mercoledì 13 luglio 2011

Ismail Ltaief: un caso Cucchi fortunatamente incompiuto

13/07/2011 - 11:30
Sarà presentata presso la Camera dei Deputati (sala stampa) mercoledì 13 luglio alle ore 11.30, la vicenda che ha visto coinvolto Ismail Ltaief, ex detenuto tunisino che ha scontato la pena nel carcere di Velletri subendo brutali violenze fisiche e psicologiche, per aver scoperto e denunciato personale e agenti dell'amministrazione penitenziaria che accusa di essere complici nella sottrazione di notevoli quantitativi di cibo destinati alle cucine del carcere in cui svolgeva mansioni di cuoco, per il vitto dei detenuti. 


Secondo Ismail Ltaief sarebbe dovuto a queste sue denunce un pestaggio estremamente violento da lui subito in carcere, e dalle cui conseguenze solo per miracolo è riuscito a salvare la vita. 


Le persone indicate da Ismail quali autori del suo pestaggio sono state rinviate a giudizio dal Tribunale di Velletri e il processo a loro carico avrà inizio dopodomani, giovedì 14 luglio. Ismail Ltaief, testimone chiave nel processo, è assistito dall'Avv. Alessandro Gerardi. Entrambi saranno presenti alla conferenza stampa dove, oltre all'esposizione dei fatti, saranno mostrate le foto della Procura comprovanti i gravi traumi inflitti a Ismail che lo hanno lasciato per alcuni mesi in pericolo di vita.


 Prenderanno parte alla conferenza: Ismail Ltaief; Rita Bernardini, deputata Radicale e membro della Commissione Giustizia, da 36 giorni in sciopero della fame in sostegno dell'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella per il ripristino della legalità della giustizia e delle carceri italiane; Avv. Alessandro Gerardi, dirigente Radicale e Responsabile legale dell'Associazione il Detenuto Ignoto, Avvocato di parte di Ismail Ltaief; Irene Testa, Segretaria dell' Associazione Detenuto Ignoto, anche lei da 36 giorni in sciopero della fame in sostegno dell'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella; Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani; E' annunciata la partecipazione di Marco Pannella, da 82 giorni in sciopero della fame perché " l'Italia torni in qualche misura a essere considerata una democrazia" e si provveda con un'amnistia al ripristino della legalità nella giustizia e nelle carceri italiane








La parola ad Ismail (Facebook, bacheca di Ilaria Cucchi 27 giungo 2011)










Cara ilaria,


 mi chiamo ismail. sono stato in prigione per 4 anni e sono appena uscito.
 All'interno stavo lavorando in cucina e ho scoperto guardie ispettori e vice direttrice che rubavano di tutto, anche cibo destinato ai detenuti. ho cominciato ad annotare tutte le ruberie su un diario ma, mi hanno scoperto. 
All'inizio hanno cercato di corrompermi, cella singola, computer, possibilità di ottenere la semilibertà, al mio rifiuto avevano passato alle maniere forti. 
Con la scusa di fare da interprete per un tunisino appena arrestato, mi avevano fatto uscire di cella la sera, appena nell'ufficio dell'ispettore mi si sono scagliati addosso senza alcuna pietà. 
Mi hanno spezzato vertebre, lesionato tutto il corpo, per loro sfortuna il giudice di sorveglianza mi ha chiamato proprio la mattina seguente.
 All'inizio hanno cercato di far credere che avevo rifiutato il colloquio con il magistrato. 
Ma poi hanno dovuto accompagnarmi. 
Alla vista della mia faccia e il modo di camminare il giudice mi ha chiesto il motivo. 
Ho raccontato tutto.
Mi ha subito trasferito in altro carcere per accertare.
Poi indagini e controlli sui filmati delle telecamere, e sui registri e altri controlli hanno consentito l'arresto dell'ispettore, e 4 guardie. 
Sono agli arresti domiciliari.
Il 14 prossimo ci sarà il primo processo a loro carico.
 Io sono terrorizzato ma devo andare in tribunale e testimoniare. 
So quello che hanno fatto a tuo fratello, e mi dispiace tantissimo che lui non abbia avuto la possibilità di indicare chi li ha fatto tanto male fino ad ucciderlo.
 Hai tutta la mia solidarietà a maggior ragione perché ho sobito tutto quello che ha subito tuo fratello con l'unica eccezione che io posso raccontare quello che mi hanno fatto.


con affetto ismail.




 puoi entrare in qualsiasi motore di ricerca e scrivere: detenuto picchiato velletri 5 agenti arrestati.





Botte ad un detenuto nel carcere di Velletri: i cinque agenti arrestati negano ogni accusa.
18-02-2011

I legali difensori dei cinque agenti hanno chiesto che i loro assistiti vengano rimessi in libertà; in caso contrario, si dicono pronti a fare appello al Tribunale della Libertà.


Botte ad un detenuto nel carcere di Velletri: i cinque agenti arrestati negano ogni accusa.
Hanno negato ogni responsabilità e risposto in modo esaustivo alle domande del gip del Tribunale di Velletri i cinque agenti di polizia penitenziaria sottoposti, alcuni giorni fa, a misura cautelare perché ritenuti responsabili del pestaggio di un detenuto di nazionalità palestinese, che li aveva accusati di aver sottratto merce dello spaccio della casa circondariale dove i cinque prestavano servizio. Tre di loro, attualmente, si trovano agli arresti domiciliari; gli altri due, invece, sono stati sottoposti agli obblighi di polizia giudiziaria. I fatti contestati, sarebbero avvenuti nel maggio del 2010. I legali difensori dei cinque agenti hanno chiesto che i loro assistiti vengano rimessi in libertà; in caso contrario, si dicono pronti a fare appello al Tribunale della Libertà.
fonte: Studio 93 . 8-02-2011

1 commento:

  1. Non hai il diritto di paragonati a Stefano Cucchi ! Lui non era come te.

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