mercoledì 6 luglio 2011






COMITATO VERITA’ E GIUSTIZIA 
 PER FRANCESCO MASTROGIOVANNI

presso Vincenzo Serra 84078 Vallo della Lucania via Angelo Rubino 177  - 339 6290870

Comunicato – stampa

Udienza processo Mastrogiovanni - Tribunale di Vallo della Lucania, Presidente D.ssa Garzo
Divergenze tra i legali degli imputati: per alcuni legali,  il proprio assistito non ha alcuna colpa nella morte di Francesco Mastrogiovanni. Il primario, dr. Di Genio,  era in ferie!


 Vallo della Lucania 4 luglio 2011 -
L’udienza di oggi è durata cinque ore: dalle ore 13 alle ore 18.

Anche oggi,  come nella precedente udienza,  presenti in aula i due medici specialisti che hanno svolto attività quali consulenti tecnici del P.M.,  dr. Francesco Rotondo, non più in servizio presso la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania e che prima di ottenere il trasferimento presso la Procura di Salerno ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio dei sei medici e dei dodici infermieri in sevizio presso il reparto di psichiatria dell’ospedale civile di Vallo della Lucania all’epoca della morte di Francesco Mastrogiovanni avvenuta durante la notte del 4 agosto 2009 dopo oltre ottanta ore di contenzione.

 I due dottori, Adamo Maiese Medico Legale dell’ASL di Vallo della Lucania e Giuseppe Ortano, psichiatra di Aversa, per tutta la durata dell’udienza record hanno risposto alle numerose ed incalzanti domande poste loro dai legali degli imputati.

Subito si è delineata con chiarezza la strategia processuale degli avvocati dei medici e degli infermieri: obiettivo comune a tutti i legali è quello di dimostrare l’infondatezza delle conclusioni cui sono pervenuti i consulenti del P.M., mentre parte dei legali hanno un obiettivo specifico di convincere il giudice che il proprio assistito a differenza degli altri non ha alcuna responsabilità o perché era in ferie come il primario dr. Di Genio (ma i frames del video mostrano Francesco rivolgersi al dr. Di Genio che si reca nella sua stanza di degenza  sia pure per pochi secondi) oppure che il proprio assistito ha svolto con diligenza il lavoro di infermiere (dandogli un sorso d’acqua e sostituendogli il pannolone) oppure che il proprio assistito medico non ha alcuna responsabilità perché si è avvicinato al degente Mastrogiovanni diverse volte durante il turno lavorativo e si è adoperato per somministrare la terapia infusionale.  

Il dr Adamo Maiese anche oggi ha sostenuto che la morte per edema polmonare di Francesco Mastrogiovanni è stata causata dalla coercizione fisica. Invece per i legali degli imputati con le loro domande hanno cercato di insinuare il dubbio che la morte non sia avvenuta per la causa indicata dal medico legale  dr. Adamo Maiese.

Più che un’aula di Tribunale qualcuno dei presenti nella parte riservata al pubblico ha commentato di avere la sensazione di trovarsi in un’aula universitaria e di assistere ad un esame di medicina.

Quanti tipi di edema polmonare esistono? Quali sono le cause dell’edema polmonare? Esame microscopico, esame macroscopico; aritmia, annegamento interno; potassio;  esame istologico; ispissatio sanguinis ecc. ecc.

 Il dr. Adamo Maiese,  per tutta la durata dell’udienza-fiume,  ha risposto alle tantissime domande poste dai legali dei sei medici e dei dodici infermieri, senza mai incorrere in contraddizioni e se fosse stato veramente uno studente universitario ad un esame di medicina possiamo concludere che ha sostenuto e superato brillantemente l’esame  senza mai evidenziare lacune nella preparazione.

 Qualcuno dei presenti sotto voce ha affermato di avere avuto la sensazione di assistere ad un interrogatorio di terzo grado e a tal proposito il dr. Maiese ha testualmente affermato in un momento di stanchezza rivolgendosi ai legali interroganti, sia pure bonariamente: “oggi mi avete torturato …….”

 Il medico legale anche oggi tra una domanda e l’altra ha affermato che è rimasto colpito dal video che riprende la morte di Francesco Mastrogiovanni.

 Anche il dr. Ortano – medico psichiatra – ha risposto alle incalzanti domande dei legali ribadendo quanto già scritto nella relazione e già riferito nella precedente udienza.
Afferma testualmente il dr psichiatra:  “Non mi esprimo sulla liceità o meno della contenzione ma da quello che ho visto dal video a mio giudizio non ricorrevano le condizioni per giustificare la misura coercitiva”;  “la contenzione è un reato perché la libertà personale è inviolabile, la contenzione può essere applicata solo nel caso previsto dall’art. 54 del codice penale, quando ricorre lo stato di necessità, ossia quando è necessario salvaguardare l’incolumità della persona oppure di chi gli sta vicino”;  “la coercizione può essere applicata comunque fino alla sedazione”.

 Il  dr. Ortano per l’ennesima volta ha ribadito che,  a suo giudizio, Francesco Mastrogiovanni   non doveva essere assoggettato alla coercizione fisica. Ha ripetuto che la coercizione fisica non è stata annotata in cartella e quindi non sono state indicate eventuali motivazioni che la giustificassero.

Il dr. Ortano al legale che  ha mostrato dei frames con un infermiere che svolge un minimo di attività infermieristica a favore di Francesco ha replicato prontamente sottolineando che il comportamento dell’infermiere è stato annotato nella relazione e che lo stesso è stato già citato nella precedente udienza. “. Il dr. Ortano al legale che riferiva di una scontenzione di Francesco Mastrogiovanni da parte del suo assistito ha replicato facendo osservare che dalla foto Francesco continua ad essere legato agli arti inferiori e pertanto è ancora in atto la coercizione in quel momento.

 Anche circa il momento della morte,  per il dr. Adamo Maiese,  non è quello indicato nella cartella (le ore 7.30 circa del 4 agosto 2009) ma la morte è sopraggiunta circa cinque ore prima, alle ore 2,46 e anche dal video si evince che il rianimatore appena giunge nella stanza si rende conto che il Mastrogiovanni è già morto. “Il rianimatore butta la borsa sul letto e si astiene dal compiere qualsiasi attività. Ormai non c’è più niente da fare” risponde al legale il dr Maiese.

Uno dei legali delle parti civili ha commentato che il dr. Maiese anche nell’udienza di oggi ha dimostrato la preparazione e la professionalità acquisita con circa milleduecento autopsie svolte nella sua carriera di medico legale.

 Per il comitato
 Giuseppe Tarallo
Giuseppe Galzerano
Vincenzo Serra

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