di Luigi Nervo
Il carcere Marassi di Genova assaltato dall'esterno e teatro di scontri al suo interno.
È quanto accaduto ieri sera, verso le 22, quando un gruppo di giovani incappucciati ha appiccato fuoco a cartoni e materiali trovati vicino alla cinta del penitenziario.
I ragazzi hanno urlato slogan chiedendo libertà per tutti i detenuti e hanno lanciato bottiglie e sassi verso l'interno.
Un'azione che dato la carica ai detenuti che hanno scatenato il caos nella struttura
. Per circa un'ora hanno sbattuto le posate contro le porte e le grate e in alcune celle hanno dato fuoco alle lenzuola.
Mentre i diciotto uomini della polizia penitenziaria posti a sorveglianza hanno dovuto fronteggiare la protesta dei 748 carcerati.
Un episodio che ha sollevato critiche sul tema del sovraffollamento e della mancanza di personale nei penitenziari della Penisola.
«Oltre al sovrappopolamento, il personale deve fare i conti con le croniche e gravi deficienza organiche – è il grido d'allarme del segretario generale della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno - Invitiamo l'intero Governo a prestare attenzione, e non a parole, alle criticità e alle tensioni che attraversano i nostri penitenziari. Questa è una bomba il cui timer è quasi pronto ad innescare una devastante deflagrazione dal punto di vista sociale, sanitario e di ordine pubblico».
«Oltre al sovrappopolamento, il personale deve fare i conti con le croniche e gravi deficienza organiche – è il grido d'allarme del segretario generale della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno - Invitiamo l'intero Governo a prestare attenzione, e non a parole, alle criticità e alle tensioni che attraversano i nostri penitenziari. Questa è una bomba il cui timer è quasi pronto ad innescare una devastante deflagrazione dal punto di vista sociale, sanitario e di ordine pubblico».
Fonte: Nuova società
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