martedì 19 luglio 2011

Quando la giustizia è tale solo se si è conosciuti

 . .Cinque anni fa alla RAI, durante la trasmissione "Uno Mattina" il giornalista Franco Di Mare intervistata Cristiano Scardella in relazione alla vicenda del fratello Aldo, morto in carcere, innocente, dopo sei mesi d'isolamento.Il conduttore chiese a Giuliano Pisapia, anch'egli presente alla trasmissione, come fosse possibile che fosse stata rifiutata l'assistenza del legale durante i primi giorni della sua incarcerazione.La risposta fu che il vecchio codice lo permetteva, anche se in realtà lo prevedeva.


Probabilmente fu un errore di comunicazione tra Pisapia e Franco Di Mare, anche se, riguardando il video dell'intervista, la domanda gli fu posta in termini estremamente chiari. 
Mentre il dott. Pecorella non rispose alla domanda.

Scardella tentò di spiegare che l'appoggio di un avvocato anche per permettere a loro famigliari di far giungere ad Aldo il necessario, come biancheria e simili, sostenendo che la mancanza di tale appoggio creava una serie di atti da clima medievale non certo da vecchio Codice.

Tempo dopo Giuliano Pisapia fece un'interrogazione parlamentare e tra i quesiti posti vi era anche la vicenda del legale, ma veniva lamentato l'abuso, in riferimento alla violazione della difesa,dei magistrati Cagliaritani a dispregio delle leggi vigenti.

Da anni ormai Cristiano Scardella tenta di far valere le sue ragioni per dimostrare l'innocenza di Aldo e per ottenere che sia fatta giustizia, anche se questo non riporterà Aldo alla sua famiglia. La vicenda di Aldo Scardella, grazie alla tenacia del fratello, ha contribuito a migliorare il nuovo Codice di Procedura Penale: sull'arresto, sull'isolamento e, in tempi recenti, la Cassazione, sempre per una vicenda legata ad Aldo, ha sancito che il giornalista può criticare il magistrato.

Ora Cristiano chiede la possibilità di poter ritornare in TV e di poter apertamente dire che i magistrati che si occuparono della questione del fratello Aldo violarono i diritti costituzionali e umani.La sensazione che si ha, purtroppo, è che essendo una vicenda di anni fa e non essendo un nome e un personaggio famoso, questa non faccia rumore, anche se potrebbe servire a rivalutare non solo la situazione di Aldo Scardella, ma quella di molti altri detenuti che, attualmente, subiscono ingiustizie da parte di magistrati e avvocati.

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