giovedì 7 luglio 2011

Verità e giustizia per Giuseppe La Piana

La Sicilia, 6 luglio 2011
“Chiediamo verità e giustizia”. La moglie, la madre ed i fratelli di Giuseppe La Piana, 36 anni il prossimo 10 agosto, lanciano un appello affinché venga fuori la verità sulle circostanze che hanno portato al decesso del loro congiunto, stroncato alle 12,30 di domenica scorsa mentre pranzava nel carcere dei “Pagliarelli”. “Stava mangiando - ha detto la vedova, signora Claudia - quando, così ci è stato riferito, ha accusato un malore ed è morto. A noi ci hanno chiamato alle 15”. Piangono in continuazione i familiari di Giuseppe La Piana. La modesta abitazione di corso dei Mille, 868, è un via vai di amici, parenti e gente del quartiere.
“Voleva bene ai suoi figli Samuele di 4 e Sofia di 3 anni come nessun’altra cosa al mondo - continua la vedova, invalida civile semi-cieca e costretta a prendere medicine a causa dei suoi gravi malanni - vogliamo sapere cosa lo ha portato alla tomba. Aveva voglia di vivere e sperava di riabbracciare i bambini al più presto”. Giuseppe La Piana stava scontando una condanna per una rapina in banca che avrebbe commesso nell’agosto del 2005. Nella primavera del 2006 i carabinieri lo hanno fermato a Bagheria e poi sono cominciati i trasferimenti in vari penitenziari. Lunedì scorso è stata effettuata l’autopsia all’istituto di Medicina legale del Policlinico. I familiari di La Piana sono assistiti dall’avvocato Giovanni Restivo. L’uomo soffriva di cuore e costantemente aveva bisogno di alcuni farmaci come il Plavix o la Cardiospirina, ma anche dello speciale cerotto che si applica ai soggetti che soffrono di problematiche cardiache. Tra le cause del decesso, quella più praticabile sembra quella dell’attacco cardio circolatorio ma i familiari chiedono se è stato fatto tutto il possibile per strapparlo alla morte. Tra 60 giorni il responso dell’autopsia.


fonte: Associazione IL DETENUTO IGNOTO

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