lunedì 16 maggio 2011

Rubò libro preghiere: 22enne in isolamento a rebibbia


 16/09/2010




«Condannato per aver rubato un libro di preghiere e un abito talare, un inglese di 22 anni è rinchiuso in isolamento nella sezione G 12 del carcere di Rebibbia N.C. dove, in circa un mese di reclusione, nessuno è ancora riuscito a ricostruire compiutamente la sua vicenda».

 Lo dichiara, in una nota, è del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

 «Lo scorso 26 luglio Stephen Michael Marland (nato a Manchester) era entrato nella Basilica di San Giovanni dei Fiorentini di Roma, aveva rubato un libro di preghiere, indossato una stola con ricami dorati e, benedicendo i fedeli, si era avviato verso l''uscita, dove era stato bloccato dai carabinieri - prosegue la nota - È stato condannato per direttissima a un anno di reclusione per resistenza, furto e lesioni.

 In carcere per agenti, medici, psicologi e psichiatri Stephen è un ''povero cristò con un forte disagio; alla sua prima esperienza in carcere ha avuto bisogno di diversi colloqui di sostegno ed è stato presto sottoposto a grandissima sorveglianza terapeutica. 

Secondo uno psichiatra ''... non comprende la lingua italiana, appare a tratti smarrito, poco sintonico alla realtà che sta vivendo, dice di non avere bisogno di aiuto ma non riesce ad esprimere e a formulare alcuna richiesta."



Agli operatori, agli educatori e ai mediatori il giovane ha raccontato (a fatica visto che parla inglese con forte accento africano) di essere in Italia in vacanza, ma non è stato in grado di dare i recapiti della famiglia. Per questo l''area educativa e il Consolato hanno avviato ricerche con Faceebook.


 TENTATA EVASIONE In questo mese il giovane si è comportato in maniera contradditoria: si isola, si rannicchia all''aria e nei sottoscala, nasconde la testa negli angoli del muro, alterna momenti di digiuno e di preghiera. Al mediatore ha raccontato ''di sogni e di una chiamata di Diò.


 Poi, il 9 settembre, Stephen ha dato vita ad un tentativo di fuga attraverso da una feritoia rotta e per questo è finito in isolamento, in attesa del Consiglio di disciplina e delle decisioni del magistrato». «Quella di Stephen è una storia di fortissimo disagio - ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni - e tutti ci stiamo adoperando affinché si trovi una soluzione alla vicenda. 


Questo, tuttavia, non è un caso isolato: nelle carceri ci sono decine di detenuti con problemi di questa gravità. Per questo la domanda che dobbiamo porci è se davvero il carcere sia la sola risposta possibile per questo tipo di situazioni. Come può, in casi come questo, la pena tendere alla rieducazione se non va di pari passo con la tutela della salute?».




Fonte: 


Nessun commento:

Posta un commento