lavandini e docce di tutte le sezioni detentive; interruttori a tempo nei corridoi e in diversi locali; zanzariere nella cucina per i detenuti; griglie per aerazione della porta carraia; sistemazione di caditoie site sulla strada d'accesso all'istituto; sostituzione plafoniere in diversi locali; bonifica della fossa dell'ascensore per cucina detenuti; asfalto della strada d'accesso all'istituto; sostituzione dei materassi perché scaduti; revisione degli impianti per acqua calda e riscaldamento sia nei reparti detentivi sia nelle stanze che ospitano il personale; 

nell'istituto manca l'area verde;

 il passaggio della sanità penitenziaria alla ASL ha creato notevoli problemi in primo luogo perché è stato sostituito tutto il personale che precedentemente operava nell'istituto: non c'è più la guardia medica h24, c'è una copertura ridotta costituita da un medico o da un infermiere; se accade un evento critico di notte, è necessario chiamare il 118 anche per interventi che potrebbero essere risolti sul posto; attrezzature importanti che pure sono disponibili, come il defibrillatore, sono in realtà inutilizzabili perché nei turni scoperti dalla presenza di medici, il personale non è in grado di usarle; inoltre il passaggio alla ASL ha diminuito la presenza degli specialisti e a causa della carenza degli agenti di polizia penitenziaria le visite in esterna sono molto difficili da gestire; 

alcuni specialisti, psichiatra e dentista, si recano in istituto la domenica, creando difficoltà dovute all'ulteriore riduzione del già ridotto numero di agenti; la mancanza della guardia medica h24 implica un enorme carico di responsabilità per gli agenti che devono controllare e gestire situazioni talvolta drammatiche; nonostante le indubbie capacità della direttrice, 

per le gravissime carenze di mezzi che hanno registrato tagli in tutti i settori, 

l'istituto versa in condizioni difficilissime: bastino gli esempi del monte ore degli psicologi che attualmente coprono il servizio per sole 13 ore mensili

 o delle possibilità di lavoro per i detenuti che si sono ulteriormente ridotte a causa del drastico taglio delle mercedi: 30 per cento nel 2010 e 40 per cento nell'anno corrente;

 i detenuti lavorano per 50 euro mensili: infatti, a causa della scarsità di posti la direttrice prevede rotazioni frequenti, al fine di far lavorare il maggior numero di detenuti;

 in cifre, su 172 detenuti lavorano solo 14 uomini e 6 donne e chi non fa attività passa in cella ben 19 ore; 

quanto alle attività scolastiche, queste impegnano: 13 uomini e 23 donne nei corsi di alfabetizzazione; 26 uomini e 15 donne nelle scuole medie e 20 uomini e 22 donne in quelle superiori; 

l'impegno della direttrice riesce a coprire le molte carenze dell'istituto che - ad avviso degli interroganti - sono dovute alla disattenzione dell'amministrazione regionale e centrale; le capacità dirigenziali, d'altra parte, sono dimostrate dal fatto che bene o male il 50 per cento dei detenuti è impegnato in attività scolastiche o lavorative; con la legge n. 199 del 2010 sono usciti alla detenzione domiciliare solo 3 detenuti;

 il regolamento d'istituto ancora non c'è, anche se sono stati percorsi tutti i passaggi previsti: manca solo l'autorizzazione del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria -: se siano a conoscenza di quanto scritto in premessa;

 in che modo intenda attivarsi e in quali tempi per superare gli evidenti problemi di sovraffollamento del carcere di Genova Pontedecimo;

 in che tempi verrà ripristinato l'organico degli agenti di polizia penitenziaria, degli educatori e degli psicologi; in che tempi verranno superate le carenze strutturali dell'istituto, anche attraverso il finanziamento di progetti ad hoc; 

cosa si intenda fare per vigilare affinché venga garantito il diritto alla salute dei detenuti;

 in che modo intendano ripristinare il fondo per il lavoro in carcere dei detenuti, visto che nelle condizioni attuali, solo un'estrema minoranza di loro ha la possibilità di svolgere un attività, peraltro poco qualificante, all'interno dell'istituto; 

in che tempi verrà sanata la violazione normativa riguardante l'inesistenza di un regolamento interno all'istituto

Fonte:
Radicali Italiani

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