domenica 3 luglio 2011

CARCERI, AGENTE DI POLIZIA PENITENZIARIA MUORE SUICIDA, SAPPE: "SI LAVORA SOTTO STRESS"


Ancora un suicidio nel mondo delle carceri. A togliersi la vita, questa volta, non e' stato un detenuto , vittima di sovraffollamento e scarsa igiene, ma un agente di polizia penitenziaria . Si tratta di Giuseppe P., assistente capo in servizio presso il carcere di Parma. Aveva soli 35 anni.
L'uomo si e' tolto la vita la notte scorsa, dopo aver fatto rientro suo paese di origine, in provincia di Crotone. Donato Capece, alla notizia della tragica scomparsa del collega, ha commentato: ''Al di la' dei problemi personali del collega, che da poco aveva perso la madre - ha dichiarato il segretario generale del Sappe - cio' che purtroppo constatiamo per l'ennesima volta e' la sottovalutazione dello stress psico-fisico del lavoro quotidiano degli agenti nelle sovraffollate carceri italiane. Controllare 69mila detenuti e' diventato anche pericoloso''.
"Ciascun poliziotto penitenziario si trova a dover sorvegliare anche piu' di cento detenuti per volta", ha aggiunto Capece. Il sindacato di polizia penitenziaria denuncia, infine, la mancata "istituzione dei punti di ascolto psicologico che il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria aveva preannunciato nel 2008, quando a capo del Dap c'era Ettore Ferrara, predecessore di Franco Ionta. Non se ne e' fatto nulla per mancanza di risorse - conclude Capece - I 50 psicologi che hanno vinto il concorso devono infatti essere ancora assunti, ma i tagli previsti dalle ultime manovre non lo consentono. Sollecitiamo l'Amministrazione - conclude Capece - a destinare al lavoro in carcere educatori e psicologi ora impiegati in altri compiti''. 
fonte: http://www.clandestinoweb.com/





Un abbraccio solidale ai parenti di questo giovane,
 vittima del sistema carcerario.


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