venerdì 22 luglio 2011

Giustizia: liste d’attesa per le carceri, in caso di capienza superata


di Patrizio Gonnella

Italia Oggi, 21 luglio 2011

Meno carcere per i reati meno gravi, meno custodia cautelare, liste di attesa nel caso di capienza penitenziaria ampiamente superata.
Una rete di organizzazioni che vanno dall’Unione delle camere penali italiane, sino al Coordinamento nazionale dei garanti territoriali dei diritti dei detenuti, da Magistratura democratica alla funzione pubblica della Cgil, da Antigone a Ristretti Orizzonti, dall’Arci alle Acli, da Forum droghe alla Conferenza nazionale volontariato giustizia hanno presentato un documento con proposte e soluzioni per fronteggiare il sovraffollamento penitenziario che viaggia verso cifre di assoluta gravità: 23 mila persone in più rispetto ai posti letto regolamentari.
Il piano carceri, affermano i promotori del documento intitolato “Sovraffollamento che fare”, che avrebbe dovuto prevedere entro la fine del 2012 la realizzazione di nuovi 9.150 posti, per un importo totale di 661.000.000, è insufficiente e procede con lentezza italica. Nel documento, in apertura, si prevedono limiti all’utilizzo della custodia cautelare in carcere. Essendo il documento sottoscritto anche da magistrati questa proposta è ovviamente di grande rilievo. Si consideri che in Italia la percentuale di detenuti in custodia cautelare del 42,2% a fronte di una media europea del 24,8%. Nel testo si ritiene utile superare la legge cosiddetta ex-Cirielli sulla recidiva nonché modificare la legge Fini-Giovanardi sulle sostanze stupefacenti.
L’Italia detiene il record in Europa per la percentuale di persone detenute per violazione della legge sulle droghe: il 36,9% a fronte di una media europea del 15,4%. Dall’entrata in vigore della nuova legge le persone tossicodipendenti in affidamento terapeutico sono passate da 3.852 a 2.606. Dei 37.432 detenuti con condanna definitiva al 31 dicembre 2010 il 63,8% dei detenuti aveva un residuo pena inferiore ai tre anni. Si tratta di 23.895 persone. L’applicazione di una misura alternativa alla metà di costoro, si legge nel documento, da sola risolverebbe il problema del sovraffollamento degli istituti. Infine si ripropone per gli adulti una misura che ha dato ottimi risultati nel processo minorile: la messa alla prova. Nel 2004, sotto un precedente governo di centrodestra, un testo simile, vide il parere favorevole della Commissione giustizia della camera dei deputati e approdò all’esame dell’aula. La proposta più audace è quella delle liste di attesa. Le liste di attesa sono applicate, per esempio, in Norvegia da oltre 25 anni, prevedendo per i reati meno gravi, la possibilità di non finire in carcere quando gli istituti penitenziari sono pieni, ma di “attendere” il proprio turno, ovviamente sulla base di una serie di normative molto ristrette e rigide.

fonte: RISTRETTI.it

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