giovedì 14 luglio 2011

Sciopero della fame: un dubbio ci coglie





Ciao Andrea,
questa mattina, su LA7 era ospite della trasmissione Omnibus il deputato radicale Capezzone, il quale ha dichiarato di essere arrivato al 36° giorno di sciopero della fame per motivi legati al conteggio dei voti alle ultime elezioni. Non mi dilungo a riportare tale motivazione, in quanto quello che mi ha colpito non è tanto il perché dello sciopero della fame, quanto il fatto che dopo 36 giorni questa persona era apparentemente ancora in buona condizione fisica. Lucido nei suoi ragionamenti e neanche poi tanto asciutto, almeno a giudicare dal viso.
La domanda è: com'è possibile che dopo più di un mese di digiuno, un uomo di circa 40 anni possa avere ancora la forza di recarsi in TV per partecipare ad una trasmissione, apparentemente in buone condizioni?
Lo sciopero è fasullo? Qualcosa mangia comunque? Ci prende per il culo, come sono abituati ormai a fare la stragrande maggioranza dei politici italiani?
Che ne pensi?
Vi sono varie forme di sciopero della fame, alcune delle quali prevedono di assumere qualche forma di cibo, altri solo acqua, altri ancora (i più estremi) prevedono anche l'abolizione dell'acqua (sciopero della fame e della sete). Lo sciopero totale della fame e della sete porterebbe a morte l'organismo nel giro di breve tempo (la maggior parte delle persone non resisterebbe una settimana), mentre il digiuno completo può perdurare molto a lungo, soprattutto se il soggetto è obeso.

 Il più lungo periodo di astinenza dal cibo è quello di 382 giorni, sostenuto da Angus Barbieri, nato nel 1940 a Tayport, Fife, in Scozia, che, all'Ospedale Maryfield di Dundee, visse di tè, caffè, e acqua minerale dal giugno 1965 al luglio 1966. Il suo peso diminuì da 214 a 80,9 Kg. 

Lo sciopero della fame dei radicali non è totale, riporto a tal proposito un estratto di un intervista a Pannella, dal sito www.radicalparty.org:

 "Se poi prendiamo tre cappuccini il conto è presto fatto: 40 calorie di latte, cento di zucchero. Se mettiamo nel conto la nostra attività siamo più che pari. Perché allora li prendiamo? Tentiamo di evitare che il primo organo colpito sia il cervello, il sistema che ha più bisogno dello zucchero. Di evitare il rischio di restare "non-morti" oggetti con la sola parvenza di vita: dei morti che si ignorano. Vogliamo fino all'ultimo, se possibile, essere coscienti di quel che facciamo, continuare o smettere. E vogliamo resistere nella lotta al meglio e più a lungo possibile."
Pannella con questa uscita dimostra di non essere un gran che come nutrizionista, poiché non è vero che il cervello sia il primo organo a risentire del digiuno, bensì i problemi che sopraggiungono sono legati alla carenza di proteine, che provoca tutta una serie di problemi, dal deficit del sistema immunitario ad alterazioni al sistema cardiovascolare e respiratorio, che portano alla morte. Il cervello rimane sempre nutrito dal glucosio ottenuto dalla gluconeogenesi (cioè dalla demolizione delle proteine) e dai sottoprodotti della demolizione dei grassi. Nel caso dello sciopero dei radicali, le calorie (circa 450) fornite dai 3 cappuccini sono abbastanza per resistere molto a lungo e in buono stato di salute, basta avere una buona forza di volontà. D'altronde gli anoressici, che assumono anche meno calorie dei radicali per mesi, sono persone spesso iperattive.
A mio parere lo sciopero della fame è una pratica che ha poco senso: non è una forma nonviolenta, perché uno la violenza la fa a sè stesso. È molto semplicemente una forma di ricatto: se non fai questo, mi faccio del male... Vista in questo modo, è una forma di protesta piuttosto squallida.


fonte: http://www.cibo360.it

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