sabato 11 giugno 2011

A proposito di cannabis


Solo nel 2010 la polizia di New York City ha arrestato oltre 50 mila persone per possesso di cannabis. Questo nonostante il possesso di piccole quantità sia depenalizzato nello Stato di New York dal 1977. Ma un comma della legge ormai ultra trentennale stabilisce che mostrare o consumare cannabis in un luogo pubblico costituisce reato. Così, la polizia di New York, attraverso la controversa politica dello "stop and frisk", condotta soprattutto nei quartieri più poveri della metropoli, arresta chiunque sia trovato in possesso di marijuana in pubblico, anche se la sostanza viene rinvenuta a seguito di perquisizione personale ben nascosta nelle tasche del perquisito.


E' per porre fine a questa politica di perquisizione mirate sulle minoranze più povere della città, e per dare maggiore efficacia alla depenalizzazione, che due parlamentari statali, la democratica Hakeem Jeffries e il repubblicano Mark Grisanti, hanno presentato una proposta di legge per depenalizzare il possesso di cannabis in pubblico.


Jeffries si è detta sorpresa della reazione generalmente positiva dei colleghi e della gente. E' ormai una convinzione diffusa che riempire le galere di giovani trovati in possesso di una sostanza pressoché innocua rispetto ad alcool e tabacco è una politica non più sostenibile.
Più cauta Grabiel Sayegh, direttrice dell'associazione Drug Policy Alliance per lo Stato di New York, secondo cui difficilmente questa proposta sarà accolta a breve: "Questa è Albany (capitale di New York, ndr), quindi sarà una battaglia difficile. Non passerà senza una forte, fortissima mobilitazione".
Ma i promotori della depenalizzazione sono incoraggiati dal fatto che, contrariamente al passato, il sindaco di New York City Michael Bloomberg e il capo della Polizia di New York City Ray Kelly, non hanno ancora espresso parere negativo.
Intanto nello Stato del Connecticut, alle porte di New York city, proprio la scorsa settimana il Senato ha approvato una simile legge di depenalizzazione. Se il Governatore democratico la controfirmerà, come ha già detto di voler fare, il possesso di meno di 15 grammi di cannabis non comporterà più l'arresto, ma solo una multa fino a 150 dollari.
Per il sottosegretario alla giustizia del Connecticut e docente di diritto penale Michael Lawlor, la depenalizzazione del possesso di cannabis ha come scopo quello di "liberare molte delle risorse del sistema giudiziario penale così da potersi concentrare su crimini più gravi e violenti".

fonte
nocensura.com







I ricercatori dell’Università di Reading hanno scoperto che tre composti presenti nelle foglie di cannabis possono contribuire a ridurre e a controllare le crisi epilettiche.
Stanno ora utilizzando gli estratti dalle piante coltivate in grandi serre di dimensioni industriali, nel sud dell’Inghilterra per sviluppare nuovi farmaci che possano alleviare il malessere di milioni di malati di epilessia in tutto il mondo. Nel solo Regno Unito ci sono più di 500.000 persone che soffrono di epilessia.
Il Dr Ben Whalley, che guida la ricerca presso il Dipartimento di Farmacia presso l’Università di Reading, ha detto che i test sugli animali avevano dimostrato che i composti erano efficaci nel prevenire le crisi epilettiche e le convulsioni, oltretutto senza gli effetti collaterali dei farmaci contro l’epilessia.
Ha affermato: “C’è stata un stigmatizzazione associata alla cannabis nata all’incirca negli anni ’60 e ’70 a causa del su uso ricreativo (ma soprattutto a causa del fatto che poteva comodamente sostituire gran parte dei preziosi e limitati elementi quali la carta, la benzina, le fibre tessili, con un costo veramente limitato sia per la natura che per noi) così che le persone hanno sempre fatto fatica ad associarla ad una medicina.
“La cannabis è stata creata per essere un tesoro di composti che potrebbero essere utilizzati in farmacologia. Abbiamo una lista di circa una dozzina di potenziali candidati per l’epilessia e i tre testati promettono molto bene.
“Questi composti sono molto ben tollerati e non si sono registrati gli effetti collaterali che si ottengono con i trattamenti esistenti”.
L’epilessia è causata da improvvise esplosioni nell’attività elettrica del cervello che sconvolgono il modo normale in cui vengono trasmessi i messaggi. Ciò può causare convulsioni debilitanti e c’è il rischio di fare male a se stessi.
Il Dr Whalley, insieme ai suoi collaboratori, il dott Claire Williams e il dottor Gary Stephens, hanno lavorato con la società farmaceutica GW Pharmaceuticals per sviluppare e testare nuovi trattamenti per la malattia grazie alla cannabis.
Due dei composti che hanno individuato, uno chiamato cannabidiolo e l’altro GWP42006, sono stati molto efficaci nel controllare gli attacchi epilettici negli animali e i ricercatori sperano ora di iniziare le sperimentazioni cliniche sugli esseri umani entro i prossimi tre anni.
Nessuno dei composti produce la caratteristica “fattanza” associata al consumo di cannabis.
Gli scienziati, le cui ultime scoperte sui composti sono state pubblicate sulla rivista scientifica “Seizure”, credono che grazie ai suddetti composti si possa interferire con i segnali che rendono il cervello iper-eccitabile.
Fino ad ora l’impiego principale del medicinale è stato quello di combattere la sclerosi multipla ed alleviare il dolore nei pazienti oncologici.
GW Pharmaceuticals ha ricevuto una licenza per la coltivazione di circa 20 tonnellate di cannabis all’anno nei suoi impianti, in una zona rurale del sud dell’Inghilterra. In ogni serra la temperatura è mantenuta con cura a 77 gradi Fahrenheit, mentre le colture sono protette da recinzioni elettrificate e con una security che lavora 24 ore su 24. (Sogni distrutti dopo mezzo paragrafo)
Mark Rogerson, della GW Pharmaceuticals, ha dichiarato: “I medicinali basati sul principio attivo della cannabis possono trattare una vasta gamma di malattie come la sclerosi multipla e attenuare il dolore.
“L’opera del dott Whalley e del suo team ci sta proiettando verso una nuova era e verso un nuovo modo di curare i pazienti.
Un portavoce della Epilepsy Action, ha dichiarato: “L’epilessia è una condizione molto difficile da trattare.
“Siamo consapevoli di alcune persone con epilessia che hanno usato la cannabis per scopi medici.
“Siamo favorevoli al fatto di condurre nuove ricerche su questo campo. La cannabis potrebbe aiutare gli epilettici con trattamenti a lungo termine, oltre che funzionare dove le attuali terapie non sembrano sortire effetti positivi.”

http://neovitruvian.wordpress.com/


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