domenica 3 luglio 2011

Morire impiccati in carcere significa affrontare un'agonia di 10 o 15 minuti. Sempre se non si ha la "fortuna" di rompersi l'osso del collo prima


CARCERE DI BARI:

LA 29 ^ IMPICCAGIONE

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Bari, 27 giugno. D.S., persona detenuta di 28 anni si è impiccato nel pomeriggio nel bagno della sua cella, della 3^ sezione del carcere di Bari. Pare che l'uomo sia rientrato in cella dopo il colloquio avuto con i suoi familiari, e si sia impiccato alle grate della finestra del bagno usando delle lenzuola strappate.

Si tratta del 29° suicidio dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane e del 5° in Puglia. Il carcere di Bari potrebbe ospitare solo 250 detenuti, ma oggi ne contiene 530. Un tasso di sovraffollamento comune nelle carceri pugliesi  fatte per contenere 2.300 detenuti, ma che oggi detengono 4.350 persone.

Un collasso penitenziario comune a tante altre carceri italiane. Carceri da cui arrivano segnalazioni di altri decessi anche se non confermati ufficialmente (cosa che è divenuta sempre più difficile). Il 18 giugno una persona detenuta si sarebbe impiccata nel carcere di Spoleto, mentre l'8 giugno una persona detenuta sarebbe morta nel carcere Poggioreale di Napoli.

p.s.

Morire impiccati in carcere, senza l'assistenza di un boia esperto e usando strumenti improvvisati come lenzuola, magliette ecc, significa affrontare un'agonia di 10 o 15 minuti. Sempre se non si ha la "fortuna" di rompersi l'osso del collo prima.

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